Skip to main content

Patapon 2

Questa è Spartaaaa...PON.

E' comunque grazie allo squisito insieme delle sue singole componenti che Patapon riesce a stregare, forte anche e soprattutto di un'eccezionale atmosfera surreale che si sprigiona da ogni singolo pixel. La cura per i dettagli è maniacale, e complici i brillantissimi dialoghi avrete davvero modo di sentirvi una divinità onnipotente ciecamente idolatrata da una tribù di devotissimi bulbi oculari pronti a combattere e morire per voi.

Cristallini anche i tocchi di classe, basti pensare alla formidabile trovata di rendere compatibile il salvataggio dell'originale con questo sequel: se avete avuto modo di divertirvi con l'uno vi ritroverete allora non soltanto tutti i materiali e le risorse accumulati in precedenza, ma vivrete anche sulla vostra pelle la toccante emozione di essere riconosciuti (ed acclamati!) dai vostri instancabili sudditi tondeggianti. Impagabile.

Va comunque detto per onestà e dovere di cronaca che questa idea del "ritorno a casa" aleggia in maniera evidente in Patapon 2, al punto tale da far apparire il gioco come un sostanzioso upgrade del primo capitolo piuttosto che come un seguito vero e proprio. Non che la cosa risulti necessariamente un difetto, sia chiaro, specie se si considera l'encomiabile punto di partenza del predecessore: sarebbe del resto sciocco stravolgere una formula già rivelatasi genuinamente vincente.

Non mancheranno scenari esotici e suggestivi, dai colori ammalianti.

Mantenendo inalterata la sostanza, gli sviluppatori si sono allora potuti concentrare sui dettagli, dando qualche limatina qua e là ed introducendo innovazioni comunque significative in termini giocosi. La prima e più evidente novità riguarda l'albero evolutivo dei Patapon: in questa seconda avventura avrete infatti modo di customizzare in maniera veramente rilevante il vostro esercito, differenziando i singoli esserini attribuendo loro specifiche colorazioni ed abilità. La vostra tribù risulterà così ancora più eterogenea e versatile, a tutto vantaggio dell'accresciuta profondità del gioco (e della conseguente longevità...). Non mancheranno poi vere e proprie new entry tra le vostre fila: oltre a unità completamente inedite si segnala infatti la presenza di un eroe, personaggio a sé stante dotato di classe variabile e specifici attacchi di eccezionale potenza (attivabili con input ritmici assolutamente perfetti).

Aggiunta anche come extra, ideale per del sano grinding in compagnia, una modalità multiplayer per 4 giocatori tutta incentrata sulle gesta belliche degli eroi. Intelligente ed apprezzabile la possibilità di sostituire gli alleati umani con personaggi controllati direttamente dalla CPU, anche se va detto esplicitamente che questa aggiunta non riesce purtroppo a graffiare come la modalità principale del gioco. In virtù di questa complessiva attitudine conservatrice, Patapon 2 finisce allora col risentire dei medesimi difetti che affliggevano l'opera originale (se possibile pure accentuati a causa delle maggiori risorse richieste dalle accresciute possibilità di customizzazione): a dispetto dell'ottimo numero di stage, il grinding sarà praticamente una regola di vita, e vi troverete così a ripetere le medesime missioni più e più volte. Impensabile poi ancora una volta pensare di ottenere buoni risultati senza avere almeno un discreto senso innato del ritmo, vista la natura "viscerale" del gioco.

Se insomma siete tra quelli che hanno detestato il primo episodio (so che sembra una cosa impensabile e quasi un po' empia, eppure c'è anche gente così...) non vi convertirete di certo alla cadenzata causa degli occhietti incazzosi, se invece come il sottoscritto avete adorato l'originale preparatevi a risentire esplodere dentro di voi il travolgente ritmo dell'ammore in 4/4.

Più probabilmente però sarete tra quelli (tanti, ahimè!) che hanno ignorato alla sua prima release questo piccolo grande cult: per 29.99 Euro mi sembra francamente giunto il momento di vivere questa festosa battaglia carnevale. Un epico trionfo sinestesico vi aspetta sulla vostra PSP, in marcia.

Pardon, PATA PATA PATA PON!

9 / 10