Persona 4: Golden - Review
Se solo Square Enix imparasse da Atlus...
Da anni i fan di Final Fantasy VII chiedono a Square Enix un remake del celebre GDR, ma la compagnia nipponica continua a tapparsi le orecchie e ad andare per la propria strada. Atlus, al contrario, appena ha avuto l'opportunità di pubblicare un'edizione riveduta e corretta dell'ottimo Persona 4, non ha certo perso tempo.
Persona 4: Golden è infatti la versione arricchita di quel fantastico Persona 4 uscito anni fa su PlayStation 2, tirato a lucido per l'occasione e opportunamente ritoccato per non sfigurare sulla console portatile Sony.
Per chi non fosse aggiornato sulla serie Persona, stiamo parlando di un filone di GDR che, alla stregua di Final Fantasy, cambia protagonisti e ambientazione a ogni episodio, pur mantenendo alcuni elementi comuni tra i vari capitoli.
A differenza di quanto accade con la maggior parte dei GDR giapponesi, inoltre, questa serie vanta un'ambientazione moderna ben lontana dalle atmosfere fantasy che abbiamo sperimentato nel corso degli anni.
In Persona 4, infatti, il giocatore veste i panni di un normalissimo ragazzo del Giappone contemporaneo, costretto a lasciare Tokyo e a trasferirsi da uno zio in campagna a causa degli impegni di lavoro dei genitori.
"Questa serie vanta un'ambientazione moderna ben lontana dalle atmosfere fantasy che abbiamo sperimentato nel corso degli anni"
L'arrivo di un ragazzo di città in un paesino raccolto come Inaba, dove si svolgono le vicende di Persona 4, genera un grande interesse negli abitanti del luogo, ma fortunatamente per il protagonista l'attenzione della popolazione viene quasi subito catturata da una serie di strani decessi che avvengono in circostanze misteriose.
L'ansia generata dagli eventi coinvolge anche gli studenti del liceo locale, che giorno dopo giorno non fanno che parlare di quanto viene costantemente riportato dai notiziari televisivi. In un simile clima il protagonista di Persona 4 lega con Yosuke, Chie e Yukiko, con cui inizia a investigare sulle misteriose morti che, nelle giornate di nebbia, avvengono a Inaba.
Da qui parte la superba avventura del titolo Atlus, vissuta giorno per giorno e per un intero anno a partire dall'11 Aprile 2011. A differenza di quanto accade in molti altri GDR in Persona 4 le giornate vengono vissute dal giocatore in ogni loro fase, dalle lezioni mattutine alle scorribande notturne all'interno del misterioso mondo nascosto oltre gli schermi della TV.
"In Persona 4 le giornate vengono vissute dal giocatore in ogni loro fase, dalle lezioni mattutine alle scorribande notturne all'interno del misterioso mondo nascosto oltre gli schermi della TV"
La cosa geniale di Persona 4, che lo aveva reso splendido già nella sua incarnazione per PlayStation 2, è che, ancor più di quanto non accadesse in Persona 3, questo titolo è in grado di mischiare alla perfezione le dinamiche classiche dei GDR giapponesi con quelle dei simulatori di vita quotidiana e di relazioni comportamentali.
Vestendo i panni del protagonista, infatti, il giocatore non è chiamato solo a far luce sui misteri della cittadina di Inaba, ma anche a gestire i rapporti con gli altri personaggi. Dalle amicizie con i vari membri del party, infatti, dipende la crescita di alcune abilità utili a dare il massimo nel mondo nascosto all'interno dei televisori, dove si combatte per la propria vita e per quella dei poveri innocenti in pericolo.
Che Persona 4 fosse un ottimo gioco di ruolo si sapeva già dai tempi della sua prima uscita su PlayStation 2, comunque. La cosa interessante è che i programmatori Atlus hanno dedicato anima e corpo alla realizzazione di questa incarnazione per Vita, arricchendola di una quantità tale di elementi extra da rendere il titolo appetibile anche per coloro che lo hanno già spolpato a dovere qualche anno fa.
