Persona 5 - prova
I ladri fantasma entrano in azione.
Milano - Nei piani originali di Atlus, Persona 5 sarebbe dovuto uscire oggi. San Valentino, la festa degli innamorati, il giorno perfetto per regalare al proprio lui o alla propria lei uno dei giochi più stilosi presenti sul mercato, capace di abbinare tematiche adulte a un sottile senso dell'umorismo, con un pizzico di sensualità, che non guasta mai.
Sfortunatamente il team di sviluppo ha deciso di rinviare di un mese e mezzo la pubblicazione del gioco in Europa, lasciandoci solo qualche simpatica cartolina virtuale a tema P5 da inviare alla nostra anima gemella per festeggiare il giorno degli innamorati.
Una magra consolazione, dato che l'attesa si è fatta ormai spasmodica. In Giappone P5 è uscito già da diversi mesi, e la recente prova che abbiamo potuto effettuare presso gli uffici di Koch Media, il distributore nostrano del gioco, non ha fatto che aumentare la nostra voglia di vestire i panni dei Ladri Fantasma, ovvero il nome in codice dietro il quale si cela il gruppo di giovani studenti liceali giapponesi protagonisti di questo quinto capitolo.
Dal punto di vista strutturale, Persona 5 non punta a scardinare le radici della serie nata come spin-off di Shin Megami Tensei. Il protagonista sarà nuovamente una figura silenziosa che improvvisamente scopre di poter evocare un Persona, ovvero una proiezione del proprio io interiore grazie alla quale poter in contatto con una realtà parallela chiamata "The Palace", dove soggiornano i vizi e i sogni reconditi di ognuno di noi. Proprio per questo The Palace pullula di ombre e demoni che tenteranno in tutti i modi di mettervi i bastoni tra le ruote. Per fortuna i Persona sono anche potenti guerrieri, in grado di combattere ad armi pari con tutte queste apparizioni.
I Ladri Fantasma approfitteranno della capacità di penetrare in The Palace per rubare i segreti più nascosti di alcuni soggetti pericolosi che stanno mettendo in pericolo la tranquillità della scuola dei protagonisti. A capo di questi loschi figuri c'è il potente politico Masayoshi Shido che cela dietro ad una bonaria facciata pubblica un lato oscuro, che andrà smascherato sottraendo le prove della sua colpevolezza direttamente dal Palace.
L'apparente spensieratezza dell'ambiente scolastico giapponese non deve, infatti, ingannare. Tra una lezione e l'altra i protagonisti avranno a che fare con "il lato oscuro" della società giapponese, fatto di esclusione, abusi, rapporti coi genitori difficili e uno dei più alti tassi di suicidio del mondo. Già durante le prime ore di gioco avremo a che fare con un tentativo di stupro e una studentessa spinta a commettere suicidio.
Il tono dato dagli sviluppatori a questo quinto capitolo ricorda quindi maggiormente quello di Persona 3 rispetto che quello del suo seguito, nonostante in Persona 5 non si arrivi (perlomeno nelle fasi da noi giocate) a gesti estremi vissuti in prima persona, come la necessità di spararsi in bocca per evocare il proprio Persona.
A stemperare i toni ci pensa il taglio umoristico con il quale sono dipinti alcuni personaggi, a cominciare dal gatto Morgana, ovvero lo strano essere che ci farà da Cicerone durante le prime scampagnate all'interno del Palace. O il simpatico Ryuji, il primo amico che il protagonista si farà nella nuova città. Entrambi i personaggi non possono che richiamare alla mente Teddie e Yosuke di Persona 4, in questo continuo ritorno di topoi, situazioni, argomenti e schemi che i fan della serie riconosceranno immediatamente. Una situazione che per assurdo è un punto di forza dei Persona, tanto che Atlus ha creato il divertente Persona Q che giocava spesso su questi parallelismi tra i vari capitoli.
In quest'ottica, dunque, non stupisce il ritorno di altri elementi cardine come la Velvet Room, una sorta di limbo nel quale il protagonista andrà incontro al suo destino, e tutta la schiera di demoni tipica dei giochi di ruolo di Atlus. I vari Jack Frost, Pixie e Odin torneranno infatti ad invadere i corridoi del Palace, immediatamente riconoscibili nel design, nei punti di forza e nelle debolezze, da sfruttare durante gli scontri.
Il sistema di combattimento di Persona 5 è infatti l'evoluzione di quello visto nel quarto capitolo o più precisamente di quello sviluppato per Tokyo Mirage Sessions, il folle ma riuscito cross-over tra Shin Megami Tensei e Fire Emblem. Ogni personaggio, a parte il protagonista, sarà caratterizzato da determinate abilità che andranno sfruttate per mettere a nudo le debolezze dei nemici.
