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Il nuovo PlayStation Plus e Xbox Game Pass a confronto

Scopriamo le nuove offerte del PS Plus e mettiamole a confronto con Xbox Game Pass.

Durante la stesura di questo articolo, che voleva inizialmente essere uno speciale di benvenuto a Sony nel mondo degli abbonamenti, ci siamo ritrovati più volte a cancellare, modificare o riscrivere interi paragrafi. I colpi di scena, le informazioni provenienti dall’oriente e i dietro front di Sony hanno tenuto a lungo banco sulle testate specializzate, e l’arrivo dei nuovi piani dell’ormai ex PlayStation Plus, da grande celebrazione, si è tramutato in un groviglio di news in cui è diventato davvero difficile districarsi. Partiamo dunque dall’inizio per fare chiarezza su questo "abbonamento che nessun fan voleva" e che adesso tutti hanno imparato ad apprezzare.

Il 23 giugno, PlayStation Plus e Now hanno cessato di esistere così come li conoscevamo: il primo è divenuto il tier base del nuovo abbonamento e il secondo si è trasformato in un servizio integrato nel livello premium. Un cambiamento enorme, tanto enorme che due anni fa non pensavamo, e l'utenza insieme a noi, che nei piani della compagnia nipponica tutto ciò fosse anche solo vagamente ipotizzato. Invece, lo scorso anno le voci che volevano Sony scendere in campo per fronteggiare il Game Pass si sono fatte più insistenti fino ad arrivare alla concretizzazione di un rinnovato e intrigante abbonamento per i giocatori PlayStation.

La suddivisione del nuovo piano ufficiale è molto semplice e prevede 3 livelli di sottoscrizione: Essential, Extra e Premium. A questi si aggiunge anche il Deluxe, un abbonamento disponibile in quei mercati dove non è presente lo streaming via cloud dei servizi Playstation, di cui fortunatamente non fa parte l’Italia. Essential è in tutto e per tutto il nuovo nome assegnato al buon vecchio Playstation Plus, che rimane identico nel prezzo e nei vantaggi.

I nuovi Tier del nuovo Playstation Plus sono tre: Essential che va a sostituire il Plus così come lo conosciamo, Extra e Premium.

Le cose cambiano per gli altri due tier, laddove con Extra si ha accesso ad un catalogo giochi PS4 e PS5 già annunciati tramite Playstation Blog (qui potete trovare il catalogo completo) mentre con Premium sono disponibili i classici originali per PlayStation, PS2 e PSP e giochi PS3 rimasterizzati (qui potete trovare il catalogo completo), periodi di prova per una lista di giochi anche terze parti, ed infine l’accesso in streaming ai giochi originali per PlayStation, PS2, PSP, PS3 e PS4 (il precedente Now).

Ovviamente in questi due casi il prezzo è maggiore, più precisamente €13,99 al mese o €99,99 all’anno per l’Extra e €16,99 al mese o €119,99 all’anno per il Premium. Tutti i possessori di un abbonamento attivo, che sia Plus o Now, si sono trovati di fronte a una scelta: mantenere l’Essential o fare il passaggio ad un livello superiore. Il colosso nipponico ha però pensato a tutto, e nella schermata di gestione del vostro abbonamento potrete vedere la differenza monetaria richiesta per convertire l’attuale piano a quello maggiorato.

Non vi è dunque possibilità di prova o di sfruttare un sistema in stile Netflix nel quale si può “accendere e spegnere” il piano a seconda dell’esigenze, in quanto l’abbonamento verrà automaticamente convertito per i restanti giorni del vostro piano attivo. Nessuna sorpresa comunque: in fondo anche lato Xbox ci ritroviamo nella medesima situazione; se si ha una sottoscrizione attiva a Xbox Live Gold, aggiungendo anche solo un mese di Game Pass Ultimate, l’intero piano viene modificato in quest’ultimo.

Prima di approfondire le differenze di catalogo vale la pena soffermarsi sulle due modalità di conversione di Xbox e Playstation. Entrambe hanno commercializzato fino a qualche anno fa, prima dell’avvento del Game Pass, due abbonamenti sostanzialmente identici, tutti e due indispensabili per giocare online e ricevere mensilmente 4/5 giochi gratuiti. La compagnia americana ha mantenuto infatti la possibilità di acquistare solamente Xbox Live Gold a cui aggiungere la sottoscrizione a Game Pass, e questa trovata commerciale alleggerisce considerevolmente il portafoglio del giocatore.

