PES 2011 3D
Un primo, ottimo passo per il 3D.
Devo ammettere di aver ormai perso il conto di quanti articoli a sfondo calcistico ho scritto nel corso degli ultimi dodici mesi, ma nonostante questo ho accolto con un certo entusiasmo l'arrivo in redazione della versione per 3DS di PES 2011.
Ovviamente non mi aspettavo chissà quale novità, ma il pensiero di potermi finalmente cimentare con una simulazione calcistica in 3D è stato più che sufficiente per risvegliare il calciofilo che è in me.
Il 3D non è tuttavia l'unico asso nella manica della suddetta edizione, e questo perché Konami, dopo aver trascurato la realtà portatile di casa Nintendo per diverse stagioni, si è presentata al pubblico con un prodotto di pregevole fattura in grado di sfruttare, in maniera più che adeguata, le potenzialità di questa nuova console.
La prima cosa che salta agli occhi è ovviamente il 3D, è inutile negarlo. Trovarsi di fronte a un campo che, seppur piccolo, dà quel senso di profondità che al giorno d'oggi è offerto solo da qualche partita su Sky, è un'esperienza unica per chi, come me, ha passato gli ultimi dieci, quindici anni dietro a uno stuolo di calciatori digitali.
Smaltito l'entusiasmo iniziale, questa edizione di PES mi ha però stupito per un altro motivo: la sua solidità complessiva. Ciò che Konami ha realizzato è essenzialmente una conversione dell'edizione per PS2, e di conseguenza tutte le caratteristiche di tale edizione sono state riproposte per intero.
La resa grafica è più che soddisfacente: non ci sono cali di frame-rate, neanche nelle fasi più concitate, i giocatori rispecchiano le loro controparti reali con discreta precisioni e, nel complesso, le partite risultano fluide e pienamente godibili.
Il gameplay è chiaramente lontano dagli standard propri delle edizioni in HD, ma chiunque abbia trascorso gli ultimi mesi con la sopracitata edizione per PS2 non troverà grandi differenze: i giocatori avanzano su binari prestabiliti nelle ormai canoniche otto direzioni, il sistema di tiro e di passaggio è semplice e intuitivo (riprendendo lo stile arcade che le edizioni per PC, PS3 e 360 si stanno lentamente lasciando alle spalle) e l'IA, pur non essendo in grado di rappresentare un vero e proprio ostacolo per i giocatori più esperti, garantisce comunque diversi stimoli. Insomma, per essere una simulazione calcistica di natura handheld, PES 2011 si attesta standard qualitativi più che accettabili.
Rispetto alle controparti per console casalinghe il numero delle modalità è ridotto a tre, lasciandoci la possibilità di affrontare le classiche amichevoli, l'UEFA Champions League (immancabile visto che si tratta di un vero asso nella manica per l'edizione di quest'anno) e infine il Campionato Master.
Tre modalità che vi terranno impegnati per parecchio tempo e a cui, volendo, si aggiungerà anche il multiplayer, anche se purtroppo è disponibile solo in wireless (e dunque non online) per le classiche sfide 1 vs. 1. La possibilità di sfruttare le funzionalità online della console sarebbe stata la proverbiale ciliegina sulla torta, ma a quanto pare dovremo attendere perlomeno la prossima edizione per una tale feature.