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Phantasmagoria

Quando il gothic horror incontrò il mouse...

Nella vita di ogni videogiocatore esiste almeno un giorno indimenticabile, uno di quelli che riesci a ricordare quasi alla perfezione nonostante le numerose primavere passate: la prima console, la prima notte in bianco trascorsa di fronte a un monitor a saltare da una piattaforma all'altra, l'acquisto di quel feticcio digitale tanto atteso che avrebbe irrimediabilmente cambiato la tua esistenza.

Personalmente ho ancora stampato in testa il giorno in cui installai Phantasmagoria nel venerando Pentium 133. Quando sei un giovane studente liceale amante dei videogiochi e del tutto incompetente in Latino, convincere mamma e papà ad investire la bellezza di 100 mila lire sonanti in un oscuro "giochino" dalla copertina grondante sangue (e con un 18+ riportato ovunque a caratteri cubitali) assume i contorni di un'impresa titanica.

Adrienne Delaney: giovane scrittrice, protagonista del gioco e potenziale vittima di un demone sanguinario.

Partorito dalla mente di Roberta Williams e sviluppato da Sierra On-Line a metà degli anni '90, nel cuore del periodo di massima popolarità delle avventure grafiche, Phantasmagoria riuscì rapidamente a divenire oggetto di culto tra le scrivanie dei giocatori PC presentandosi come uno dei "punta e clicca" più crudi e terrificanti mai creati a memoria d'uomo.

Parte determinante del suo successo, al di là delle succulente tematiche in stile Grand Guignol, fu la scelta di introdurre attori in carne e ossa all'interno delle sequenze di gioco ricorrendo alla tecnica del blue-screen, un'autentica rivoluzione nel panorama dell'adventure game.

Protagonista di questa tetra vicenda, che si snocciola attraverso la bellezza di 7 CD-Rom (un numero enorme, in un'era in cui il DVD era ancora una fantasia e i 700 MB di un supporto ottico rappresentavano uno spazio quasi incolmabile), è Adrienne Delaney, una giovane scrittrice appena trasferitasi con il marito Don in una poco rassicurante villa appartenuta nel XIX secolo al misterioso prestigiatore Zoltan Carnovash (Carno, per gli amici).

Il making of di Phantasmagoria.

La scoperta di una piccola cappella privata, murata e resa inaccessibile agli abitanti della casa, e di uno strano libro in essa custodito, si riveleranno fatali per Adrienne, rea inconsapevole di aver risvegliato uno spirito dormiente che già molti decenni prima aveva condotto Carno alla follia e che, questa volta, sembra intenzionato ad accanirsi su Don.

E mentre la donna rivive sanguinari spezzoni della vita di Carnovash, riportati alla luce dallo spirito che impazza tra le mura della villa, il barlume della ragione del povero marito pare affievolirsi istante dopo istante, rendendo il suo fato simile a quello del prestigiatore.

L'impianto narrativo di Phantasmagoria, senza mezzi termini, rasenta la perfezione: la sceneggiatura è complessa, impreziosita da reminiscenze letterarie di Edgar Allan Poe e condita dalla presenza di un numero ragguardevole di personaggi forieri di innumerevoli rivelazioni.

Avatar di Alberto Destro
Alberto Destro: Eterno Peter Pan intrappolato nel corpo di un trentenne, ha barattato la propria ombra per tastiera e controller. Il tutto per la gioia dell'adorata moglie, che si chiede cos'ha fatto per meritarsi un tale nerd.
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