Questo perché un colpo inferto laddove fa più male garantirà la possibilità di agire una seconda volta durante lo stesso turno o di passare il testimone ad un compagno di gruppo, in modo da dargli la possibilità di colpire con una forza ancora maggiore. Inoltre, mettendo tutti i nemici al tappeto potremo ci si apriranno diverse opzioni. Potremo sia avviare un attacco totale nel quale tutti i componenti del team parteciperanno all'offensiva, sia avviare delle trattative con i demoni avversari, in modo da ottenere da loro soldi, oggetti o persino la loro fedeltà.
Se Morgana, Ryuji e gli altri co-protagonisti di P5 possono controllare un unico Persona, il protagonista sarà il Joker, ovvero la carta matta che trascende dalle classiche regole del gioco. Questo si traduce nella possibilità di possedere una moltitudine di Persona diversi, da alternare in combattimento in modo da sfruttare le loro specifiche abilità in maniera strategica a seconda dell'avversario. Una volta collezionati abbastanza demoni potremo farli evolvere e fonderli in modo da trovare combinazioni sempre più forti e efficaci.
Attenzione che la regola del punto debole vale anche per i nemici che, in questo modo, potranno prendere il controllo dello scontro e mettere in seria difficoltà i Ladri Fantasma. Il segreto per avere sempre in mano il pallino dello scontro, oltre a sfruttare le debolezze avversarie, è piombare alle spalle dei nemici. Una delle più grandi novità di Persona 5 è il ruolo attivo che i giocatori avranno all'interno dei dungeon, questa volta rappresentati sotto forma di tortuosi castelli.
Essendo dei ladri, i protagonisti dovranno muoversi di soppiatto tra le sale fortemente sorvegliate, in modo da non farsi scorgere dalle guardie o dai sistemi di sicurezza. Seppur semplificate, queste meccaniche stealth garantiscono un po' di varietà durante l'esplorazione, che non potrà più essere fatta in maniera casuale correndo da una parte all'altra di un livello per evitare i combattimenti.
Essere pizzicati dal sistema di sicurezza, infatti, alzerà il livello di allerta delle guardia e potrebbe portare al game over. Inoltre, se sarete voi ad essere attaccati alle spalle perderete la facoltà di agire per primi durante il combattimento, senza considerare che vi sarà preclusa la possibilità di scappare. Per questo sarà importante capire come passare attraverso i sensori laser disseminati nel Palace, oltre che come sfruttare le coperture in modo da passare inosservati sotto gli occhi delle distratte guardie.
Giunti in cima al palazzo troverete il classico boss da battere, ogni volta rappresentato dalla proiezione distorta che il possessore del Palace ha di sé stesso. Queste battaglie saranno più impegnative del solito e vi chiederanno di sfruttare a fondo tutte le abilità imparate fino a quel momento, andando a colpire i punti deboli nemici, tenendo in vita i compagni e creando le occasioni più proficue per attaccare tutti insieme. Un ruolo rilevante lo rivestirà l'equipaggiamento, da comprare nei negozi sparsi per la città durante le fasi di esplorazione o da recuperare all'interno di bauli disseminati all'interno del Palace.
Se la struttura di Persona 5 è piuttosto classica, se possiamo considerare tale una serie così originale e particolare come quella Atlus, la presentazione e lo stile di questo quinto capitolo sono le cose che faranno andare fuori di testa i giocatori. Raramente, infatti, arriva sul mercato un prodotto più curato sotto il profilo estetico. A partire dal character design, degno dei migliori anime in commercio (non a caso P5 diventerà presumibilmente un cartone animato in tempi brevissimi), fino ad arrivare alle ritmate musiche pop, tutto è piacevole da vedere, snello da giocare e moderno. Persino i menù sono una gioia per gli occhi.
Su PlayStation 4 il motore grafico è piuttosto pulito e i tempi di caricamento ridotti all'osso. Nulla di sorprendente, dato che dal punto di vista computazionale il prodotto di Atlus non ha nulla per mettere alla frusta la console di Sony.
Curiosità: il tema dominante di Persona 5 è il rosso (P3 era blu, P4 giallo e TMS verde), come il sangue, ma anche come San Valentino. Cosa vuol dire? Al momento non lo sappiamo ancora ma è una delle tante piccole cose che rende la serie di Persona così particolare.
La longevità, se tutto andrà come deve andare, si aggirerà intorno alle 40 ore, un conteggio tendente a salire nel caso in cui vogliate collezionare tutti i demoni. Dopo questa prova la voglia di Persona 5 è salita alle stelle: il titolo ha infatti tutto per piacere agli appassionati dei giochi di ruolo giapponesi.
L'estetica del prodotto di Atlus, gli argomenti adulti trattati in maniera leggera, l'ambientazione moderna e il sistema di combattimento a turni, complesso ma divertente, sono argomenti che potrebbero fare breccia anche in coloro che non sono soliti acquistare questo genere di videogiochi.
L'unico limite può essere rappresentato dall'adattamento dei testi e del doppiaggio, al momento previsto solo in Inglese, dettaglio questo che potrebbe scoraggiare alcune persone, vista la mole di dialoghi presenti nel gioco. Persona 5 arriverà nei negozi in formato PlayStation 3 e PS4 il prossimo 4 aprile.