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Perpetuum Online

Robot in carriera.

Dall’altro, a differenza di quanto richiesto in Eve, a cui anche questo sistema si ispira, è possibile calibrare le proprie skill con la dovuta calma, non essendo contemplata la possibilità di perdere quanto guadagnato se non ci si collega per un certo periodo.

La curva evolutiva risulterà peraltro particolarmente cruciale, in quanto rapportarsi con l’ambiente piuttosto che con altri giocatori o con gli NPC richiederà ovviamente abilità e inclinazioni differenti: propendere per una certa fisionomia piuttosto che per un’altra potrà quindi definire già in partenza il destino che vi attende, con al momento poche possibilità di ripensamento. Anche la modularità giocherà un ruolo fondamentale, essendo per natura parte integrante dell’essere robot: se all’inizio partirete con un ammasso di ferro e lamiere dalla dubbia utilità, proseguendo nel gioco avrete la possibilità di prendere robot maggiormente performanti. Le alternative fra cui optare si preannunciano numerose con la scelta di diversi moduli disponibili, ognuno dei quali ovviamente fornirà specifiche abilità al vostro alter ego elettronico, sul fronte bellico come sulle capacità di movimento.

Ogni aggiunta poi, recuperabile effettuando acquisti con il denaro guadagnato o killando degli ignari personaggi non giocanti, non verrà sviscerata in toto non appena aggiunta al vostro corpo meccanico: alcune funzionalità ad esempio si renderanno disponibili solamente quando le vostre skill raggiungeranno determinati livelli, dando vita così a una serie di possibilità virtualmente infinite.

La struttura stessa del gioco è in continua evoluzione, con ad esempio il sistema di missioni che è stato implementato solo di recente; fino a poco tempo fa infatti le uniche possibilità per i temerari partecipanti a questa fase di beta test, si circoscrivevano all’interno del binomio esplora/uccidi, avvilente sulla lunga distanza.

L’ambientazione abbraccia dolcemente i canoni della fantascienza contemporanea.

Se non possiamo che essere contenti di questa aggiunta, è però difficile valutare con cognizione di causa quello che sarà il suo impatto sul gameplay: sono ancora molti i punti oscuri e solamente un continuo feedback fra utenti e sviluppatori potrà dirimere le numerose questioni che un sistema ben calibrato necessita.

Girovagare per il mondo alieno risulta piacevole anche alla vista, vista la ricchezza degli ambienti riprodotti e un utilizzo di colori che predilige i toni del viola e del verde, particolarmente adatti a richiamare atmosfere lontane dal nostro vivere quotidiano. I modelli dei robot invece risultano ancora abbastanza anonimi, soprattutto nelle fasi iniziali del gioco; speriamo che sotto questo punto di vista il team ungherese provi a osare di più, così da dare più carattere a una situazione alquanto anonima.

Non è ancora ben chiaro il momento in cui il gioco entrerà nell’arena di un mercato che non fa sconti; al momento non possiamo fare a meno di notare che sul sito ufficiale campeggia una richiesta di collaborazione che fa presagire un traguardo probabilmente non così vicino, ma il suo continuo aggiornamento lascia ben sperare. Di certo, riuscire a ritagliasi uno spazio in un contesto tanto affollato come è attualmente quello dei giochi di ruolo online non sarà un impresa da poco, però le possibilità, almeno in partenza, ci sono tutte.

Avatar di Roberto Bertoni
Roberto Bertoni: Proveniente dalla ridente Brianza, è cresciuto a pane e Amiga. Ama inoltre in maniera viscerale il retro, ma solo videoludico. Piatto preferito: pollo con la carrucola in mezzo.
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