One Piece: Unlimited World Red Deluxe Edition - recensione
Cappello di Paglia sbarca su Switch.
La transumanza su Switch prosegue. Sempre più sviluppatori si stanno "accorgendo" del travolgente successo dell'ultima console Nintendo. Tra questi c'è anche Bandai Namco che ha convertito il suo ultimo tie-in di One Piece da Wii U, dopo aver sviluppato la versione Deluxe per PlayStation 4. In casi come questo viene sempre spontaneo rivolgersi una domanda: vale la pena acquistare anche questa versione se si è giocata quella precedente?
La risposta vi aspetta alla fine di queste righe ma prima è bene fare un piccolo riepilogo. One Piece: Unlimited World Red Deluxe Edition ha ovviamente come protagonista l'elastico Luffy, che dopo aver visto scomparire misteriosamente tutti i suoi amici si ritrova solo su un'isola deserta. Un gioco da ragazzi per un pirata del suo calibro, giusto? Più o meno. Come già sottolineato dal mio collega Lorenzo nella recensione PS4, il gioco in questione da per scontato che chi si trova davanti allo schermo sia un fan sfegatato della serie. Una mossa che si rivela sempre sbagliata e che taglia fuori una grossa fetta di potenziali utenti neofiti.
Chi vi scrive rientra tra questi e sinceramente non avrebbe schifato un riepilogo dei fatti antecedenti o una presentazione del cast. Purtroppo così non è stato e mi sono dovuto accontentare di proseguire alla cieca, sicuramente perdendo parecchi spunti e sfumature della trama che gli appassionati invece avranno colto senza problemi.
One Piece Unlimited World Red fortunatamente sopperisce a queste (gravi) mancanze narrative con un gameplay estremamente accessibile che, come spesso accade, prende vita da un hub centrale per poi diramarsi in varie direzioni... un po' come avviene da sempre nei giochi della serie LEGO. In questo caso il punto di snodo dell'avventura è Trans Town, un luogo in cui tornerete spesso, specialmente durante le missioni di salvataggio degli amici di Luffy. Questa fortunatamente non è la missione principale del gioco ma solo il suo prologo. Quando avrete nuovamente la ciurma a disposizione potrete addirittura scegliere il vostro party con cui proseguire il gioco.
Una volta selezionato il trio di personaggi vi avventurerete in livelli estremamente lineari, sia nella morfologia che nel gameplay. La sequenza è quasi sempre la stessa: elimina il gruppo di nemici, raccogli il bottino, trova le risorse in giro e preparati al combattimento con il boss di turno. Fortunatamente questi ultimi sono piuttosto originali e divertenti da affrontare, altrimenti l'intero gioco sarebbe stata una lunga sequela di sbadigli e crampi alle dita.
Sapete già cosa vi aspetta alla fine di ogni boss battle, vero? Esattamente, il ritorno alla base, il potenziamento della truppa e... l'ampliamento della stessa Trans Town. Questo aspetto del gameplay è forse quello più degno di nota. Non che sia particolarmente originale (i primi esempi che ci vengono in mente sono Assassin's Creed II e alcuni Monster Hunter), ma la progressione in stile RPG che si riceve fornisce quel minimo di varietà di cui si sente cronicamente la mancanza in Unlimited World Red.
Una volta in città potrete modificare i vostri personaggi, acquistare nuovi oggetti, affrontare mini-sfide e accettare missioni secondarie dagli NPC che vagano (senza meta) in giro. Una volta accettate si ritorna fuori e si ricomincia il giro con poche varianti ed è proprio questo il problema principale del titolo sviluppato dai veterani di Ganbarion. La monotonia delle missioni rende quasi doloroso il lasciare Transtown, ma d'altronde la città stessa non è sviluppata in modo così ampio da offrire un campo di gioco sufficiente.
Il sistema di combattimento è invece realizzato con discreta cura e riesce a rendere piuttosto bene le diverse caratteristiche dei personaggi. Ovviamente sono le elastiche leve di Luffy a tenere banco, ma anche l'agilità e i poteri di Nami e le abilità degli altri personaggi danno una certa soddisfazione. Il tutto risulta facile da padroneggiare e assomiglia abbastanza marcatamente allo stile Musou. Purtroppo il livello di difficoltà degli scontri che precedono i boss è piuttosto basso. Questo non incoraggia di certo approcci creativi alle battaglie e aggrava ancora di più il senso di ripetitività citato poche righe fa.
Tecnicamente non si registrano differenze significative rispetto alle versioni precedente... purtroppo. I difetti descritti nella recensione PS4 si confermano anche su Switch, con problemi di nervosismo alle inquadrature (ma il dinamismo dei personaggi è in effetti difficile da seguire) e qualche ritardo nel caricamento di parti di scenario... fenomeni di pop-up direbbero i più colti. Rimane un ottimo comparto sonoro composto da voci in giapponese (sottotitolate) e una colonna sonora orchestrale di eccellente livello.
Come la versione PS4, anche questa edizione Switch include tutti i DLC usciti successivamente al gioco originale. In più, neanche a dirlo, questa volta è possibile giocare anche in versione portatile con una perdita di dettaglio non eccessiva. Questo rappresenta come sempre il plus delle conversioni per l'ibrido Nintendo, ma nel caso di One Piece Unlimited World Red non basta per sollevarne la valutazione oltre la sufficienza ottenuta dalle precedenti uscite multipiattaforma. Il gioco è consigliato unicamente ai fan della serie che non hanno mai giocato le versioni precedenti... ma esistono?