Questa cross-gen è un pasticcio, e continuerà così per tutto il 2022
Ci sta mettendo in croce.
L'annuncio recente del prolungamento del ciclo vitale di PS4 da parte di Sony per via della persistente penuria di scorte della PS5 implica che il limbo di transizione generazionale in cui ci troviamo durerà ancora più a lungo.
Microsoft ha invece fermato la produzione di nuove console Xbox One, sebbene nel 2020 avesse dichiarato che avrebbe continuato a supportare Xbox One con i suoi titoli first party per almeno due anni.
Questo rende ancor più importante il consolidamento dei traballanti ponti rappresentati dagli upgrade cross-gen sia di Sony che di Microsoft, a più di un anno dall'arrivo sul mercato di PS5 e Xbox Series X/S.
Oltre agli gestori delle piattaforme, anche i publisher di terze parti stanno ancora rilasciando giochi su entrambe le generazioni, e verosimilmente continueranno su questa strada per almeno un anno, in modo da massimizzare i profitti sfruttando un'ampia base di utenza.
Lo scorso ottobre, EA ha annunciato che i possessori di Battlefield 2042 last-gen standard edition sarebbero stati in grado di fare l'upgrade del gioco a current-gen. Questa mossa è stata accolta abbastanza positivamente.
Ha implicato che i giocatori su PS4 e Xbox One non avrebbero più dovuto spendere almeno €99 per la 'Gold Edition' per godere del privilegio di eseguire l'upgrade della loro copia a PS5 o Xbox Series in un prossimo futuro. Ma cosa più importante, ha slegato gli utenti dal requisito dell'acquisto di una versione digitale del gioco per eseguire l'upgrade in futuro.
Potreste dunque pensare che EA abbia imparato la lezione e che con questa politica abbia reso gli upgrade cross-gen più facili possibile. Ma bisogna ricordare che questa è una lezione che il publisher aveva già imparato circa otto anni fa, con il precedente periodo cross-generazionale.
Nel 2013, i possessori di Battlefield 4 o FIFA 14 per PS3 o Xbox 360 potevano eseguire il trade in dei loro giochi fisici e passare alle rispettive versioni next-gen per soli €10. Offerte simili furono rese disponibili in diverse regioni, con upgrade per soli $9.99 negli US.
L'aspetto più significativo del programma di upgrade era la sua facilità d'uso. Non c'era bisogno di avere a che fare col macchinoso schema digitale dual entitlment che talvolta dà problemi iniziali e non funziona correttamente. Ma la cosa migliore è che quel programma di upgrade non era legato al vostro account digitale, quindi potevate benissimo portare il gioco a casa di un amico o rivenderlo se non eravate interessati all'upgrade.
L'attuale periodo cross-generazionale è stato invece tutt'altro che semplice. I publisher sono decisamente ossessionati nel convogliare l'utenza su acquisti e upgrade digitali, che sono però caratterizzati da restrizioni senza fine riguardanti la proprietà del prodotto ed è pure impossibile rivendere una copia regolarmente acquistata e posseduta.
Ritorniamo al 2013, ma questa volta analizzando la release di Call of Duty Ghosts di Activision. Proprio come per Battlefield 4, i possessori delle versioni PS3 e X360 di Ghists potevano dare indietro le versioni fisiche ai rivenditori aderenti, ma potevano anche eseguire l'upgrade delle copie digitali per soli €10. Tutelate le scelte del consumatore!
In contrasto con tutto ciò, in questa generazione i giocatori di Call of Duty Black Ops Cold War che volevano eseguire l'upgrade della loro copia a PS5 o Xbox Series X/S hanno trovato opzioni limitate ma anche contorte.
Mentre i possessori delle versioni digitali avevano l'opzione di eseguire l'upgrade presso i rispettivi negozi, l'upgrade della versione su disco era possibile solo per gli utenti PS4 a patto però avessero deciso di comprare una PS5 Digital Edition, sì la console, non il gioco.
