Per salvare Star Wars Battlefront 2 è sufficiente l'ultimo grande aggiornamento? - editoriale
Tu saresti dovuto essere il prescelto!
Se la storia del Battlefront di DICE fosse quella di una giovane recluta dilaniata tra le forze dell'oscurità e quelle della luce, allora nel secondo capitolo il protagonista si scoprirebbe essere corrotto e assediato dal male, ma il terzo atto dovrebbe essere quello che gli offre una sorta di redenzione. Il nuovo aggiornamento di Star Wars Battlefront 2 ha visto il gioco subire la più grande revisione da quando Diablo 3 ha rimosso la casa d'aste, con un cambiamento avvenuto anche in pochissimo tempo. Anche così però, non sarà troppo tardi per lo sparatutto di DICE?
Non si può davvero criticare lo sforzo che è stato fatto dagli sviluppatori e ogni aggiustamento ha dato un colpetto deciso a Battlefront 2 nella giusta direzione. Le loot box (quelle scatole profondamente problematiche, che contenevano al loro interno upgrade e perk) ora sono state messe da parte. Tutti gli eroi sono ora disponibili fin da subito. La progressione è ora lineare, al posto della strana progressione disordinata di prima. Le classi migliorano ora una per una, con nuovi punti abilità che possono essere spesi per sbloccare perk fino a raggiungere un nuovo livello, mentre le Star Cars che garantiscono questi perk sono ora legate ai livelli: quelle più utili sono disponibili prima delle altre.
Si tratta di un sistema sincero, semplice e facile da analizzare: un'impresa eccezionale di sviluppo, considerando che è stata portata a termine in così poco tempo e senza discontinuità. Questo cambiamento mette però anche in luce quanto fosse realmente terribile il sistema di progressione di Battlefront 2, non solo perché profondamente cinico, ma anche perché si trattava di un sistema totalmente caotico che trascurava completamente il giocatore, lasciandolo in balia di drop casuali. Com'è possibile che un gioco con questi meccanismi sia arrivato così vicino al lancio senza che nessuno con un briciolo di buon senso intervenisse? Quanto sono stati miopi e ottusi EA e DICE per poter pensare di farla franca con un sistema così sfacciatamente problematico?
Tra le fiamme e il furore che hanno circondato le microtransazioni di Star Wars Battlefront 2, diventando una notizia di portata nazionale, è facile dimenticarsi che le microtransazioni, in realtà, non hanno mai fatto la loro comparsa nel gioco finale, visto che alla fine EA è stata così veloce da staccare la spina il giorno prima del lancio. Purtroppo però, il danno era già stato fatto e Battlefront 2 era destinato ad essere toccato dalle ombre dell'oscurità fin dai suoi primi giorni per il resto della vita.
Un bel peccato, visto che il gioco è sicuramente migliore, ora che è stato accoppiato ad un sistema di progressione semi-decente: probabilmente il miglior sistema di progressione visto fino ad ora in un gioco DICE, anche se questo è proprio un complimento all'acqua di rosa, considerando la fiacchezza del passato.
Come minimo può rivendicare il trono di gioco con il sistema di progressione più grazioso, ma se si considera Battlefront 2 come un prodotto di merchandising di Star Wars è difficile trovargli dei difetti. Con il suo mix di ere e battaglie, il titolo è un parco giochi realizzato squisitamente, a cui sono state aggiunte diverse giostre dal lancio: la mappa Crait che rappresenta Gli ultimi Jedi e molti degli eroi hanno ricevuto un restyling. Se siete solo alla ricerca di scintillanti giocattoli con cui gingillarsi, allora Battlefront 2 è più che sufficiente per soddisfare le vostre esigenze.
Come sparatutto multiplayer, Battlefront 2 continua a soffrire a causa della stessa mentalità semi-confusa che ha consentito alle microtransazioni di arrivare ad un passo dal gioco finale, e credo che nessun aggiornamento possa far cambiare aria alle fondamenta del titolo. Dopo la netta semplicità del primo Battlefront di DICE, il sequel è sempre apparso combattuto tra il tentativo di placare gli hardcore gamer e offrire la stessa accessibilità del predecessore, fallendo, come prevedibile, nella ricerca di soddisfare ogni esigenza. Le meccaniche di squadra che non hanno mai avuto dei contorni netti, le modalità di gioco che tendono ad essere troppo dettagliate e il design delle mappe che, diciamocelo francamente, fa schifo. La nuova mappa Bespin, pubblicata come parte dell'aggiornamento, è il perfetto esempio della mediocrità che consuma così tanto Battlefront 2: un anonimo groviglio di corridoi e spazi aperti senza una flusso concreto, salvato solo dal suo bell'aspetto.
Le nuove modalità di gioco, che al momento sono state programmate per i futuri aggiornamenti, potrebbero finalmente aiutare Star Wars Battlefront 2 a trovare la sua vera identità, se questa dovesse ancora mancare. Al momento abbiamo un barlume di speranza, senza una concreta possibilità di redenzione per il titolo. Per questa dovremo attendere il fondamentale cambiamento che dovrà avvenire con il terzo capitolo di Battlefront, sempre che Disney approvi lo sviluppo.