Oxenfree 2 Lost Signals, Provato in anteprima
I fantasmi del passato hanno ancora qualcosa da dire...
Nonostante la Summer Game Fest si sia ormai conclusa, e con lei tutte le manifestazioni ed eventi dell’appena trascorso giugno, i titoli presentati ed approfonditi all’interno di questo “non E3” continuano a far parlare di sé, ed oggi tratteremo proprio uno di questi. Oxenfree II: Lost Signals è il seguito diretto del primo capitolo ad opera di Night School Studios, un’avventura grafica tanto sorprendente quanto misteriosa.
Dopo averlo provato fugacemente durante il Tribeca Festival per circa venti minuti, abbiamo potuto saggiare qualche novità ed avere una piccola introduzione alla storia che Oxenfree II ci racconterà entro la fine del 2022. Non vi è appunto ancora una data di uscita ufficiale, ma da quanto visto durante la demo, il gioco sembra pronto a farci immergere nella cupa ambientazione dell’isola immaginaria ideata dal team californiano.
Seppur la location sia rimasta la stessa, a cambiare sono i protagonisti, e questo è un espediente pensato per accogliere anche i giocatori che non hanno vissuto la storia del primo capitolo. Da quel che sembra il ritorno a Camena è un tributo per gli appassionati e per chiunque abbia apprezzato Oxenfree, pertanto si troveranno senza dubbio riferimenti ed easter-egg. Tale scelta è più che apprezzabile, regalando al giocatore la possibilità di vivere questa nuova avventura senza dover necessariamente conoscere la storia di Alex, partendo senza la paura di perdersi qualcosa buttandosi a capofitto nel seguito.
La trama di Oxenfree II: Lost Signals si svolge esattamente 5 anni dopo le vicende del primo capitolo. La nuova protagonista. Riley, torna nella sua isola natale per indagare sui fenomeni che affliggono il lembo di terra, subito dopo aver ricevuto le notizie riguardo televisori che si accendono e si spengono o aerei che perdono traccia di ogni segnale radar.
Durante la nostra prova non abbiamo avuto un'introduzione ad Oxenfree II, e quel che ci è stato possibile vivere riguarda una missione posizionata nella prima ora di gioco. Rimanendo dunque all’oscuro di quanto ci siamo persi delle fasi iniziali, ci siamo calati nei panni di una Riley accompagnata dal ciarliero Jacob, entrambi in cerca della ragione dietro il manifestarsi degli strani fenomeni che affliggono Edwards Island.
L’impostazione di gameplay rimane perfettamente identica al precedente capitolo: è una sorta di punta e clicca dove adesso possiamo anche arrampicarci o sfruttare funi per calarci nel buio di grotte misteriose. È rimasto anche il sistema di dialogo che adotta un sistema di tre scelte per rispondere al compagno, scelte che sono rappresentate da fumetti che appaiono sopra la testa della protagonista. Quest’ultime rappresentano tre particolari stili di approccio alla conversazione diversi tra loro, variando tra toni sarcastici, pragmatici o relativamente freddi.
Nel poco tempo a nostra disposizione non è stato possibile scoprire se una risposta cordiale o più fredda determini dei cambiamenti all’interno della trama oppure se questa rimanga solo un'opzione pensata per scatenare una reazione immediata da parte di Jacob. Conoscendo il primo Oxenfree, difficilmente possiamo aspettarci una profondità tale da creare dei bivi narrativi con le sole scelte di dialogo, ed è invece possibile che quel che può rivelarsi diverso riguardi le interazioni con gli oggetti dello scenario.
In questo sequel troviamo molteplici possibilità di analizzare oggetti presenti nei fondali, il che è un sistema utile per scoprire di più su quel che ci circonda. Anche questo aspetto, seppur nuovo, dovrà essere approfondito una volta in possesso della versione finale o quanto meno in seguito a una prova più estesa di Oxenfree II: Lost Signals. Per farvi un esempio, durante la demo da noi provata abbiamo esaminato un capanno abbandonato di un pescatore, e gli oggetti al suo interno sono stati in grado di fornirci delle informazioni riguardanti la nostra ricerca, ma la profondità della meccanica è ancora tutta da vedere.
Il fulcro del gioco rimane tuttavia la sintonizzazione tramite radio con i fantasmi che abitano Camena per scoprire la storia che hanno da raccontare. Per potersi mettere in contatto con loro dovremo anche stavolta sintonizzare la radio sulla giusta frequenza e farci guidare così verso la risoluzione del mistero. In Oxenfree II però, oltre a piccoli momenti che vi faranno sussultare per le sporadiche apparizioni di fantasmi, è stato introdotto anche un sistema di portali spazio-temporali.
Avvicinandosi ad un glifo, ad esempio, si viene catapultati indietro nel tempo, e la grotta abbandonata in cui eravamo un attimo prima si trasforma in un sito di scavi, rispecchiando la condizione precedente della location. Grazie a questo sistema, strade senza via di uscita apparente mostrano nuovi passaggi, nonché la soluzione degli enigmi ambientali al fine di scappare da situazioni pericolose. Nel nostro caso ci siamo ritrovati al cospetto di un ascensore in disuso e non funzionante nei giorni attuali, ma andando indietro nel tempo si è trasformato nella chiave per uscire dalla caverna che ci teneva intrappolati.
In conclusione, come successo per il primo capitolo, l’atmosfera di Oxenfree II è intrigante, e mantiene la capacità di instillare la voglia di arrivare alla verità dietro gli strani eventi che toccano Camera. Le novità, al momento, si possono contare sulle dita di una mano, ma la profondità dei dialoghi è eccellente, tanto da rendere molto interessante tutto ciò che i protagonisti hanno da dire, regalando un tono divertente al loro modo di punzecchiarsi.
Oxenfree 2 è un titolo semplice quanto il primo episodio, ed è chiaro come Night School Studios abbia deciso di preservare lo stesso appeal piuttosto che azzardare novità che lo avrebbero potuto portare lontano dalla via maestra. D'altra parte, è proprio questa formula semplice e diretta ad aver reso celebre Oxenfree, e non ci resta che aspettare ancora un po' per scoprire se il sequel sarà all’altezza o perfino migliore del precedessore.