Persona 3 Dancing in Moonlight e Persona 5 Dancing in Starlight - recensione
Le danze di un sogno che nessuno ricorderà.
Esistono brand nel panorama videoludico che nascono con l'intento di proporre più di una formula per il proprio universo, di fornire più sfaccettature ai loro personaggi, al mondo di gioco e al gameplay.
La saga di Persona, all'anagrafe giapponese Shin Megami Tensei: Persona, rientra in questa categoria riuscendo a estrarre dal cilindro di una saga RPG degli spin-off animati, un picchiaduro (Arena) e un rhythm game (Dancing).
Oggi si parla proprio delle variazioni tematiche di quest'ultima serie, che ha esordito ben tre anni fa con Persona 4: Dancing All Night e che ora si evolve con Persona 3: Dancing in Moonlight e Persona 5: Dancing in Starlight. È l'ora delle danze per il brand di casa Atlas?
Persona 4: Dancing All Night è stato mediamente apprezzato, senza spiccare nel panorama dei giochi musicali a causa di una poco originale miscela di gameplay in cui il tempismo era rovinato da una non sempre precisa sincronia dei tasti con la musica, e dall'introduzione di una modalità Storia, con una vicenda intricata e a tratti noir, ma che il ballo lo trattava solo marginalmente.
Persona 3 Dancing Moonlight e Persona 5 Dancing Starlight vanno a correggere queste smagliature e propongono un'idea di Rhythm Game più varia e legata in termini di lore con la saga di Persona. Entrambi aprono con un'introduzione animata spettacolare, in cui vengono presentati i protagonisti iconici dei due capitoli, come Aigis e Mitsuru per Persona 3 Dancing, e Morgana e Yusuke per Persona 5 Dancing, a cui segue una cutscene che introduce al contesto narrativo.
Dopo un brusco risveglio in quella che sembra la sala di una discoteca, i protagonisti vengono accolti da Elizabeth (Persona 3) e Justine e Caroline (Persona 5), che spiegano loro come quello in cui si trovano è solo un sogno, e che l'obiettivo della notte è ballare e liberare il proprio estro artistico.
I ragazzi, dapprima riluttanti e dubbiosi, si lasceranno poco a poco andare, scoprendo il vero significato della serata. Il giocatore, a sua volta, viene subito lanciato nelle danze, avendo la possibilità di selezionare la canzone da eseguire. La bellezza e la differenza tra i due giochi sta nel modo in cui essi sono realizzati: entrambi riprendono lo stile, i caratteri e il mood dei giochi di riferimento della serie, facendoli sembrare una loro naturale conseguenza, un'estensione del contesto da cui sono tratti.
Il gameplay è pressoché uguale a quello presente in Persona 4 Dancing, con la selezione a tempo delle frecce direzionali a sinistra dell'HUD, e dei tasti Playstation alla destra. Le azioni da eseguire sono sempre le stesse: pressione semplice, pressione in sincrono di due tasti, pressione prolungata o doppia pressione rapida di un tasto e infine lo scratch, un bonus combo da attivare con le levette analogiche o con L1/R1.
Il tempismo della pressione verrà valutato con un Perfect se sarà esattamente a tempo, e via discendendo a Great e poi Good, fino a ottenere un Miss quando si manca un tasto. Serie di Great e Perfect alimentano le combo con cui moltiplicare il punteggio finale ma si azzerano ad ogni Good o Miss, e proprio combo e punteggio determinano la valutazione finale dell'esibizione.
Il vero punto forte del gameplay dei Persona 3 Dancing e Persona 5 Dancing è la personalizzazione dell'esperienza di gioco: le canzoni si suddividono in 4 difficoltà, ovvero Easy, Normal, Hard e All Night, e ognuna di queste è personalizzabile grazie a dei modificatori Supporto o Sfida che andremo a sbloccare raggiungendo determinati obiettivi.
