Observation - recensione
L'Odissea nello spazio di No Code e Devolver Digital.
Dalle classiche e geniali penne di Mary Shelley ed Isaac Asimov, attraverso la visionaria tecnica registica di Stanley Kubrick e passando per il retrofuturismo noir del maestro Ridley Scott, il tema dell'intelligenza artificiale e del rapporto uomo-macchina è una costante nel panorama culturale sci-fi. Filosofia, scienze e letteratura si sono interrogate per secoli sulla natura del dualismo emotività-razionalità, portandolo sino ai giorni nostri e trasponendolo nella crossmedialità di un genere che forse più di ogni altro ha saputo coniugare i concetti di intrattenimento e cultura.
Ultimo all'anagrafe, anche il medium videoludico ha avuto diverse occasioni per reinterpretare efficacemente la fantascienza, utilizzando anche stilemi e mezzi propri. Ecco, dunque, che l'avvento di un'ennesima space opera a tinte thriller-horror non stupisce, andando ad arricchire un già vasto catalogo. Basti pensare ai vari Dead Space, Prey, Soma, Observer, Alien Isolation, The Persistence - e certamente ne sto dimenticando qualcuno. Ebbene, Observation si rivela l'ennesima prova di quanto gli strumenti del videogioco siano imprevedibili, efficaci, unici e maturi, persino nel tratteggio di tematiche ed universi piuttosto classici ed inflazionati.
L'avventura sfoggia un incisivo connubio tra interattività, prospettiva narrativa, atmosfera e solerzia tecnica. Le firme, del resto, non sono propriamente anonime. Dopo quel gioiellino che risponde al nome di Stories Untold, siamo arrivati piuttosto fiduciosi al confronto con Observation, consci delle indiscusse capacità degli scozzesi di No Code. La mente del fondatore dello studio Jon McKellan alle prese nuovamente con ambientazioni spaziali dopo l'ottimo lavoro svolto in Alien Isolation, così come l'interesse di Devolver Digital, inoltre, sono stati ulteriori indici di innalzamento dell'aspettativa. Aspettativa che non è stata disattesa.
Su aperta e dichiarata ispirazione a 2001: Odissea nello spazio, la vicenda di Observation ci vede inusuali ed inediti protagonisti di misteriose vicende che investono l'omonima stazione spaziale in un futuro non troppo lontano. Il giocatore non sarà all'interno della stazione, come la comprimaria dottoressa Emma Fisher, bensì sarà esso stesso la stazione. Alias SAM (System, Administration and Maintenance), l'intelligenza artificiale a comando dell'intera struttura e delle sue funzioni, al pari del prototipo HAL 9000 della celebre pellicola di Kubrick. In questa scelta di design risiede l'originalità della produzione, che riesce a discostarsi almeno parzialmente da qualsiasi altra avventura con cui condivide istanze e tematiche. Gli occhi del giocatore diventano le telecamere della stazione, attraverso le quali dovremo trovare la giusta prospettiva per interagire con gli elementi dello scenario.
Esplorazione ed interazione rappresentano due delle fette di un gameplay che alterna fasi differenti; alcune più guidate, in cui sarà fondamentale la sinergia tra le nostre azioni e le istruzioni di Emma, ed altre decisamente più libere, in cui a bordo di un drone meccanico potremo muoverci liberamente all'interno ed all'esterno della struttura.
Nel primo caso, ad esempio, a seguito di un malfunzionamento che ha condotto ad un incendio, abbiamo dovuto assistere la co-protagonista nell'aprire alcuni portelli per consentirle di raggiungere il luogo del misfatto ed intervenire, switchando da una telecamera all'altra ed interagendo con i relativi meccanismi di sblocco tramite semplici puzzle. Nell'ultimo caso, invece, il gioco si apre ad una prospettiva esplorativa leggermente più classica, preservando comunque quell'aura di unicità e dandoci in qualunque momento accesso alla prospettiva delle camere. Nei panni del drone circolare dovremo spesso provvedere da soli a trovare la strada e a scovare ed approcciare gli elementi dello scenario con cui interagire dalla giusta distanza. Ciò nonostante non sarà difficile raggiungere il nostro obiettivo, poiché anche se dovessimo perderci ad ammirare il fascino della ricostruzione minuziosa degli ambienti di gioco, con la semplice pressione di un tasto Emma ripeterà le istruzioni impartiteci inizialmente, mostrando peraltro una notevole varietà di dialoghi ed espressioni verbali che denotano un lavoro di scrittura attento.
Con la pressione di un tasto, inoltre, si aprirà un menu che ci fornirà accesso quasi costante alla mappa dell'intera stazione, oltre che ad altre funzioni operate dal S.O. Samos, quali i chip di memoria da cui poter rileggere documenti ed ascoltare nuovamente gli audiolog. Un'altra finestra, inoltre, è destinata ad un riepilogo degli attuali compiti da svolgere, il che preclude quasi completamente le possibilità di smarrimento.
