Pac-Man Party
Operazione nostalgia?
Prima un gettone, ora un telecomando. Ne ha fatta di strada il nostro caro Pac-Man, dai tempi dei famigerati "insert coin", fino all'ultimissima evoluzione che lo vede protagonista addirittura di un party game a colpi di Wii Motion Plus.
Era il 1980 e nelle sale giochi cominciava a spadroneggiarsela questo inglobatore di sfere energetiche in veste gialla. Siamo nel 2010, e nonostante un colorito sempre bello e ammiccante, il nostro pseudo mangiatore di fantasmini si ritrova in una scena videogiocosa tutt'altro che facile...
Primo, perché di giochi da massa familiare ormai ne è pieno il susseguirsi dei week-end dal doppio no-stop, in secondo luogo perché Namco è riuscita solo a metà nell'opera di restyling di quello che è a tutti gli effetti il suo miglior rappresentante storico.
Qualche titolo da scaricare dalle piattaforme digitali (come il Championship Edition per Xbox Live Arcade), qualche richiamo sui device di nuova generazione (come l'iPhone o l'iPad), ma niente di assolutamente miracoloso se parliamo di vere e proprie produzioni con protagonista l'amato Pac-Man.
E allora eccolo vestito di tutto punto, presentarsi per questo che dovrebbe essere un nuovo appuntamento e che invece si rivela, e non solo inizialmente, come qualcosa di visto e giocato.
Due le opzioni principali: i classici mini-game da una parte, una sorta di Monopoli pac-maniano dall'altra. In questo ultimo caso il richiamo al mai rimpianto Pac-Man Fever è decisamente evidente, mentre è davvero inspiegabile il fatto che non ci sia un qualche tipo di tutorial in grado di illustrare la meccanica di gioco.
Visto e considerato che si tratta di un titolo destinato comunque a un certo target, una mancanza del genere è grave soprattutto se a far girare il disco è l'utenza più casual del popolo Wii.
Nei primi minuti, quindi, si gioca totalmente all'oscuro, si procede per tentativi, in un tabellone virtuale sul quale l'obiettivo principale è costruire castelli e incamerare biscotti dopo averli sottratti al nostro avversario.
Nei giri iniziali non succede praticamente nulla ma si è costretti ad assistere alla nascita di queste costruzioni sforzesche di proprietà che successivamente attireranno l'attenzione degli altri giocatori.
Ed è occupando una porzione di tabellone altrui che si attiva un determinato mini-gioco, col premio finale dei già suddetti dolciumi. Anche il più classico del lancio dei dadi è stato sostituito da delle semplici prove di abilità, ma la struttura di Pac-Man Party necessitava di qualcosa in più...
Il motivo? Quando mi presento a parenti, amici, fidanzate, mogli o amanti che siano con un party game griffato Wii, tutti si aspettano ritmo, risate, e un orologio che ticchetta via rapidamente. Ecco, Pac-Man Party fallisce clamorosamente tutti questi aspetti, anzi, li rende scontati, abbassa il ritmo laddove dovrebbe renderlo frenetico, complica ciò che invece dovrebbe essere più intuitivo e immediato. Un gioco involuto, che ha perso clamorosamente la leggerezza dei tempi che furono e un vero peccato se si pensa alla forza e alla potenzialità del marchio in questione.