Ogni livello da accesso a vantaggi diversi che aumentano esponenzialmente fino ad arrivare al Premium, il tier massimo straripante di contenuti esclusivi.

Inizialmente ci saremmo aspettati un addio del Gold che invece è rimasto acquistabile e dà dunque la possibilità ai giocatori di entrare in possesso di un abbonamento Game Pass Ultimate ad un prezzo più conveniente. In casa Microsoft si può convertire il Gold in Ultimate acquistando un solo mese di quest’ultimo. Facciamo un esempio pratico: acquistando un anno di Xbox Live Gold al prezzo di listino di 69,99€ ed aggiungendo 1 mese di Ultimate a 12,99€ (o 1€ per i nuovi abbonati), ci ritroveremo con un abbonamento Ultimate per 12 mesi avendo speso circa 80€ a fronte dei più di 100€ se acquistato singolarmente.

Playstation Plus fino a poco meno di un mese fa poteva invece essere affiancato a PS Now, il servizio in streaming per giocare anche su PC una lunga lista di esclusive e giochi terze parti più o meno recenti. La doccia fredda è arrivata per tutti gli utenti che dal 23 giugno si sono ritrovati dunque a dover necessariamente sottoscrivere il livello Premium, il più costoso, per continuare a beneficiare del cloud per giocare ai propri titoli preferiti.

Seppur questa opzione penalizzi tutti quei giocatori interessati al solo gioco single player senza necessità dell’abbonamento per giocare online, dobbiamo ammettere che la lista di giochi adesso presenti all’interno del Premium può in qualche modo controbilanciare la spesa richiesta. Il catalogo del tier massimo è straripante di giochi, forse non tutti i più richiesti, ma si tratta di più di 700 titoli pronti ad essere riprodotti, molti di più rispetto alla controparte Xbox.

Ricordiamo inoltre che inizialmente non ci attendevamo neanche esclusive del calibro di Returnal e Spiderman Miles Morales, che invece sono incluse anche nell’Extra, e Playstation è riuscita a sorprenderci ancora di più annunciando l’arrivo immediato di Stray, uno dei giochi più attesi di quest’estate.

I due abbonamenti includono anche ulteriori servizi aggiuntivi di terze parti come EA Play per Xbox e Ubisoft Classic per Playstation Plus.

Stavolta dunque siamo molto felici che le premesse siano state disattese, e ci auguriamo che l’introduzione di quest’ultimo titolo al lancio sia solo la prima di tante altre. Certo, attualmente pensare a un God of War: Ragnarok incluso nell’abbonamento fin dal giorno del lancio è pura utopia, e non sappiamo quanto davvero Sony voglia entrare nel mercato a gamba tesa cercando di sbaragliare la concorrenza. È bene ricordare che al netto di malumori e dubbi iniziali su questo nuovo concetto di sottoscrizione, la lista dei titoli è riuscita a far ricredere anche i più scettici, ed è riuscita a colmare un vuoto che finora era rappezzato dalla sola Playstation Collection.

Sul fronte Xbox invece è inutile negare quanto l’arrivo di esclusive sul Pass lo stesso giorno della commercializzazione sia un enorme punto a favore, e offre un rapporto qualità-prezzo senza dubbio più conveniente rispetto all’abbonamento nipponico se si considerano soprattutto le produzioni terze parti presenti nella libreria di Microsoft. Nonostante sia molto facile cercare di accomunarli, il confronto si rivela comunque iniquo in quanto le due sottoscrizioni si pongono degli obiettivi molto diversi, e si rivolgono a platee di pubblico dalle esigenze ancor più diverse.

Comprare un anno di Game Pass Ultimate significa sostanzialmente ricevere tutto quello che la compagnia di Redmond pubblicherà nei successivi 12 mesi, recuperare le esclusive già uscite, e godersi piccole perle indie o grandi produzioni che non si era certi di voler acquistare a prezzo pieno. Il nuovo Playstation Plus invece accoglie a braccia aperte soprattutto coloro che si sono persi qualche esclusiva negli ultimi tempi o che hanno rinunciato alle proprie copie fisiche con il passaggio alla versione all-digital di Playstation 5.

