Perché Steam Spy ha dovuto chiudere i battenti? Ce lo spiega il suo creatore - intervista
“Sapevo che prima o poi sarebbe successo.”
Qualche giorno fa, Valve ha aggiornato le impostazioni della privacy di Steam rendendo di fatto le librerie degli utenti non più pubbliche, almeno nelle impostazioni di default. Ciò significa, in parole povere, che ogni giocatore può decidere di rendere invisibili i titoli della sua collezione e quelli presenti nella sua wishlist, oltre ovviamente agli achievement sbloccati e alle ore passate su ogni gioco.
Questa, a prima vista, sembra essere la risposta di Steam all'enorme polverone mediatico sollevato dall'"Affare Facebook" di cui si fa un gran parlare nelle ultime settimane. Avete presente la mastodontica quantità di dati che il popolare social network ha "ceduto" a Cambridge Analytica senza alcun consenso da parte degli utenti?
Tuttavia questi cambiamenti hanno dato vita anche ad effetti collaterali inaspettati. Uno dei più consistenti riguarda la chiusura del più usato e conosciuto servizio di statistiche riguardanti Steam dell'intero pianeta, Steam Spy.
Il sito in questione venne creato da Sergey Galyonkin, che tra le altre cose è anche Director of Publishing Strategy di Epic Games, e raccoglieva un'immane quantità di dati basati sull'utilizzo dei giochi Steam da parte degli utenti. Tali dati fornivano una preziosa fonte di informazioni per quanto riguarda le vendite dei titoli in ambito PC, uno strumento molto usato sia dai giocatori che dagli sviluppatori.
Lo scorso 10 aprile Sergey Galyonkin ha annunciato che "Steam Spy non sarà più operativo a causa del cambio di impostazioni della privacy operato da Valve". Per saperne qualcosa in più ci siamo rivolti direttamente a lui.
Eurogamer: Dunque Sergey, viste le ultime novità... cosa farai ora?
Sergey Galyonkin: Beh, sto ancora cercando di capire come muovermi. Sto analizzando una serie di opzioni ma nessuna di queste mi dà gli stessi risultati o fornirebbe un servizio lontanamente paragonabile a quello di Steam Spy.
Eurogamer: Come hai accolto questo cambiamento da parte di Valve? Sapevi che questo aggiornamento sarebbe arrivato?
Sergey Galyonkin: No, non ne sapevo nulla. L'ho scoperto grazie a una persona che mi ha contattato su Twitter. Valve non è solita dare informazioni preventive sui cambiamenti che vuole apportare, quindi non mi sorprende questo modus operandi. Ciò che hanno fatto è un post generico sul loro blog che informava tutti del cambiamento di impostazioni della privacy per Steam. Hanno reso le librerie degli utenti invisibili di default. Ciò neutralizza di fatto il servizio Steam Spy, che usava tali librerie per estrapolare una serie di dati sulla popolarità dei giochi e sul loro utilizzo. Non ho idea del perché Valve abbia improvvisamente apportato questo cambiamento.
Eurogamer: Quindi non ritieni che sia stato fatto proprio per disattivare un servizio come Steam Spy?
Sergey Galyonkin: Non saprei proprio. Inizialmente ho pensato che fosse per via della legge GDPR (General Data Protection Regulation) che andrà in vigore a maggio in Europa, ma in realtà se avessero voluto farlo solo per adempiere a questo obbligo avrebbero dovuto nascondere TUTTE le info dei profili. In questo momento invece solo le librerie dei giochi sono nascoste, tutte le altre informazioni potenzialmente sensibili sono a portata di mano. Non ha proprio senso come scelta.
Eurogamer: Informazioni sensibili?
Sergey Galyonkin: I nomi veri degli utenti, i loro post e tutto il resto, sono tutti visibili di default.
Eurogamer: Questo particolare sembra proprio suggerire che il cambiamento sia stato fatto per colpire Steam Spy?
Sergey Galyonkin: Seriamente, ci sono modi molto più semplici per bloccare un servizio come Steam Spy. Se non ho capito male, il cambiamento che hanno apportato impedisce anche a qualsiasi utente di giocare con i propri amici perché non sa chi di loro possiede il suo stesso titolo. Ritengo che se avessero voluto far chiudere Steam Spy, avrebbero potuto farlo in modo molto più semplice.
Eurogamer: Immaginiamo che dopo l'accaduto tu non abbia avuto alcun contatto con Valve.
Sergey Galyonkin: No. Le mie esperienze passate mi dicono che Valve non ama rispondere a certi tipi di email.
Eurogamer: Hai mai avuto un qualsiasi tipo di contatto con loro? Nel senso, hai mai parlato espressamente con Valve di Steam Spy?
