OlliOlli - review
Salta che ti passa.
C'era una volta Tony Hawk's Pro Skater, glorioso titolo di skateboard in 3D che sul finire degli anni '90 fece impazzire milioni di giocatori sparsi per tutti gli angoli della Terra. Il successo della serie data alla luce da Neversoft fu talmente grande che ne furono realizzati ben otto seguiti più o meno riusciti, senza contare le svariate controparti per GameBoy Advance e Wii, fino all'abbandono del marchio da parte di Activision e alla recente compilation HD firmata Robomodo.
Anche Electronic Arts si buttò a capofitto nella disciplina con Skate e i suoi due seguiti, che proponevano meccaniche più complesse e rigide da imparare, ma appagavano il giocatore anche solo alla chiusura del più semplice dei trick. Così come Pro Skater, la colonna sonora di Skate si contraddistingueva con un'ampia e vincente selezione di brani che spaziavano dai classici punk di quarant'anni fa, all'hip-pop e rock indie dei giorni nostri.
La sospensione di entrambi i brand, pur giustificata dalle vendite sempre più esigue, resta un vero peccato per gli appassionati di skate, tant'è che il piccolo studio inglese Roll7 ha ben pensato di riportare sotto i riflettori il genere dopo quattro anni con OlliOlli, gioco arcade bidimensionale a base di salti vertiginosi e trick impossibili, il tutto condito da un gameplay divertente e una selezione musicale di altissima fattura.
Ma andiamo con ordine e cominciamo a parlare dei comandi, non propriamente facili da digerire e che all'inizio potrebbero infastidire i giocatori armati di poca pazienza. Le quattro azioni principali sono prendere velocità, saltare (l'ollie), grindare e atterrare, che richiedono una particolare sequenza di tasti per essere portate a termine correttamente: la prima si effettua con X mentre si è a terra, la seconda muovendo lo stick analogico sinistro verso uno dei 4 punti cardinali, il grind facendo scivolare la propria tavola su una superficie (sempre con la levetta sinistra), mentre per chiudere il trick è fondamentale premere il tasto croce subito prima di ritornare sull'asfalto.
"Le quattro azioni principali sono prendere velocità, saltare, grindare e atterrare"
Per concatenare una combo che si rispetti è necessario dunque tenere a mente tutti questi aspetti, soprattutto la chiusura, visto che atterrando sul suolo in modo sbagliato si rischia di mandare all'aria molti dei punti racimolati in precedenza durante l'esecuzione del trick. A questo punto il vero problema è ricordarsi che per effettuare l'ollie non bisogna usare X, errore che, credetemi, faremo dozzine di volte durante le prime scorrazzate per i livelli di OlliOlli.
Un vero titolo di skateboard che si rispetti non sarebbe tale senza un'adeguata lista di evoluzioni che permetta di gonfiare all'inverosimile il punteggio, ed è qui che entra in gioco l'utilissimo dizionario, con oltre 120 mosse suddivise in trick e grind, senza dimenticare gli spin effettuabili grazie ai due tasti dorsali L e R.
Fortuna che la difficoltà degli oltre 100 livelli disponibili offre una curva d'apprendimento tutto sommato umana, e dopo solo una manciata di tentativi saremo in grado di chiudere numeri sbalorditivi senza esserci rotti l'osso del collo. Ad ogni stage sono associate cinque differenti sfide opzionali che vanno dal raggiungimento di un determinato punteggio all'effettuare un trick specifico, o al raccogliere degli oggetti nella stessa combo come nel più classico dei Tony Hawk, ad esclusione della totale assenza del cronometro.
"Sono presenti cinque location tra cui figurano lo sfascia carrozze, il mercato del porto e l'innevata base militare russa"
In totale sono presenti cinque location tra cui figurano lo sfascia carrozze, il mercato del porto e l'innevata base militare russa, vero e proprio inferno di rampe iperboliche e cadute che nemmeno Balotelli si sognerebbe mai di sperimentare. Purtroppo però la varietà delle ambientazioni e dei luoghi dove eseguire le proprie evoluzioni non è poi così tanto vasta e variegata come si potrebbe credere, ma da un titolo bidimensionale non si può certo chiedere troppo viste le ovvie restrizioni.
Le tre modalità incluse in OlliOlli sono la classica Carriera, che permette di affrontare 50 stage suddivisi in due livelli di difficoltà (Amatore e Pro), mentre completando anche i 250 obbiettivi si sblocca la fetentissima difficoltà RAD, che vi lasciamo il "piacere" di scoprire. In Spots non bisogna cercare altro che la sezione migliore per effettuare una combo e ottenere il punteggio più alto (e quindi vantarsi bellamente coi propri amici). Daily Grind, infine, è la classica sfida giornaliera dove in maniera simile a Spots bisogna totalizzare il punteggio più elevato su un determinato spot e con un solo tentativo a disposizione.
Il fattore longevità dunque non rischia d'intaccare la natura arcade del gioco Roll7, dotato di una pixellosissima veste grafica che ricorda molto quella già vista nel ben più noto Canabalt: non aspettatevi quindi animazioni complesse ed effetti particellari che facciano gridare al miracolo. Quello che ne trae vantaggio però è senza dubbio la fluidità del motore creato dal team britannico, che schizza sul piccolo schermo di PlayStation Vita senza la benché minima incertezza, regalando anche caricamenti istantanei dopo l'ennesimo fallimento.
"Il sonoro è un altro elemento vincente, grazie a 11 brani su licenza che aiutano non poco ad esaltare giocatore"
Come detto in apertura, il comparto sonoro è un altro elemento vincente di OlliOlli, grazie ad 11 brani su licenza che aiutano non poco ad esaltare giocatore, ma a differenza di Skate e Tony Hawk's Pro Skater gli sviluppatori inglesi hanno preferito optare per una selezione più elettronica ma non per questo meno riuscita. Techno, dub, chill out, deep house, UK garage... ai ragazzi londinesi di Roll7 non manca di certo il buon gusto in quanto alla ricerca delle sonorità, tanto che anche i pochi effetti sonori come il suono della tavola che scivola su una ringhiera è stato riprodotto con una fedeltà apprezzabile.
Lo stesso discorso non si può fare per la pessima traduzione dei testi su schermo, che pare essere realizzata da un traduttore alle prime armi. Il problema si può ovviare andando nel menu delle opzioni e selezionando la lingua inglese, che oltre a far tornare i nomi dei trick nella loro forma originale, rende tutto più intuitivo e famigliare anche per chi non mastichi l'idioma anglosassone.
Per concludere, se da OlliOlli vi aspettate un tipo di esperienza simile a quella proposta dai due celebri predecessori probabilmente rimarrete delusi, ma nel suo piccolo il gioco riesce a catturare alcuni di quei punti di forza che nello scorso decennio ci hanno tenuti attaccati ai televisori per decine di ore. L'unica vera pecca è forse rappresentata dalla cifra necessaria per scaricarlo (circa €10, 8 per gli abbonati al Plus), leggermente al di sopra di quanto ci si poteva attendere.
Pur non essendo esente da (piccoli) difetti, OlliOlli è in grado di sfoggiare un gameplay facile da imparare ma difficile da padroneggiare, un'ottima longevità e una colonna sonora sopra le righe, elementi che rendono il gioco Roll7 il nuovo must-buy per la console portatile di casa Sony, ora più che mai regina dell'universo videoludico indie su console.