One Piece: Pirate Warriors 3, un gioco sincero - prova
Stessa formula, stesso godimento.
Milano - Non sono tante le occasioni in cui chi fa questo mestiere possa andare a provare un gioco prima della sua uscita e tornare a casa con delle sicurezze. Nel caso di One Piece: Pirate Warriors 3, invece, è andata proprio in questa maniera.
Presso gli uffici milanesi di Bandai Namco Italia abbiamo potuto provare per alcune ore il terzo capitolo della fortunata serie di musou con Cappello di Paglia e la sua ciurma come protagonisti. In pratica l'anteprima potrebbe concludersi qui, dato che abbiamo detto tutto, o quasi, di quello che c'è da sapere sul gioco.
Si tratta, infatti, di un classico gioco di azione hack'n slash nel quale, al comando di uno dei personaggi della famosa ciurma di pirati dei manga/anime di Oda, dovrete affrontare e mettere K.O. decine e decine di avversari contemporaneamente. A disposizione del giocatore ci saranno principalmente due colpi, uno normale e uno più forte, nonché la schivata e due mosse speciali, una da eseguire da soli e l'altra, legata al grilletto destro del pad, che farà comparire un alleato per darvi manforte durante il combattimento.
Inizialmente le possibilità a vostra disposizione saranno piuttosto limitate, ma proseguendo nella storia e facendo guadagnare esperienza ai vari personaggi potrete sbloccare combo sempre più complesse e spettacolari, oltre che potenziare le capacità fisiche degli stessi.
Se il parco mosse si accrescerà in maniera automatica, per aumentare la vitalità o il numero di mosse speciali a disposizione dovrete spendere delle speciali monete con il volto dei personaggi di One Piece, che potrete guadagnare durante i livelli.
In questo modo dovrete decidere se utilizzare il bottino guadagnato lungo il livello sull'ultimo protagonista utilizzato o se conservare le monete per il vostro lottatore preferito. Ogni personaggio, infatti, ha un processo di crescita unico, che vi obbligherà a spendere oculatamente queste monete, in modo da sviluppare prima le caratteristiche e il combattente che meglio si adattano al vostro stile di gioco.
Una delle cose che abbiamo apprezzato maggiormente di One Piece: Pirate Warriors 3 è stata, infatti, la caratterizzazione di Rufy/Rubber/Luffy (non è che le sue stranezze derivano da un problema di personalità multipla?) e dei suoi compari. Cappello di Paglia, per esempio, è veloce e grazie all'espandibilità dei suoi arti ha un ottimo raggio d'azione. Zoro è decisamente meno mobile, ma sopperisce a questa mancanza con la forza e delle combo letali, Sanji ha tantissime mosse aeree, mentre Usop predilige colpire dalla distanza.
In poche parole, gli sviluppatori sono stati bravi a mantenersi fedeli dal punto di vista cosmetico e da quello funzionale ai personaggi del fumetto e con "l'universo di gioco". Per esempio sarà differente affrontare un nemico normale da uno che ha mangiato un frutto del diavolo Paramisha o da uno che ha mangiato un Rogia. Questi ultimi, infatti, potranno essere danneggiati solo da attacchi speciali, mentre coloro che hanno ingerito i frutti del diavolo più comuni subiranno meno danni e attaccheranno in modo originale. Gli avversari normali, purtroppo per loro, saranno semplice carne da macello.
Queste differenze dovrebbero consentire a tutti i fan del manga/anime di assaporare le atmosfere della produzione di Oda e di rivivere in prima persona le vicende che vanno dalla partenza dal villaggio di Foosha alla saga di Dressrosa. Si tratta dunque, potenzialmente, di un quantitativo enorme di contenuti che potrebbe tenere impegnati i giocatori per decine e decine di ore.
Potrete infatti affrontare la storia in ordine cronologico nella modalità Diario della Leggenda o utilizzare chi vorrete nella missione preferita durante il Diario Libero. Non contenti gli sviluppatori hanno creato il Diario dei Sogni, ovvero una serie di missioni di fantasia da affrontare impersonando chi si vuole.
Il dubbio sulla qualità finale del gioco potrebbe sorgere pensando alla varietà di situazioni e di missioni che vi troverete ad affrontare, ma siamo sicuri che i fan di One Piece saranno disposti a chiudere un occhio di fronte a un prodotto fedele all'opera originale e divertente da giocare.
Quest'ultimo obiettivo sarà più semplice raggiungerlo grazie alla cooperativa da giocare in locale attraverso uno split screen orizzontale o online. In questo caso il drop-in/drop-out vi consentirà di ospitare senza grossi problemi altre persone, così da ricevere una mano per abbattere le quintalate di nemici che vi si riverseranno contro.
Quello che ci ha impressionato della versione per PS4, infatti, era il quantitativo di nemici presente a schermo. La nuova ammiraglia di Sony, apparentemente, gestisce tutte queste unità senza sforzi, anche quando grazie allo split screet il loro numero è raddoppiato. I puristi potrebbero sindacare sulla varietà dei nemici o la complessità delle ambientazioni, ma il risultato generale è comunque piuttosto piacevole e One Piece: Pirate Warriors 3 si è lasciato giocare più che volentieri.
Ecco che torniamo dunque al discorso iniziale: One Piece: Pirate Warriors 3 è un gioco che con tutta probabilità il prossimo 27 agosto non riserverà grosse sorprese a tutti i possessori di PS3 e PS4 che lo acquisteranno. Si tratterà di un musou molto classico che non farà nulla per mascherare i limiti storici di questo genere, come la ripetitività o una telecamera un po' rigida.
Si notano oltretutto alcune forzature legate alla scarsa cesellatura del gioco, come per esempio la presenza di due Rufy contemporaneamente (uno controllato da un giocatore e uno richiamato per eseguire la combo cooperativa o per far avanzare la missione), cosa che si sarebbe potuta evitare semplicemente con un game design un po' più accorto. Al tempo stesso, One Piece: Pirate Warriors 3 saprà offrire tantissime ore di azione e combattimenti condite con la storia e i protagonisti di One Piece.
Le ciliegine sulla torta potrebbero essere rappresentate dal numero enorme di nemici a schermo e dalla presenza di tutta la storia di Cappello di Paglia finora conosciuta, oltre che dalla presenza del doppiaggio giapponese sottotitolato nella nostra lingua.
Un gioco sincero dunque, che non nasconde i suoi limiti e per questo probabilmente piacerà a chi sarà disposto ad accettarli di buon grado. Ma ne riparleremo tra non molto in fase di recensione.