Sergey Galyonkin: Prima del lancio di Steam Spy, ho avuto svariati contatti con Valve perché ho lavorato per una compagnia che ha pubblicato un paio di giochi su Steam. Era molto prima del lancio di Greenlight, loro erano piuttosto collaborativi e rispondevano velocemente. Non appena partì il programma Greenlight, le cose cambiarono totalmente e smisero di rispondere. Quando lanciai Steam Spy calò il silenzio assoluto... o quasi. Ricevetti una sola email da parte loro riguardante il sito.
Eurogamer: Cosa diceva quella email?
Sergey Galyonkin: Arrivò dopo che gli chiesi se potevo fare di Steam Spy un'impresa commerciale. Dissero che avrei potuto usare Patreon, ma niente altro.
Eurogamer: In questo momento cosa stai pensando di fare? Vuoi davvero chiudere Steam Spy?
Sergey Galyonkin: Probabilmente chiuderò il Patreon, perché ritengo sia ingiusto far pagare la gente per accedere a informazioni che non sono più aggiornabili. Avrei la possibilità di continuare usando metodi alternativi di estrapolazione dati, ma sono molto meno precisi. Informazioni di questo tipo, non precise come quelle che erano disponibili su Steam Spy, possono essere usate nella maniera sbagliata e io non voglio che accada. Probabilmente le terrò solo per me.
Eurogamer: Pensando alle alternative, che margine di errore ritieni accettabile per un servizio del genere?
Sergey Galyonkin: Dipende. Per me può essere differente da quello che sarebbe per te. Personalmente amo monitorare i trend ma so che altre persone hanno usato Steam Spy guardando principalmente a certi tipi di giochi. Il margine di errore sarebbe variabile anche in base al genere di gioco.
Eurogamer: Quindi, in mancanza di una valida alternativa possiamo dire che Steam Spy rimarrà ciò che è adesso, senza alcuna evoluzione.
Sergey Galyonkin: Più o meno penso che rimarrà così. Manterrò ovviamente in vita l'archivio.
Eurogamer: Oltre ad aver dato vita a Steam Spy, tu lavori anche in Epic Games. Questa storia quindi non significa la tua fine, giusto?
Sergey Galyonkin: No, assolutamente. Steam Spy era un lato piacevole del mio lavoro, una faccia alternativa della mia passione, ma non lo facevo per ottenere un introito.
Eurogamer: In Epic parlate mai di Steam Spy? Cosa ne pensa la compagnia? Ha mai avuto da ridire su questa tua 'vita' alternativa?
Sergey Galyonkin: No, niente da ridire. Nel mio contratto ho una clausola che mi permette di gestire almeno un paio di progetti paralleli. Uno di questi era Steam Spy, l'altro è un podcast di sviluppatori di videogiochi che gestisco con regolarità. Epic è sempre stata molto aperta su questa cosa e tutti noi abbiamo usato Steam Spy. È sempre stata una costante e preziosa fonte di informazioni.
Eurogamer: Quindi ora si è aperto uno slot per un altro progetto. Che hai intenzione di fare?
Sergey Galyonkin: Come vi accennavo prima, probabilmente realizzerò una versione alternativa di Steam Spy ad uso personale. Non la condividerò con il pubblico per i motivi che ho spiegato poco fa.
Eurogamer: Rimarrà qualcosa che userai esclusivamente per il tuo lavoro in Epic, giusto?
Sergey Galyonkin: Probabilmente sarà così. Ho anche un'altra "cosetta" chiamata Twitch Spy. È un altro database che mi permette di monitorare ciò che la gente sta trasmettendo in streaming, quali giochi stanno andando per la maggiore e quali invece stanno calando. Mi consente di capire quanto il numero di follower e di abbonati ai vari canali sia influenzato dal gioco che viene trasmesso.
Permette anche di vedere con che frequenza i visitatori dei canali cambiano per seguire determinati giochi piuttosto che altri o di capire l'andamento delle visualizzazioni in base alla quantità di contenuti relativi ad uno stesso titolo. È piuttosto interessante ma attualmente è solo un database praticamente senza interfaccia. Magari un giorno ne farò una, se avrò tempo.
Eurogamer: Per finire volevamo chiederti se pensi che questo cambiamento apportato da Steam sia veramente utile per gli utenti, in termini di privacy.
Sergey Galyonkin: Dare agli utenti un minimo controllo sulle impostazioni della privacy è sicuramente un primo passo nella giusta direzione. Il fatto però che le informazioni nascoste siano solo quelle relative ai giochi e non quelle potenzialmente sensibili è piuttosto strano. Continuo a non capire questa scelta ma in fondo non c'è da stupirsi troppo... sono Valve.
Eurogamer: Grazie per il tempo che ci hai dedicato Sergey. Dobbiamo ammettere di essere piuttosto stupiti dalla tua calma, visto quello che è successo negli ultimi giorni.
Sergey Galyonkin: Sapevo che prima o poi sarebbe successo. Non è stata poi una grande sorpresa e in fondo le cose a cui pensare non mi mancano. Ho un altro 'piccolo' progetto chiamato Fortnite a cui dedicare attenzione in questo momento.