Odin Sphere: Leifthrasir - recensione
Un capolavoro che DOVETE giocare.
Sono passati 9 anni da quando Vanillaware portò su PlayStation 2 una gemma splendente, un action-GdR tanto bello da vedere quanto divertente da giocare. Si chiamava Odin Sphere e torna proprio in questi giorni sotto i riflettori con una nuova versione, intitolata Leifthrasir.
Un bel salto generazionale, che dà la possibilità ai possessori di una PS4, ma anche di PS Vita e PlayStation 3, di recuperare quel titolo a suo tempo quasi snobbato in favore di giochi più noti e altisonanti.
Introdotto come un vero e proprio libro di fiabe, Odin Sphere: Leifthrasir racconta storie fantastiche con protagoniste valchirie, nani, elfi, mostri e demoni di vario genere... il tutto con uno stile che ricorda i classici picchiaduro a scorrimento (avete presente The King of Dragons?), ma con un twist decisamente piacevole.
I livelli, infatti, sono a scorrimento laterale ma sono collegati tra loro come un dedalo pieno di tesori da conquistare, segreti da scovare e, ovviamente, nemici da sconfiggere. L'introduzione a tutti gli elementi del gameplay avviene tramite comodi ed esaustivi mini-tutorial, che spiegano dapprima il sistema di combattimento corpo a corpo e in seguito l'utilizzo di magie, ricette e così via.
Sono ben sei le trame che compongono la storia di Odin Sphere: Leifthrasir, ognuna caratterizzata da un protagonista diverso, ovvero uno dei principi del regno di Erion, caduto nel caos per via di una guerra per il possesso di un mistico calderone capace di donare poteri straordinari.
Gwendolyn la Valchiria, il "bestiale" Cornelius, la fatina Mercedes, il tenebroso cavaliere Oswald e infine, la principessa Valentine. Cinque storie diverse ma con tanti punti in comune che imparerete a scoprire nel corso del gioco.
Ogni protagonista si farà largo in dungeon sempre più articolati e infidi, nei quali dovranno farsi valere nel miglior modo possibile... e anche più rapido. Sì, perché ogni stanza dei labirinti si concluderà con una valutazione che terrà conto non solo degli avversari sconfitti ma anche del tempo impiegato, del counter di combo e così via.
I combattimenti sono in tempo reale quindi dimenticatevi turni e scontri casuali, e inizialmente sono anche piuttosto semplici al punto da dare al giocatore la sensazione di essere fin troppo bravo. Non fatevi ingannare perché se inizialmente il button smashing vi consentirà di proseguire senza particolare intoppi (anche oltre boss piuttosto grandi), più avanti dovrete utilizzare un approccio più cauto e ragionato.
Gli attacchi frontali andranno bene, specie quelli aerei, ma dovrete anche imparare ad usare le pozioni di attacco e quelle di difesa imparando il momento migliore per utilizzarne una piuttosto che un'altra. Altrettanto importanti sono gli oggetti che potrete equipaggiare per aumentare le vostre statistiche di base, i semi per far crescere preziose piante portatrici di preziosi doni.
Dovrete anche imparare ad utilizzare i Fozoni, l'energia magica con cui potrete far crescere le piante ma anche (e soprattutto) i poteri di attacco che man mano riuscirete a sbloccare... occhio perché molti di questi sono ben nascosti.
Anche il cibo ha la sua importanza, sia per ricaricare le energie che per far aumentare di livello i personaggi: mangiarlo direttamente porterà ad una progressione immediata ma modesta, mentre utilizzarlo "in un certo modo" è consigliabile per avanzare più speditamente. Tranquilli, nulla di troppo complicato, imparerete tutti i fondamentali di gioco entro le prime due ore e poco dopo vi verrà naturale fare tutto.
Odin Sphere: Leifthrasir può essere affrontato sia nella modalità Remake che Classica. La prima comprende dei miglioramenti non presenti nel gioco originale, che comprendono animazioni migliorate, tutorial inediti ma soprattutto una serie di accorgimenti che rendono l'esperienza più accattivante e fluida.
Mi riferisco in particolare all'assenza della barra dell'energia, che nel gioco originale limitava il numero di attacchi rendendo vulnerabili i protagonisti per un limitato periodo di tempo. Se per certi versi questa caratteristica rendeva l'avventura più difficile e quindi forse più coinvolgente, all'epoca molti giocatori si lamentarono del fatto che tale feature frammentava eccessivamente il ritmo.
Anche il livello di difficoltà è stato un po' ridotto nella modalità remake (che è selezionata di default all'inizio), cosa che limita non di poco la quantità di tentativi necessari per superare i dungeon più avanzati. Se, tuttavia, siete ormai rodati dalle molte battaglie in Dark Souls e Bloodborne, potete tranquillamente selezionare la modalità Classica e farvi il segno della croce.
A prescindere dalla scelta iniziale che farete, Odin Sphere: Leifthrasir vi terrà compagnia per un bel po'. Anche non volendo impegnarsi troppo nel cercare tutti i segreti, si impiegano dalle 7 alle 9 ore per portare a termine ogni scenario, il che porta il totale finale a circa 50 ore di gioco, che vanno praticamente raddoppiate nel caso si voglia ricominciare in modalità "Plus" o ad un livello di difficoltà più alto. Davvero niente male.
Tecnicamente, che dire, il sublime gioco originale è stato tirato a lucido alla perfezione. Gli sprite, ora in HD, riempono lo schermo di meraviglia grazie alle magie grafiche di George Kamitami (presidente di Vanillaware e autore in passato di capolavori come Vagrant Story e Dragon's Crown) mentre i pezzi della colonna sonora del maestro Hitoshi Sakimoto deliziano i padiglioni auricolari dal primo minuto all'ultimo.
Apprezzabile, infine, la possibilità di scegliere tra il doppiaggio in inglese e quello originale in giapponese, decisamente consigliato se volete mantenere inalterata l'atmosfera dell'originale. Lo scenario finale che si presenta di fronte al giocatore è quello di un titolo convincente sotto ogni punto di vista, uno di quei remake di cui nessuno può davvero lamentarsi.
Se ne avete la possibilità, inoltre, vi consiglio di dare un'occhiata anche alla versione PS Vita, che non ha nulla da invidiare alla sorella maggiore. L'ovvio downgrade grafico non spaventa e a livello di gameplay l'esperienza ricevuta è praticamente identica, fluida e graficamente eccellente. Al tutto, anzi, si aggiunge la possibilità di portare avanti l'avventura ovunque volete, per poi riprenderla su PlayStation 4 grazie alla modalità cross-save.