La politica futura di Sony, dati i risultati ottenuti, non può che essere quella di continuare a proporre sul mercato le proprie IP proprietarie al costo di 80€; con questa nuova sottoscrizione, tutti gli utenti che si sono trovati nella situazione di dover scegliere se acquistare Returnal o Spiderman potranno recuperare questi e tantissime altre esclusive; come ad esempio Horizon Zero Dawn, God of War, Ghost of Tsushima e Death Stranding (queste ultime due in versione Director’s Cut), tanto per citare alcune punte di diamante presenti nel servizio, a poco più del costo di un singolo videogioco.

Sia Premium che Extra riescono davvero a far brillare gli occhi dei propri utenti, con esclusive del calibro di Horizon Zero Dawn, God of War, Ghost of Tsushima, Dead Stranding, Returnal e Miles Morales.

Le grandi differenze tra gli abbonamenti e il loro correre su binari ben distinti si riscontrano inoltre in ambito cloud, dove Xbox ha qualche anno di vantaggio e soprattutto una visione ormai quasi del tutto svincolata dalla necessità di possedere una console. Sony continua a puntare tutto sul piazzare hardware nei nostri salotti, e anche in questo caso, vista la richiesta ed il numero di unità vendute anche nella precedente generazione, come potremmo darle torto. Ma come pensavamo impossibile l'arrivo di sorta di Pass,è possibile che in quel del Giappone si comincerà a discutere anche sul come migliorare il comparto del cloud gaming, dato che al momento non vi è partita tra le due forze in gioco.

Microsoft dal canto suo continua a spingere fortissimo sul servizio proprietario, avendo lanciato da pochi giorni l’app Xbox su Smart TV Samsung di quest’anno tramite Gaming Hub. Certo, la fetta di giocatori in possesso di un così recente modello di TV sono pochi, ma siamo sicuri che tra non molto questa possibilità sarà estesa ad altri produttori come LG, altro partner storicamente importante della società americana, ed è più che probabile che vedremo una sorta di Fire Stick o Chromecast da collegare a qualsiasi schermo.

Un ulteriore differenza tra le offerte risiede nelle prove gratuite, disponibili per tutti coloro che siano in possesso di un abbonamento Premium di PlayStation, mentre per Xbox è stato annunciato - ma non ancora implementato - un meccanismo simile. Si tratta di una manciata di titoli per un numero esiguo di ore giocabili, ma è pur sempre un inizio ed una funzionalità utile per chi è indeciso su un eventuale acquisto.

L’ultima sfida tra i due abbonamenti si consuma sul fronte dei servizi aggiuntivi: da un lato c'è EA Play incluso in Ultimate, dall’altro Ubisoft Classic compreso nel nuovo Playstation Plus. Entrambi propongono vari titoli di punta del passato, ma davvero poche IP dei tempi recenti, eccezion fatta per FIFA 22 e Assassin’s Creed Valhalla. Queste due partnership non sono in grado di spostare nettamente l’ago della bilancia, ma si tratta in fondo di ulteriori titoli messi a disposizione del giocatore, e questo non può essere certo un male.

Nonostante Playstation Plus si tramuti in Essential permane il rilascio di giochi gratuiti ogni mese, e per luglio la qualità non sembra mancare.

Playstation ha dimostrato grande voglia di mettersi in gioco con questi nuovi piani ed i loro relativi benefit, e attnediamo di scoprire come questo servizio si evolverà in futuro, con quale dinamicità nel ricambio dei titoli e con quale peso nelle nuove aggiunte. Su Game Pass, al netto di qualche mese un po’ più deludente, la lista di giochi entranti è di norma piuttosto potente e difficilmente il giocatore si potrà ritrovare senza niente di nuovo da giocare. Sony ha invece proposto fin da subito una libreria molto più sostanziosa che accrescerà notevolmente il backlog di ciascun giocatore.

In conclusione, il nuovo PlayStation Plus vale il prezzo del biglietto? Si, senza alcun dubbio, ed i vari tier sono ben congeniati per accontentare un po’ tutti i palati, tranne purtroppo quello dei fruitori dell’ormai sorpassato Now. Il miglior livello attualmente disponibile per rapporto qualità-prezzo è ovviamente quello intermedio, rappresentato dall’Extra, mentre il Premium al momento resta una scelta dovuta quasi esclusivamente per il cloud e non per la lista di giochi PS1, PS2 e PS3 che è sì pingue ma non troppo convincente. Attendiamo, a questo punto, il primo "mesiversario" per scoprire se Sony sarà in grado di stupirci ancora una volta.