Permettete che mi presenti...
Un saluto a tutti voi.
Se negli ultimi tempi avete notato qualche strano evento materializzarsi su queste pagine, non temete, ero solo io che stavo facendo pratica. A distanza di un paio di settimane di lavoro dietro le quinte e dopo avere portato un po’ di scompiglio anche nei database inglesi, superato il compleanno di Eurogamer.it è giunto però il momento di presentarmi a voi.
Come avrete letto dall’editoriale di Alberto, quello che si concretizza è un passaggio di consegne molto importante per tutti: per lui, per me e ovviamente per voi, ma anche per Elemental Publishing e, in modo più marginale, per il settore stesso dei videogiochi in Italia.
Eurogamer.it nasce infatti un anno fa da un’intuizione di Alberto e dal lavoro di una casa editrice alle sue spalle, piccola ma con molta voglia di fare, di nome Elemental Publishing, amministrata con impegno e dedizione encomiabili da Luca De Dominicis.
Il lavoro che sta dietro al lancio di un portale non è mai facile, men che meno lo è quando si deve creare anche la struttura necessaria a sorreggerlo. Se eredito in gestione una realtà che si colloca ai vertici del gradimento videoludico italiano, un doveroso ringraziamento va a tutti coloro, società e staff, che in questi mesi si sono impegnati al limite delle loro possibilità nel conseguimento di un progetto così ambizioso.
Le cose da fare però sono ancora molte. Le fondamenta ci sono e il progetto è promettente: ora si tratta di amministrare i lavori, dare ancora più stabilità all’insieme e costruire, piano dopo piano, il palazzo più alto che i nostri mezzi e le nostre capacità ci consentiranno. Ed è proprio per questa fase di consolidamento e sviluppo che Elemental Publishing mi ha offerto qualche mese fa di unirmi alla sua famiglia, proposta che ho accettato con entusiasmo.
La strada che mi ha portato a passare all’online dopo quasi 15 anni di carta stampata è tortuosa e per certi versi imprevedibile e nasce alquanto lontano, ovvero quasi un anno e mezzo fa. Da allora sono accadute molte cose che inevitabilmente, verrebbe da dire col senno di poi, hanno messo in moto una serie di ingranaggi che non potevano che portare a questo editoriale. Un presente che mi vede ricoprire un ruolo di massima responsabilità nella gestione di un realtà rinomata a livello internazionale alla quale sento di potere dare il mio contributo in termini di esperienza e di conoscenza del settore.
Eurogamer.it in Italia poggia come già detto sulle spalle di Elemental Publishing, una realtà editoriale giovane e dinamica che, per me che ho avuto modo di vedere buona parte dell’editoria nostrana negli ultimi tre lustri, rappresenta un ritorno alle origini e una boccata di ossigeno. Certamente avere alle spalle una SRL anziché una SpA pone una serie di vincoli facilmente intuibili. Al tempo stesso, però, per lo spirito è molto più tonificante avere a che fare con persone il cui obiettivo è crescere anziché contenere le perdite. Nella vita la differenza la fanno anche le motivazioni, e correndo con lo sguardo costantemente rivolto verso terra si finisce per dimenticare che lassù ci sono le stelle…
Il successo e l’affermazione di Eurogamer.it, quindi, passano attraverso l’affermazione di Elemental Publishing. Se nel primo caso, come già detto, darò fondo all’esperienza maturata come caporedattore di una rivista tra le più importanti del settore, nel secondo porterò in dote le conoscenze che mi derivano dal ruolo di coordinatore editoriale, incarico che ho ricoperto presso due delle tre case editrici nelle quali si articola la mia storia professionale.
Il futuro è per definizione un’incognita, però ogni volta che in queste settimane mi sono soffermato a pensarci, il sentimento che mi ha pervaso è sempre stato l’ottimismo. Le ragioni per fare bene, infatti, ci sono tutte: Eurogamer è la più importante realtà a livello europeo con oltre 6 milioni di utenti unici al mese, il futuro dell’editoria è sempre più online e la squadra che la società mi ha affidato è capace, motivata e ha voglia di crescere.
Si possono avere a disposizione budget importanti ma se non c’è convinzione in quello che si fa non serviranno a nulla. Si possono avere a disposizione i migliori professionisti ma se manca il rispetto le loro parole cadranno nel vuoto. Si possono infine indicare i traguardi più ambiziosi ma senza coerenza e costanza, la loro linea si sposterà sempre più lontano.
Mi piace allora l’idea di chiudere questa mia presentazione senza fare proclami altisonanti o dichiarare traguardi mirabolanti. Ci basterà solo non commettere gli errori appena citati e cercare ogni giorno di fare meglio del precedente, di costruire volta per volta quel qualcosa che un domani, voltandoci indietro, capiremo essere importante. Il resto, verrà da sé.