La risposta? Activision è stata addirittura magnanima nel commercializzare bundle cross-gen per entrambe le piattaforme in modo da bypassare i problemi con le copie fisiche, ma solo ad un prezzo.
Ovviamente i giocatori potevano semplicemente scegliere di non eseguire l'upgrade della loro copia e farla funzionare con il programma di retrocompatibilità. Nessuna fatica quindi, giusto? Peccato che le differenti edizioni differiscano in piccoli ma decisivi aspetti.
Su Xbox, esistono sia un'edizione Xbox One che una semplice versione Xbox. L'edizione Xbox One del gioco può essere giocata su console Xbox One. La versione denominata Xbox contiene sia la versione Xbox One che quella Xbox Series.
Tutto sembra semplice e funzionale fino a che non guardate le cover delle due edizioni confrontandole una vicina all'altra. Se non fate attenzione, potreste pensare che si tratti della stessa immagine duplicata.
Sin da quando Microsoft ha introdotto Xbox Smart Delivery, l'idea era che i possessori di Xbox potessero comprare con sicurezza qualsiasi titolo cross-gen Xbox, mettere il disco nella console, e la console stessa avrebbe installato la versione corretta automaticamente. Si tratta di un nuovo modo per fermare il rilascio di infinite SKU dello stesso gioco in un periodo di transizione generazionale. Purtroppo, però, i publisher esterni avevano piani diversi.
Poiché gran parte dell'industria videoludica ha deciso di innalzare il prezzo delle versioni generazioni di $10/€10, devono essere create versioni differenti di questi giochi, prezzate in maniera differente, a seconda che il gioco funzioni su console last-gen o current-gen. Questo non fa altro che confondere le idee ai consumatori, visto che Microsoft continua a spingere sul suo metodo Smart Delivery, versioni current-gen dei titoli Xbox conterranno anche le versioni last-gen. Tuttavia, questa possibilità non è molto chiara guardando semplicemente la confezione del gioco.
Ma dovremmo anche sottolineare che questi 'problemi di gioventù' del 2020 non sono ancora stati risolti. Call of Duty Vanguard, rilasciato a fine 2021, aveva esattamente gli stessi problemi.
Tuttavia, non sono solo i publisher di terze parti che hanno reso le cose complicate. Sony ha avviato la nuova generazione promettendo che i suoi titoli cross-gen first party avrebbero offerto il dual entitlement, ma non il rinviato Horizon Forbidden West. Dopo una dura pioggia di critiche da parte della comunità, Sony ha fatto dietrofront e reintrodotto il dual entiltement per i preordini PS4 di Forbidden West.
Questo ha portato a uno strano posizionamento dei prezzi delle versioni, visto che la versione PS4 è più economica di €10 e offre anche un upgrade gratuito a PS5. In qualità di possessore PS5, perché dovrei pagare €10 in più per avere lo stesso gioco in una confezione bianca? Forse Sony spera che i consumatori non se ne accorgano? Si tratta di una circostanza in cui l'approccio con singola edizione Xbox ha molto più senso.
Ma la reversibilità cross-generazionale di Forbidden West potrebbe essere un caso a parte. God of War Ragnarok, un altro titolo PlayStation first party che è stato etichettato come cross-gen solo in un secondo tempo, non è ancora eleggibile per l'upgrade gratuito. C'è ancora tempo perché Sony decida a riguardo però, visto che la finestra di lancio è fissata per un non meglio precisato 2022.
Infine, ci sono le patch PS5 per i giochi PS4 meno recenti che talvolta vengono proposte con upgrade PS5 venduti a prezzo pieno. Prendiamo come esempio Ghost of Tsushima. Il gioco ha ricevuto una patch gratuita PS5 che ha potenziato il frame-rate portandolo a 60fps. Ma il titolo è stato poi rilanciato come "Director's Cut" per PS5, edizione che offre potenziamenti tecnici inediti e un nuovo contenuto per quanto riguarda la storia.
