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Onechanbara Z2: Chaos - recensione

Zombie, spade, cosplay e motoseghe.

Era da tanto tempo che la saga di Onechanbara non veniva distribuita nel mercato occidentale. Il trash nipponico, quello capace di sopravvivere a tutto e tutti affacciandosi anno dopo anno ad ogni generazione di hardware, a prescindere dai risultati ottenuti in precedenza, permette finalmente agli appassionati del genere di ricongiungersi ad Aya e alle altre ragazze di questa irriverente saga.

È strano come alcune serie riescano a ritagliarsi un posto nel cuore di tanti giocatori nonostante i numerosi problemi che le affliggono. Saghe come Earth Defence Force e la stessa Onechanbara, riescono a tenere per ore incollati alle rispettive piattaforme a dispetto di una realizzazione tecnica spesso carente e di più di un problema sul fronte del design generale.

A quanto pare, però, sono ancora molti gli utenti che non si attaccano a freddi valori numerici (1080p e 60fps anyone?), accontentandosi di un po' di sano divertimento senza pretese. A volte, tutto ciò che si cerca quando si accende la console è la possibilità di spegnere il cervello e scaricare lo stress su orde di bersagli poligonali.

Se a questo si aggiungono le giuste dosi di erotismo e gore, la miscela finale si trasforma nel passatempo perfetto per staccare la spina. In passato la serie di Onechanbara è sempre riuscita a garantire questo risultato, ma con l'ultimo capitolo per PlayStation 4 ha sorprendentemente migliorato alcuni elementi di gameplay, risultato non certo scontato per questo genere di prodotti.

All'inizio di ogni livello si può scegliere l'ordine di apparizione delle quattro ragazze, per gestirle al meglio durante le combo.

Il gioco è, ancora una volta, un hack and slash tradizionale, dove il giocatore non deve fare altro che affettare orde di creature non-morte approfittando delle capacità combattive di quattro personaggi.

Dopo le ultime vicende narrative dei capitoli mai apparsi in Europa, le due sorelle protagoniste dei primissimi episodi, Aya e Saki, hanno unito le forze con le rivali Kagura e Saaya, mettendo a disposizione del giocatore tutta la loro potenza distruttiva.

Dalla collaborazione dei clan Baneful e Vampiric nasce un team dalle incredibili risorse, complice anche la nuova trasformazione resa possibile dall'interazione cruenta tra le due razze. Il fatto di poter contare su quattro personaggi, in sostanza, permette di dare vita a combo interminabili, passando da una combattente all'altra tramite la semplice pressione di un tasto.

In questo modo, si possono far convivere le tecniche di combattimento di ogni membro del gruppo, creando vere e proprie tempeste di colpi capaci di spazzare via qualsiasi tipo di resistenza. Considerando che quasi tutte le eroine possono contare su un'arma principale e una secondaria (che possono essere alternate a piacimento attraverso la pressione del tasto L2), su un'arma di supporto (generalmente a lungo raggio) e su una vasta gamma di combo più o meno dannose, le possibilità di sperimentazione sono davvero tantissime.

Ebbene sì. Alcuni costumi non lasciano molto spazio all'immaginazione.

A questo si aggiungono la possibilità di far combattere contemporaneamente le quattro guerriere per un breve lasso di tempo (previa la pressione del touch pad del Dualshock 4), quella di ottenere danni maggiori premendo i tasti con il giusto tempismo (diverso da combo a combo e da perfezionare nell'apposita modalità di allenamento), e di eseguire letali attacchi in tag facendo entrare un compagno di squadra al momento opportuno. Capirete quindi che le opzioni a disposizione sono davvero moltissime, forse anche più di quelle offerte da nomi blasonati come Devil May Cry o God of War.

Peccato che tutto questo sia spesso ostacolato da un level design ridotto ai minimi termini, da un'Intelligenza Artificiale mai all'altezza (a volte anche scorretta, come scoprirete affrontando il boss del livello giapponese, nella modalità Storia), e da una gestione della telecamera che rende controproducente l'uso del sistema di lock-on dei nemici.

Nella maggior parte dei casi, infatti, è consigliabile combattere mantenendo la telecamera libera e controllandola manualmente con lo stick destro, anche durante le risse più concitate. Il tutto mentre si cerca di individuare i nemici che a volte, inspiegabilmente, si incastrano con gli elementi dello sfondo, mimetizzandosi e diventando difficili da trovare e abbattere (aumentando il tempo di completamento dello scontro e, di conseguenza, influenzando negativamente il punteggio ottenuto dal giocatore).

Gli scontri con alcuni boss sono semplicemente senza senso, come quello finale nel livello giapponese, per fare un esempio.

L'azione di Onechanbara Z2: Chaos è accompagnata anche da un sistema di progressione semplice ma gratificante, che permette di spendere i globi gialli ottenuti combattendo, per sbloccare nuove armi, combo sempre più potenti e spettacolari, e anelli in grado di garantire utili bonus alle quattro eroine.

Completando una serie di sfide interne, associabili ai classici obiettivi e trofei, si sbloccano inoltre extra di vario tipo, che vanno dalle classiche illustrazioni a costumi e oggetti per la personalizzazione dei personaggi.

La modalità per la personalizzazione delle combattenti è piuttosto ricca e approfondita, visto che offre un gran numero di slot con cui adornare le ragazze virtuali, oltre a diversi parametri da modificare per dare sfogo a ogni possibile fantasia.

Dal punto di vista tecnico ci troviamo di fronte a un gioco che convince per i modelli poligonali delle protagoniste, ricchi di dettagli e caratterizzati da animazioni gradevoli. Il problema è che ogni altro elemento, dalle ambientazioni ai nemici, sembra uscito a un titolo della prima generazione PlayStation 3, con texture poco definite, modelli scarni e un'attenzione ai dettagli quasi del tutto assente.

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Un discorso diverso merita il comparto audio, che con le sue musiche rock e una serie di effetti nella media, riesce ad accompagnare adeguatamente l'azione. Convincente anche il doppiaggio, presente sia in inglese che in giapponese, anche se quest'ultimo deve essere sbloccato prima di poter essere selezionato.

Se amate questa serie, sappiate che acquistando Onechanbara Z2: Chaos vi troverete fra le mani il miglior capitolo uscito fino a questo momento, con un sistema di combattimento divertente, curato, e aperto a tanti livelli di studio. Peccato per la realizzazione tecnica poco convincente e la rozzezza di fondo che da sempre caratterizzano questo genere di produzioni. D'altra parte, stiamo pur sempre parlando di un gioco che viene venduto a prezzo ridotto (circa 40 euro), dettaglio da non sottovalutare.

6 / 10
Avatar di Filippo Facchetti
Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.

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