"Che Persona 4 fosse un ottimo gioco di ruolo si sapeva già dai tempi della sua prima uscita su PlayStation 2"
Nel passaggio alla console portatile Sony, infatti, Persona 4 non solo ha visto il proprio aspetto grafico migliorare notevolmente (la resa visiva sullo schermo della PSVita ha dell'incredibile, riempiendo gli occhi di colori vivi e intensi in grado di rendere perfettamente giustizia alle splendide illustrazioni o al design visionario dei Persona e delle Ombre affrontate dai giovani protagonisti), ma ha anche guadagnato una serie di nuovi contenuti tutti da scoprire.
Considerando che stiamo parlando di un titolo in cui i rapporti tra i personaggi possono avere risvolti di vario genere, favorendo così la rigiocabilità, il fatto che nella versione Vita del gioco sia stata aggiunta una linea di quest completamente nuova legata al personaggio inedito di Marie non può che far piacere, a maggior ragione se si considera con quanto impegno il team di sviluppo abbia lavorato per integrare il nuovo Social Link con la trama originale.
Anche sul fronte del gameplay all'interno del mondo alternativo di Persona 4 si contano diverse novità interessanti, che coinvolgono tanto i combattimenti quanto gli elementi di contorno. Per rendere l'esperienza adatta a ogni genere di giocatore sono stati aggiunti nuovi livelli di difficoltà, la creazione dei Persona attraverso il processo di fusione è stata approfondita permettendo di gestire con maggior precisione le abilità delle proprie creature e sono stati aggiunti nuovissimi e gratificanti attacchi combinati.
"Stiamo parlando di un gioco in cui i rapporti tra i personaggi possono avere risvolti di vario genere, favorendo così la rigiocabilità"
Anche l'area di gioco è stata ampliata, con l'aggiunta di località esplorabili extra (generalmente poco fuori dai confini di Inaba) e raggiungibili usando l'inedito scooter, assente nella versione originale del GDR Atlus. In questi nuovi luoghi si possono trovare splendidi paesaggi da ammirare e, naturalmente, negozi nuovi di zecca in cui fare acquisti più o meno utili, tra cui una vasta gamma di vestiti con cui caratterizzare i personaggi.
Le novità inserite dal team sul fronte della trama, inoltre, sono accompagnate da un gran numero di sequenze animate inedite di elevata qualità, che non solo godono di una regia eccellente, ma anche di un doppiaggio curato (in Inglese) e di una colonna sonora da urlo composta da Shoji Meguro, marchio di fabbrica della serie.
"I difetti più importanti che dobbiamo segnalare nella versione europea di Persona 4: Golden riguardano principalmente la localizzazione"
I difetti più importanti che dobbiamo segnalare nella versione europea di Persona 4: Golden riguardano principalmente la localizzazione, flagellata dall'assenza di un qualsiasi tipo di adattamento italiano (nemmeno per i sottotitoli) e l'impossibilità di selezionare il doppiaggio originale.
La qualità delle voci inglesi è piuttosto buona, ma nel processo di doppiaggio alcuni personaggi hanno perso parte delle loro caratteristiche o, più semplicemente, risultano interpretati con minor perizia rispetto alle controparti nipponiche.
Pur non sfruttando i controlli touch o altre caratteristiche tecniche della PlayStation Vita, Persona 4: Golden gode di una serie di possibilità legate alla connessione a internet. Giocando mentre si è connessi al PlayStation Network, infatti, non solo si possono condividere le proprie scelte con quelle degli altri giocatori sparsi per il mondo (un po' come accadeva con Catherine), ma si possono anche chiedere preziosi aiuti quando ci si trova in difficoltà nei dungeon del gioco, sulla falsariga di quanto accade con il Miiverse del Wii U.
Avere una PlayStation Vita e non acquistare Persona 4: Golden, in ogni caso, sarebbe una follia, vista la penuria di titoli per la console portatile Sony e, soprattutto, l'elevatissima qualità del GDR Atlus. La qualità della trama, dei dialoghi, del design e del gameplay sono tali da rendere questo piccolo gioiello assolutamente indispensabile.