Fondamentalmente, a Sony manca una strategia coerente per gli upgrade a PS5 dei giochi PS4, perché quella adottata continua a essere confusionaria.
Non tutti i publisher sono stati così enigmatici nel gestire le loro procedure di upgrade. Bisogna dare credito a Ubisoft, che ha offerto upgrade next-gen gratuiti sin dal lancio della nuova generazione. Assassin's Creed Valhalla, Watch Dogs: Legion, Rainbow Six Siege e Far Cry 6 sono soli alcuni esempi: tutti questi giochi offrono upgrade next-gen gratuiti. La cosa ancora più bella è che questi upgrade funzionano a meraviglia attraverso i programmi Xbox Smart Delivery e quello nativo della PlayStation 5 (nonostante qualche intoppo). Il punto è che Ubisoft è in grado di offrire upgrade semplici e lineari perché non ha innalzato il prezzo delle versioni next-gen dei suoi giochi.
Il sistema Smart Delivery di Microsoft è stato elogiato per rendere gli upgrade semplici. Se vuoi comprare una copia fisica di Halo Infinite, basta semplicemente comprare l'edizione standard che contiene entrambe le versioni Xbox One e Xbox Series. In più, Microsoft ha aggiornato la confezione del gioco rendendo il tutto più chiaro per gli acquirenti.
Guardando avanti, Elden Ring utilizza pure lo Smart Delivery, quindi sarà user friendly. Su PlayStation verrà invece proposto in due edizioni, una per ogni generazione, anche se le copie PS4 possono essere upgradate digitalmente senza alcun costo. La cosa positiva è che le due edizioni avranno lo stesso prezzo, quindi i consumatori potranno scegliere con serenità quella adatta alla propria console.
Questo periodo cross-generazionale è stato un pasticcio di cui non avevamo bisogno. Anche se è da tener conto la volontà di farci virare verso il digitale, sia Microsoft che Sony avrebbero potuto rendere questo periodo decisamente più semplice. Microsoft avrebbe potuto fare di più per incoraggiare i publisher esterni a utilizzare il programma Smart Delivery, mentre Sony avrebbe potuto semplificare le sue edizioni offrendo un unico pacchetto cross-gen come ha fatto Xbox.
Su PC si pagano prezzi più bassi per lo stesso gioco che può girare tecnicamente come su una console last-gen o aumentare il livello tecnico in base all'hardware eguagliando o superando il livello delle nuove console, il tutto senza pagare un centesimo extra. Quando i giochi ricevono upgrade o remaster, gli utenti PC si aspettano upgrade gratuiti. La maggior parte delle volte, infatti, questi upgrade appaiono automaticamente nella libreria Steam di chi possiede già il gioco in questione. Perché quindi gli utenti console devono essere tartassati in questo modo, o forzati a ricercare differenti versioni dello stesso gioco per trovare quello giusto?
Parte della risposta sta nel fatto che i giochi stanno diventando sempre più costosi da sviluppare. E anche se è vero che ci sono un sacco di giochi indie prodotti con budget irrisori, i publisher tripla A cercano di differenziarsi con progetti ambiziosi e su larga scala. Aggiungete a questo modelli di servizi live in cui i publisher sono costantemente pressati per rilasciare contenuti gratuiti che rendano i giochi vivi e in vista, e forse il prezzo diventa in parte giustificabile, anche se tutto è decisamente complicato.
Nel frattempo, il pasticcio cross-generazionale continuerà nel 2022, visto che la frammentazione su larga scala continuerà a dividere la comunità per via della penuria di chip ed i problemi di bagarinaggio legati alla distribuzione di nuovi lotti di console di nuova generazione. Tutta questa confusione crea solamente un'altra barriera per i giocatori che passano a PS5 o Xbox Series X, sempre che riescano a trovarne disponibili.
Microsoft, EA e Activision hanno risposto un no comment a questo articolo, mentre Sony non ha nemmeno risposto.