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OlliOlli 2: XL Edition - recensione

Grind, manual e flip a ritmo di ipnotica chilldance.

Ci sarebbero innumerevoli modi per descrivere efficacemente OlliOlli 2. Lo si potrebbe paragonare ad una danza furiosa, per le complesse e nervose coreografie che impone alle dita del videogiocatore; c'è chi lo definirebbe un vistoso trainer mnemonico, per come implicitamente costringe ad imparare il design delle piste in cui ci si avventura; lo si potrebbe tranquillamente accostare al sesso, visto che ritmo e fluidità sono pregi e capacità da sviluppare in fretta, se non si vuole incorrere in punteggi imbarazzanti e in partite che terminano precocemente. Tuttavia, il modo migliore per dare un'idea dell'esperienza veicolata dal gioco, passa per una semplice e breve parola: droga.

Difficile trovare un unico colpevole, un solo ingrediente che renda la formula tanto assuefacente, quanto sinistramente magnetica. L'art design avvolgente, la colonna sonora lisergica e il gameplay ipnotico concorrono, in ugual misura, ad offrire un'interpretazione assolutamente peculiare e unica di ciò che viene comunemente qualificato come una simulazione di skateboard.

Non c'è alcuna ambizione realistica nella piccola e stilosissima creatura di Roll7, quanto, semmai, un chiaro rimando, e tributo, ai Tony Hawk dei bei tempi andati: quelli che funzionavano alla grande, proprio perché sfidavano qualsiasi legge della termodinamica. Preparatevi dunque ad inanellare un trick dopo l'altro, grindando il grindabile, attraversando al volo profondissimi burroni e lanciandovi, a velocità inaudita, da una piattaforma all'altra.

Ogni livello mette in palio un certo numero di stelle, utili per sbloccare nuovi contenuti, da ottenere completando piccole missioni o acciuffando i collezionabili sparsi per l'ambientazione.

Il concetto di base, in soldoni, è semplicissimo: raggiungere il traguardo, evitando trappole e ostacoli, cercando al contempo di accumulare più punti possibile. Ad attendervi non ci saranno ampie ambientazioni tridimensionali da esplorare e attraversare liberamente. Tutto si svolge e si consuma lungo un percorso in due dimensioni, che solo raramente si biforca rivelando sentieri alternativi. Ogni ambientazione, divisa in un certo numero di livelli, scimmiotta un set cinematografico di un imprecisato kolossal hollywoodiano: la giungla in cui sorgono ruderi aztechi, il futuro dominato da giganteschi robot, il far west con la sua dose di diligenze e cumuli di TNT.

Per raggiungere la meta servono riflessi da Jedi, ma la pratica aiuta e non poco. OlliOlli 2 abbraccia consensualmente la filosofia del trial & error, ma lo schermo è sempre sufficientemente chiaro e pulito da evidenziare in tempo le trappole da evitare. Chi vuole solo sopravvivere, insomma, scoprirà di avere vita relativamente facile, ma non è certo questo lo spirito con cui è stato concepito il gioco. L'idea di fondo, l'ideale da raggiungere è quello di dare vita ad un'unica combo che, aprendosi all'inizio del livello, si chiuda solo alla sua conclusione.

Sarà la smania dello score perfetto, il rammarico di non aver raggiunto per un soffio il punteggio più alto della classifica online, lo stimolo e la molla che vi imprigionerà in un vortice infinito di "ultime partite". Caduta dopo caduta, errore dopo errore, saggerete in via diretta i lenti, ma costanti progressi che vi infonderanno continuamente fiducia, allontanando qualsiasi pericolo di frustrazione e noia, aumentando esponenzialmente divertimento e soddisfazione che OlliOlli 2 sa regalare.

In alcuni casi, vi ritroverete di fronte a veri e propri bivi. Poco a sorpresa, la strada più difficile da raggiungere è anche quella che rende più semplice l'accumulo di punti.

Tutto ciò non sarebbe naturalmente possibile se, oltre ad un level design magistrale, non ci fosse un sistema di controllo all'altezza. Questo prevede lo sfruttamento intensivo dei trigger, per dare vita a buona parte dei trick, dell'analogico, indispensabile per librarsi in aria e direzionare la tavola, di un pulsante con cui atterrare e, eventualmente, proseguire nella combo con un difficilissimo Manual. Nel corso delle traversate, l'elevata velocità di spostamento, l'affollamento dello schermo e l'imperativo di non fermare il flusso delle evoluzioni, renderanno l'impresa estremamente complessa e, in sostanza, abbordabile e avvicinabile solo per chi non si spaventa all'idea di dover ricominciare da zero per un errore compiuto a pochi metri dal traguardo. Tuttavia, anche al palesarsi di un game over, non attribuirete mai la colpa al sistema di controllo che, anzi, si dimostra sempre reattivo e preciso.

A impreziosire ulteriormente l'esperienza, come già accennato poco sopra, ci pensa un comparto artistico d'impatto. Vibranti effetti luce abbagliano il giocatore negli afosi deserti del profondo west, nelle rigogliose foreste azteche, nei futuristici e "acidi" quartieri high-tech di un futuro prossimo. I colori al neon, che individuano la pista da seguire e gli elementi dello scenario su cui è possibile grindare, si sposano alla perfezione con una soundtrack vagamente New Retrowave, tenuamente Soulful Dance e potentemente Chill-out.

Tutto ciò è naturalmente valido per quest'edizione, così come lo era ai tempi di Welcome To Olliwood: release originaria che risale a più di un anno fa, inizialmente esclusiva di PlayStation 4 e PS Vita. Questa XL Edition, dal canto suo, aggiunge non poca carne sul fuoco, ad iniziare da una lunga lista di nuovi livelli, anch'essi disponibili in versione Pro, che arricchiscono piuttosto sensibilmente la modalità principale. Inoltre sono state aggiunte 250 missioni inedite, la modalità FreeSkate, che vi permette di impratichirvi in tutta tranquillità, e il multiplayer locale per battaglie a chi raggiunge lo score più alto, prima degli altri.

In split screen seguire l'azione diventa lievemente più difficoltoso, ma non c'è nulla di più godurioso che umiliare i propri amici con un'esecuzione perfetta.

OlliOlli 2: XL Edition è insomma la versione definitiva del piccolo capolavoro di Roll7. Oltre a riproporre gameplay e comparto artistico assolutamente immutati, nella loro perfezione, rispetto all'edizione originaria introduce un gran numero di contenuti che faranno gola persino a chi ha già avuto il piacere sulle piattaforme Sony. L'unico vero limite di questo prodotto è la stessa filosofia di fondo su cui si poggia. Bisogna entrare in sintonia e simbiosi con un gameplay che richiede costanza e impegno: se non si è disposti a un lungo periodo di apprendistato, trarrete solo dolori e nessuna gioia.

8 / 10
Avatar di Lorenzo Fazio
Lorenzo Fazio non ha mai smesso di giocare sin dai tempi del Master System. Ha così cercato di unire l’utile al dilettevole, inventandosi giornalista videoludico. Qualcuno ci è cascato: scrive per importanti testate del settore da quasi una decina di anni.

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