Le fasi più "statiche" dell'esperienza ci vedranno intenti a scrutare ed osservare le capsule della Observation dai sistemi di telecamera installati. Da qui, avremo sino ad un massimo di tre prospettive, con un raggio di rotazione della visuale limitato ed un sistema di zoom che ci costringerà a brevi ricerche prima di poter interagire con tutti gli elementi dello scenario necessari per progredire.
L'altra grossa fetta del gameplay è rappresentata da una componente puzzle solving che si intreccia egregiamente con le altre due. Esplorare ed interagire con l'ambiente di gioco vi richiederà quasi sempre la soluzione di un minigioco che spazia dalla pressione in serie di una combinazione di tasti alla memorizzazione di alcune figure geometriche da riproporre su un quadro comandi. Sebbene in termini di varietà la componente puzzle del titolo sia soddisfacente, il livello di sfida non è particolarmente elevato, e ve la caverete agevolmente anche nelle fasi più avanzate dell'avventura. L'impressione è che il timore di creare enigmi troppo complessi e spezzare oltremodo il ritmo narrativo abbia prevalso, portando ad un alleggerimento forse eccessivo. Ecco perché, in fin dei conti, la progressione ed il ritmo di Observation si trovano in linea con la maggior parte delle altre produzioni di genere, restituendo la sensazione di un'innovazione solamente parziale.
Altra componente che fa da collante tra esplorazione, puzzle-solving e narrativa è la presenza di documenti ed audiolog, di cui si è già accennato. Scovarli ed esaminarli vi sarà indispensabile non solo per l'avanzamento e per ottenere alcune informazioni chiave nella soluzione di specifici enigmi, ma anche per approfondire un background narrativo intriso di fascino e mistero.
Siamo nel 2028, a bordo della stazione spaziale Observation. Il prologo si apre con una prima mezz'ora di gioco in cui viene chiarito fin da subito che qualcosa è andato storto durante una missione di ricerca imbastita attorno all'orbita terrestre, a circa 400km dalla Terra stessa. A partire dagli scopi stessi della missione, che appaiono immediatamente fumosi e confusi. Cause ignote hanno provocato una rotazione irregolare della base, e malfunzionamenti improvvisi investono la stazione, in una prima fase in cui la riattivazione di SAM da parte di Emma ci porterà ad assistere la giovane astronauta nel tentativo di ripristinare il funzionamento energetico della base, mediante l'attivazione manuale dell'EFR, il reattore a fusione. Che qualcosa non quadri nemmeno in SAM è mostrato al giocatore altrettanto nell'immediato, tramite interferenze ed effetti collaterali che suggeriscono una manomissione o l'influenza di una misteriosa entità, che comunica direttamente con il fruitore attraverso una scritta: BRING HER!
Non vi sveleremo altro in questa sede circa il plot, giacché rappresenta evidentemente una componente essenziale dell'esperienza. Ci limiteremo a rassicurarvi in merito alla qualità della sceneggiatura, che non ha prestato il fianco ad incertezze o sbavature, denotando una caratterizzazione dei personaggi solida, una recitazione digitale di buon livello - al netto di qualche espressione facciale non troppo convincente - un doppiaggio in lingua inglese di qualità ed alcuni plot twist davvero ben confezionati.
Non potremmo certo chiudere la trattazione senza rendere il giusto merito ad un comparto tecnico/artistico che tocca picchi d'eccellenza al cospetto di un sound design curato e ricercato. Il lavoro svolto è encomiabile, tra silenzi, interferenze, allarmi e suoni ovattati l'immedesimazione e la tensione si rendono palpabili, contribuendo a costruire un'atmosfera generale di assoluto spessore. La ricostruzione degli ambienti di gioco, inoltre, è certosina, con ogni minimo dettaglio dei vari scenari efficacemente evidenziato da un sistema di illuminazione che esalta la buona performance dell'engine Unity, nell'alternanza con le molte ombre ed a certificazione di uno studio attento e meticoloso degli ambienti aerospaziali della Stazione Spaziale Internazionale. Anche le prestazioni sono buone, e ad eccezione di qualche sporadico calo di framerate durante le fasi open space, il titolo ha mostrato una buona fluidità generale nella sua versione PC, attualmente esclusiva temporale su Epic Games Store.
Un'atmosfera ed un'ambientazione pregne di fascino, una sceneggiatura di qualità ed un inedito cambio di prospettiva fanno di Observation un'avventura sci-fi horror di indiscusso valore, oltre che una preziosa conferma per No Code. Ad impreziosire il tutto concorre un comparto tecnico solido ed un sound design che si assesta nell'ordine dell'eccellenza. Tuttavia, la scelta piuttosto conservativa di voler preservare un ritmo narrativo complessivamente convenzionale sembra limitare il potenziale di originalità dell'opera, che si esprime al meglio nella prospettiva inconsueta di fruizione della vicenda e nelle "fasi esplorative" dell'avventura, ma si perde in parte al cospetto di un bilanciamento delle meccaniche di puzzle solving troppo morbido. Poco male, comunque, perché pochi minuti a bordo della Observation saranno sufficienti a catturarvi, incuriosirvi e convincervi. Ne siamo certi.