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Persona Q2: New Cinema Labyrinth - recensione

Esplora, disegna e combatti.

Il canto del cigno del Nintendo 3DS. Probabilmente verrà ricordato così Persona Q2, spin-off dell'amatissima serie Atlus che con il passare degli anni ha conquistato sempre più estimatori anche in Europa. Se non avete già aggiunto alla vostra collezione lo splendido quinto capitolo vergognatevi un po' e rimediate subito... e già che ci siete, fate un doppio acquisto e rendete felice il vostro polveroso 3DS.

Come il titolo suggerisce, New Cinema Labyrinth è il secondo capitolo di una mini-serie che potremmo definire come un "Best of", o un cross-over se preferite, che raduna in un unico gioco protagonisti provenienti da svariati episodi regolari. Il precedente episodio, intitolato Shadow of the Labyrinth, uscì la bellezza di 5 anni fa, se ve lo siete perso non siete i soli... probabilmente in Italia avrà venduto tre copie prima che la popolarità di Persona esplodesse anche da noi.

New Cinema Labyrinth è un JRPG ibrido, incrociato con un dungeon crawler che possiede le meccaniche "old-school" già viste ed apprezzate nella serie Etrian Odyssey, guarda caso un altro dei cavalli di razza della scuderia Atlus. Può essere giocato anche da chi non si è mai avvicinato a questa serie in quanto non si innesta in un arco narrativo ben preciso, ma la conoscenza pregressa delle storie e dei personaggi che fanno parte del cast è un ingrediente importante per godere al meglio tutte le sfumature di gameplay e non dell'avventura. Ma quanti ce ne sono di personaggi in questo benedetto Q2? Tanti, siamo vicini alla trentina equamente divisi tra il terzo, quarto e quinto Persona... e sono ovviamente tutti giocabili.

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Il pretesto narrativo per mettere insieme star che in teoria insieme non dovrebbero stare non deve essere per forza degno di nota, in fondo basta un qualsiasi varco temporale per far accadere tutto e il contrario di tutto. Atlus ha lavorato di fino da questo punto di vista e ha avuto una pensata assai furba. Non vogliamo ovviamente rovinarvi alcun dettaglio quindi preferiamo tacere, ma sappiate che quanto vi troverete davanti andrà ben oltre il fan-service di routine.

Si inizia con un gruppo ben noto ai fan di P5. I Phantom Thieves sono i primi ad entrare in scena, ma come in una Royal Rumble ben inscenata pian piano tutti i protagonisti si ritagliano il proprio spazio e le loro storie iniziano ad intersecarsi tra loro. Ognuno di essi ha caratteristiche ben precise che devono ovviamente essere tenute in considerazione una volta scesi sul campo di battaglia.

Potere scegliere tra quattro livelli di difficoltà, ma se siete alle prime armi vi sconsigliamo assolutamente l'ultimo. Brutale!

Dovrete di volta in volta scegliere la migliore squadra possibile, schierandone i vari componenti nel modo migliore. Due dozzine abbondanti di protagonisti possono dare vita a svariate formazioni, le cui posizioni possono anche essere cambiate al volo nel caso uno o più componenti si trovino in difficoltà.

L'azione è vissuta in prima persona come nei suddetti Etrian Odissey e i combattimenti seguono i classici turni. Man mano che procederete lungo i dungeon dovrete "mappare" la pianta degli stessi per evitare attacchi di labirintite. Questa operazione ha un sapore nostalgico che non a tutti potrebbe piacere, noi personalmente lo amiamo, così come amiamo il ritmo abbastanza compassato dell'esplorazione.

Detto in poche parole: se cercate l'azione sfrenata non è certo questo il gioco che fa per voi. I completisti invece troveranno un incredibile senso di soddisfazione nel veder aprirsi sotto i loro occhi gli scenari che stanno disegnando e la curiosità di scoprire cosa si cela in ogni angolo li spingerà sempre più avanti. Occhio però perché non state giocando ad un simulatore di passeggiata nel parco.

Ogni dungeon è pieno zeppo di passaggi segreti, vicoli ciechi, trappole e ovviamente nemici. Se avete giocato Persona Q vi troverete a vostro agio con il sistema di combattimento, che non è cambiato più di tanto se non per alcune opzioni che riportano alla mente il meraviglioso quindi episodio. Tra queste spicca il ben noto Baton Pass, qui arricchito e ampliato a tutti i membri del gruppo. Si gioca a turni e tutto è ancora basato sullo sfruttamento degli specifici punti deboli avversari. Riuscire ad individuarli e "pizzicarli" a dovere significa ottenere vantaggi spesso decisivi come il guadagno di un turno o dei danni extra. Occhio però perché anche gli avversari faranno lo stesso e la loro I.A. non è neanche malaccio.

Nel caso non amiate disegnare da soli le mappe dei dungeon, esiste un'opzione Auto-Map che lo farà per voi.

Lo stile grafico è quello che un giocatore giapponese definirebbe "kawaii", carino. Ovviamente stiamo pur sempre parlando di un Nintendo 3DS, quindi non vi aspettate chissà cosa, ma esteticamente Persona Q2 è più che apprezzabile, sia nelle fasi di gameplay che nei filmati d'intermezzo in stile Anime.

Gli sviluppatori hanno lasciato da parte l'ormai trito e ritrito effetto 3D che probabilmente avrebbe aggiunto poco al gioco, per impegnarsi maggiormente nella caratterizzazione del cast e nell'interazione tra i protagonisti che non risparmia battute divertenti anche se a volte tipicamente giapponesi e quindi di difficile masticazione per il pubblico occidentale. Questo anche a causa di una localizzazione che limita i sottotitoli alla lingua inglese, se questo per voi rappresenta un ostacolo insormontabile ci dispiace ma dovrete passare oltre... o fare un bel corso di lingue che non guasta mai.

Persona Q2: New Cinema Labyrinth è un gran gioco, come quasi tutti i capitoli di questa serie. Purtroppo arriva su 3DS nel momento peggiore, quando i colori del tramonto sulla console portatile di Nintendo si stanno spegnendo. Forse non vale la pena procurarsene una solo per giocarci (ma di motivi ce ne sarebbero altri mille, a partire dai prezzi stracciati che si trovano in giro), ma chiunque sia in possesso di questa console o della sua variante 2D dovrebbe seriamente prenderne in considerazione l'acquisto.

8 / 10
Avatar di Daniele Cucchiarelli
Daniele Cucchiarelli: Lavora nel giornalismo videoludico da oltre 20 anni. Anche se tutti quelli che lo conoscono gli hanno consigliato di "trovarsi un lavoro serio", resta sempre fedele al suo primo amore.

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