Pac-Man Party
Operazione nostalgia?
È strano testare, telecomando alla mano, come i mini-giochi inseriti siano davvero dei "copia & incolla" della miriade di altri titoli che presentano lo stesso elenco infinito di prove più o meno difficoltose. Namco non si è sforzata nemmeno di dare un tocco di originalità all'aspetto più interessante di Pac-Man Party.
E allora si va da una semplicistica corsa a salti sui tronchi, al lancio di spiedini fumanti con grossi rischi per il destino del nostro WiiMote. In quest'ottica la modalità single player diventa un vero e proprio suicidio videoludico, per cui meglio munirsi di almeno un compagno di giochi, che sia paziente e di ottimo umore, però...
Ok, fin qui, sono stato molto cattivo ma, cercate di capirmi, vengo dalla "vecchia scuola", ho amato Pac-Man e i pomeriggi passati gettoni alla mano a cercare di centrare l'ultimo record da sala e una superficialità del genere è un vero colpo al mio cuore di nostalgico videogiocatore.
Forse è per acquietare questo senso di smarrimento che, spulciando nel menu, troviamo tre chicche da retrogaming, come le versioni originali dello stesso Pac-Man, di Dig Dug e di Galaga.
Le ho apprezzate, ma non possono fare la differenza rispetto a una produzione che dà continuamente l'impressione di essere poco appassionata e oltretutto poco appassionante.
In un segmento così affollato sarà difficile per Pac-Man Party elevarsi a potenziale titolo di riferimento, sia per la mancanza di idee, sia per una realizzazione scialba e ridotta ai minimi termini rispetto alla media della line-up Wii.
La grafica in stile cartoon e una colonna sonora ripetitiva e poco ispirata rendono il tutto inferiore non solo ai vari Mario Party da cui si è presa chiaramente ispirazione, ma rispetto alla grandissima parte degli altri titoli dello stesso genere.
Dal punto di vista del gameplay, sono poche le occasioni in cui si può apprezzare un utilizzo divertente del telecomando.
Certo, nella prova da "arrotola spaghetti", in cui bisogna letteralmente arrotolare un bel piatto di lunghi spaghetti al pomodoro, qualche risata ci è scappata, ma lungo i 50 mini-game disponibili le occasioni di spasso si riducono veramente all'osso.
Nemmeno nessuno dei nuovi personaggi inseriti nel gioco ha un briciolo di carisma vincente, e alla fine rimane più attuale il vecchio cast Namco, piuttosto che un paio di animaletti sfornati per l'occasione.
Cosa salvare? Il prezzo, leggermente inferiore alla media, i tre classici da rispolverare ed eventualmente da far conoscere alle nuove generazioni (per certi versi più attuali di questo presunto Pac-Man next-gen) e l'ingenuità dei più piccoli nel caso in cui abbiate pensato a Pac-Man Party come possibile regalo per il prossimo Natale.
Una minestra nemmeno ben riscaldata, dunque, che lascia l'amaro in bocca e un senso smisurato di noia. Il pubblico Wii stia quindi attento a non rimanere ingannato dall'ennesima operazione nostalgia priva di spessore...