I modificatori Supporto facilitano le esibizioni fornendo bonus come Scratch Automatico e Combo Infinita, abbassando percentuialmente il punteggio, mentre i modificatori Sfida forniscono una maggiore difficoltà implementando per esempio il Movimento Randomico dei pulsanti o la loro Dissolvenza, incrementando al contrario il punteggio finale. È possibile attivare contemporaneamente tutti i modificatori che si desiderano, componendo un'esperienza di gioco davvero tosta da affrontare.
Vi sono altri parametri che influenzano le partite, come la velocità delle note, il volume delle voci, le musiche e il tipo di suono delle note premute. Tutti questi parametri (e molti altri) sono oltretutto personalizzabili, risolvendo così il fastidioso problema delle voci dei personaggi durante un brano o del suono delle note non intonato alla musica selezionata. Ed è proprio questa colossale profondità di interazione con la difficoltà che rende Persona 3 e Persona 5 fra i rhythm game più versatili al momento.
Se da una parte il gameplay è stato curato e ritoccato rispetto a Persona 4 Dancing, l'aspetto narrativo è stato totalmente modificato, affidando la trama alla sezione Social. Questa presenta 8 cutscene per ogni personaggio, ognuna delle quali mostra sensazioni, pensieri e andamento della serata dal punto di vista di ognuno dei protagonisti, andando così a creare la storia di una sera di cui nessuno si ricorderà una volta svegliatosi.
Ogni cutscene è piena di riferimenti alle vicende e alla trama del gioco principale, in cui il fan-service non manca, rappresentando uno dei piatti forti per gli amanti del brand Persona. Senza fare spoiler, vi riveliamo inoltre che con l'avanzamento nell'area Social, scoprirete che il collegamento fra Persona 3 Dancing e Persona 5 Dancing è più radicato di quanto possiate pensare.
I personaggi sono associati a degli obiettivi da compiere, come il raggiungimento di un certo numero di Perfect o di utilizzi di vari accessori. Nella sezione Social sbloccherete anche l'accesso alle camere dei personaggi, in cui sarà anche presente un mini-game di ricerca di collezionabili nascosti, che però rischia di annoiare facilmente a causa dell'assenza di interattività. Nel prosieguo vi capiterà di sbloccare anche tanti completi e accessori, grazie ai quali potrete vestire i vostri ballerini come più vi aggrada, alternando giacche eleganti, costumi da bagno e maschere di animali.
I brani disponibili sin da subito sono 4, e man mano che li completerete gli altri verranno resi disponibili, arrivando ad un totale di 25 brani per gioco, per la gioia degli appassionati ma anche degli amanti della musica giapponese elettronica, pop e reggae. Proprio la musica è uno dei pilastri su cui si fonda la saga di Persona e quindi le tracce inserite non possono che essere di altissima qualità, proponendo anche remix e nuovi arrangiamenti per la gioia di chiunque si volesse avvicinare al titolo.
I due giochi sono tradotti completamente in Italiano, e la modalità VR e le funzionalità online per il confronto dei punteggi, sono piacevoli aggiunte che fanno sicuramente piacere e arricchiscono di dettagli l'esperienza di ogni giocatore.
Se i due nuovi Persona Dancing si erano prefissati di migliorare la formula di Persona 4: Dancing All Night, c'è da dire che ci sono riusciti. La scelta di raccontare una storia attraverso le cutscene nella sezione Social obbliga a suonare cercando di portare a termine la miglior performance possibile, pur non rinunciando alla scrittura di una trama semplice e di contorno.
L'acquisto di uno dei due Persona Dancing è praticamente obbligatorio per chiunque abbia apprezzato i capitoli principali, mentre acquistarli insieme significa raddoppiare la quantità di contenuti presenti, il che non dovrebbe dispiacere agli amanti del brand. Coloro che invece volessero avvicinarsi a questo genere di giochi, troveranno in Persona Dancing un buon compromesso che potrebbe appassionarli.