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Numen: Contest of Heroes

Guerre mitologiche in digital delivery.

Tale benevolenza può essere poi considerata come una sorta di barra dell'esperienza secondaria, in quanto a seconda delle vostre azioni vedrete incrementarne o decrementarne la quantità: ad esempio aiutare un altro eroe non vi metterà in buona luce, mentre se sarete abbastanza abili potrete uccidere nemici anche ben oltre il vostro livello.

Visto che parliamo di combattimenti è buona cosa parlare anche di come questi verranno affrontati e qui si ricade nulla classica struttura hack 'n' slash: per avere la meglio sui vostri nemici dovrete infatti semplicemente cliccare in maniera forsennata, relegando qualsiasi strategia unicamente alla scelta se fare qualche attacco a distanza prima del corpo a corpo oppure passare direttamente alle mani. Semplice, funzionale ed estremamente coinvolgente, svolge quindi il suo compito senza affaticare troppo i neuroni.

Per avere la meglio sui vostri nemici, afflitti da una sindrome da respawn feroce, sarà necessario però anche equipaggiarsi a dovere, oltre che potenziare le proprie caratteristiche di base ogni qualvolta che la nostra esperienza ci farà avanzare di livello; ripeto, stiamo parlando delle basi dei gioco di ruolo, ma tale semplicità non dev'essere vista in senso negativo, visto e considerato che il bilanciamento generale è risultato davvero convincente.

Alcuni effetti luce non sono per niente male.

L'impostazione "leggera" ricade direttamente sia sulla struttura delle quest che sul sistema di salvataggio: le prime, soprattutto se non inerenti direttamente alla trama, risultano abbastanza anonime e richiedono la lettura di papiri di conversazioni spesso nemmeno troppo chiari; il secondo adotta invece una struttura a check point che purtroppo in un gioco del genere risulta alquanto frustrante.

I check point sono poi deputati anche a gestire il ciclo notte e giorno, con la peculiarità della presenza di nemici e oggetti che appaiono solamente in una delle due fasce orarie: un'idea forse non troppo originale ma in grado di aggiungere comunque varietà all'insieme.

Graficamente Numen risente in maniera abbastanza visibile del budget limitato a disposizione, soprattutto nella resa dei modelli dei personaggi; le locazioni di contro superano abbondantemente il livello minimo richiesto, risultando sufficientemente varie e caratterizzate: d'altronde l'antica Grecia con le sue isole presenta un campionario di possibilità ampio, come già dimostrato a suo tempo da Titan Quest, e non sfruttare tale opportunità sarebbe stato quasi un delitto.

E la chiamavano dolce pulzella...

Anche gli effetti sonori ovviamente non presentano mirabilia, tanto che il doppiaggio dei personaggi è inesistente e la colonna sonora che vi accompagnerà nel vostro peregrinare non brilla certo per varietà. Nonostante alcune buone idee, Numen fatica a tenere il passo sul fronte tecnico con le produzioni più blasonate; d'altro canto è anche vero che quando si capita nel territorio di un Dragon Age qualunque, è difficile riuscire a non sfigurare.

Se però il titolo ceco deve forzatamente cedere il passo per profondità e capacità tecniche, la buona commistione fra il mondo online e l'HnS dà vita a un titolo in grado di non annoiare nelle quasi quindici ore promesse, peraltro offerte a un prezzo veramente budget ( €19.99): non di solo poligoni vive l'uomo!.

Un voto finale incoraggiante, quindi, come giusta ricompensa per un buon rapporto qualità/prezzo.

7 / 10
Avatar di Roberto Bertoni
Roberto Bertoni: Proveniente dalla ridente Brianza, è cresciuto a pane e Amiga. Ama inoltre in maniera viscerale il retro, ma solo videoludico. Piatto preferito: pollo con la carrucola in mezzo.

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