One Piece World Seeker - recensione
Forse il tesoro è sulla prossima isola...
Ogni volta che pensiamo a One Piece, è inevitabile non rimanere affascinati da quanto a lungo la saga vada avanti mantenendo un livello qualitativo tutto sommato alto.
Eiichiro Oda, infaticabile mangaka autore della serie, non è secondo a nessuno in quanto a fantasia, e nel tempo ha ideato un universo enorme e riccamente variegato, fatto di decine di sottoinsiemi ognuno con la propria ispirazione.
Ne abbiamo viste di tutte le forme e colori, e ci siamo emozionati praticamente sempre nel seguire le storie di personaggi caratterizzati come pochi altri nel mondo dell'intrattenimento.
Anche nel nostro mondo dei videogiochi, abbiamo avuto tante occasioni per interpretare il ruolo di Rufy e compagni tramite il joypad, spesso però con scarsi risultati. One Piece World Seeker è l'episodio più recente, e prova a dare quella marcia in più che serve tramite una meccanica decisamente adatta all'ambientazione di Oda, l'open world.
A pensarci bene, quale altro universo manga sarebbe più adatto di quello di One Piece per essere esplorabile senza confini? Purtroppo però One Piece World Seeker non introduce questa possibilità come ci saremmo aspettati, e ci fa scoprire una nuova isola di cui non abbiamo mai letto sui manga, sulla quale precipitiamo dopo una disavventura sulla Prigione del Cielo, il cui direttore Isaac, anch'egli inedito, si scopre essere un tiranno.
Questo personaggio interpreta il ruolo di principale antagonista, anche se di personaggi cattivi da battere, e stavolta ben noti ai lettori, ne vedremo eccome. A noi spetterà infatti il compito di guidare la rivolta contro Isaac aiutando la bella Jeanne, nuovo personaggio che incontreremo sull'isola di Jail Island.
Il design di questi personaggi, forse proprio perché supervisionato dallo stesso mangaka, è in linea con le aspettative: Jeanne ricalca la tipica figura femminile di One Piece, sensibile ma combattiva, oltre che dotata di una perfetta silhouette. Isaac invece, per quanto ci provi, è incomparabile rispetto ai leggendari villain del fumetto o dell'anime. Che comunque alla fine incontreremo anch'essi, dai semplici ufficiali come Smoke agli Ammiragli più potenti come Borsalino.
Ci sono ovviamente anche tutti i buoni. La ciurma di Cappello di Paglia è infatti al completo, sebbene dopo averli ritrovati tutti a seguito dell'incidente, non potremo mai vestire i loro panni. Il nostro personaggio sarà sempre e solo su Rufy, che con loro spenderà al massimo qualche dialogo utile per procedere nella storia principale.
La struttura di World Seeker purtroppo non dà spazio a particolari interazioni. Sia nelle missioni principali che in quelle secondarie, l'unica cosa importante sarà menare le mani gommose di Rufy, oltre a girovagare per parlare con qualche NPC. I ragazzi di Ganbarion, sviluppatori del titolo, hanno però stravolto la loro visione rispetto ai vecchi titoli di genere Musou dedicati ai pirati di Oda, e hanno ridotto il tutto a una serie di semplicissime combinazioni di tasti da premere nella giusta sequenza.
Rufy può combattere in due modi diversi: il primo favorisce la difesa, l'altro la rapidità, ma siamo lontani anni luce da un combat system adeguato. Inoltre, sempre in maniera molto basilare, è presente una meccanica stealth che consente di prendere di sorpresa i nemici, non proprio prontissimi nel capire dove siete.
Senza voler essere troppo severi, è probabile che le meccaniche di battaglia siano state pensate per garantire una maggiore accessibilità ad un pubblico giovane. E qualche lato positivo c'è. Ad esempio gli spostamenti nelle varie ambientazioni sono stati resi snelli e veloci tramite l'uso delle mani allungabili di Rufy, che fanno da rampino per raggiungere i bordi più alti. Fa strano invece poter passare a una visuale "scan" che mette in evidenza personaggi e collezionabili, più che altro perché è difficile da accostare alle tante capacità di Rufy.
L'obiettivo nel gioco è fondamentalmente diventare sempre più forti per battere i nemici di livello superiori, usando le risorse che troviamo in giro per il mondo o nelle missioni secondarie, costruendo così equipaggiamento più potente e sviluppando le abilità del nostro beniamino.
Tutto però è ridotto all'osso, poiché oltre alle missioni non ci sono attività in cui cimentarsi, come minigiochi o esplorazione avanzata: si resta sempre coi piedi sulla terraferma a picchiare a destra e a manca. Una mano avrebbe potuto darla una trama più interessante, ma le vicende di Jeanne e compagni, per quanto supportate da buone scene animate, si riducono a qualche dialogo da leggere a schermo.
A proposito di queste ultime, l'aspetto tecnico di World Seeker mette in mostra dei personaggi ben riprodotti, tramite l'utilizzo di uno cel shading di buona fattura. Pollice in su anche per le animazioni, divertenti come nella serie animata. Sicuramente i protagonisti hanno giovato di qualche attenzione in più rispetto all'isola, che come modellazione, soprattutto al di fuori dei villaggi, mostra il fianco per via di ambientazioni realizzate con una bassa conta poligonale.
Di personaggi provenienti dall'anime se ne vedono tanti e fortunatamente sono tutti ben realizzati. Questo può essere uno dei pregi per chi ama alla follia One Piece e non vede l'ora di incontrarli anche in versione videoludica. Il roster è ricco di tanti eroi positivi e negativi, e se avete seguito le vicende del cartone animato fa un certo effetto poterci chiacchierare o prenderli a calci.
Smoke, Crocodile e Lucci, così come tutta la ciurma dei nostri amici, fanno la loro bella figura nel mondo di gioco con tutto il loro carattere esplosivo. In più, acquisendo punti esperienza Karma, che simboleggia l'unione con i vostri compagni, si andranno a sbloccare costumi aggiuntivi per Rufy, di tutti i tipi, più qualcuno speciale per chi ha comprato la Collector's Edition.
One Piece World Seeker potrebbe essere un buon capitolo per gli appassionati della saga che vogliano interpretare ancora una volta il ruolo di Rufy, e a cui basterà questo per sorridere vivendo le sue avventure e incontrando i personaggi che le hanno rese così avvincenti.
Come videogioco in sé, però, World Seeker ha un gameplay e una struttura troppo semplici per intrattenerci com'era lecito attendersi, proponendo un basso livello di sfida e un'eccessiva ripetitività. Ciò non toglie che gli appassionati della serie o i giocatori occasionali possano divertirsi, a patto però di non pretendere battaglie epiche o rivelazioni straordinarie. Per quello, c'è sempre il manga.