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PES 2011

Pad alla mano, qualcosa è cambiato.

L'attesa per PES 2011, almeno da parte dei fan più accaniti della serie calcistica Konami, si fa sempre più gravida di aspettative. A differenza di quanto è puntualmente accaduto negli anni passati, infatti, questa volta sembrerebbe davvero che i programmatori si siano decisi a chinare il capo e ad ammettere con umiltà di aver intascato lo stipendio senza un valido motivo per almeno tre o quattro anni di fila.

Ora che in redazione è arrivato un codice piuttosto avanzato del gioco, possiamo assicurarvi che l'edizione 2011 di Pro Evolution Soccer segnerà una svolta importante nella serie, con il rischio di andare a scontentare lo zoccolo duro dei fan italiani, da anni aggrappati al titolo Konami come una coltura di cozze a un confortevole scoglio.

Durante il nostro test di prova abbiamo giocato diverse partite, disputato la Champions League e mosso i primi passi attraverso la modalità Become a Legend, per cercare di capire se oltre alle modifiche nel gameplay i programmatori abbiano messo mano anche ad altri aspetti del gioco.

Il risultato? PES ci piace di nuovo! La versione di quest'anno promette piuttosto bene, anche se dovrà sudare davvero tanto per dare del filo da torcere a un FIFA sempre più lanciato lungo la strada del gioco di calcio perfetto.

Ovviamente stiamo parlando di un codice ancora largamente incompleto, soprattutto (ce lo auguriamo caldamente) dal punto di vista dell'Intelligenza Artificiale, palesemente in difficoltà in determinate situazioni.

I portieri, in particolare, non possono certo essere definiti delle saracinesche, visto che una volta superata la linea difensiva è davvero difficile vederli parare un qualsiasi tiro, a meno che non si tratti di uno straccio bagnato da perfetto manuale del calcio fallimentare.

Calcando il terreno da gioco, le differenze fondamentali che saltano subito all'occhio sono quelle che riguardano i passaggi e i movimenti senza palla, cambiati in modo così evidente da influire profondamente sul modo di giocare e sullo stile dei professionisti di PES.

Se fate parte della squadra di giocatori dalle dita automatiche, che ormai conoscono a memoria ogni singolo passaggio da effettuare per trovarsi a tu per tu con il portiere avversario, il fatto di doversi confrontare con la barra della potenza per ogni tocco del pallone vi creerà non pochi problemi di adattamento.

Konami ci mostra un video di gameplay.

Questa nuova caratteristica, infatti, basta da sola per stravolgere l'esperienza garantita da PES, aprendo un'ampia gamma di possibilità offensive e difensive. La pressione del tasto del passaggio non si traduce più nel lancio automatico della palla lungo una traiettoria predefinita, che qualsiasi giocatore con un po' di pratica sulle spalle può intercettare ad occhi chiusi, ma dà vita a una fitta rete di scambi imprevedibili.

Le prime partite sono state un vero trauma anche per noi, ma è bastato aprire un po' la mente e dedicarsi a qualche minuto di pratica intensiva, per prendere le misure del nuovo sistema e ritrovarsi a compiere azioni mai viste in qualsiasi altro capitolo di PES. E scusate se è poco.

Avatar di Filippo Facchetti
Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.
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PES 2011

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