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Phoenix Wright: Ace Attorney

L'ingiustizia di Capcom.

Anche se non mi aspetto che nessuno provi simpatia per una persona pagata per giocare ai videogiochi, vi assicuro che questa recensione è davvero difficile da scrivere. Non solo si tratta di un gioco già ampiamente elogiato in passato e capace di creare una folta base di fan, ma è il classico titolo verso cui si reagisce in modo inversamente proporzionale al tempo che gli si è dedicato in passato. Se non avete mai giocato Phoenix Wright: Ace Attorney, non possiamo che raccomandarvi questa versione WiiWare. Se al contrario avete già spolpato le versioni precedenti, allora possiamo anche capire il fatto che non vogliate avere nulla a che fare con questa operazione senza vergogna di Capcom.

Per tutti coloro che appartengono al primo gruppo, ricapitoliamo: Phoenix Wright è un tradizionale gioco d'avventura occidentale compresso nelle vesti di un GDR giapponese a cui sia stato tolto qualsiasi elemento a parte i dialoghi. Si tratta di una serie di storie deliziose dove il giocatore deve interrogare sospetti e testimoni, raccogliere prove e infine scovare le contraddizioni nelle testimonianze meno convincenti, risolvendo così complessi casi di omicidio.

Lo stile è leggero e l'umorismo distoglie l'attenzione dalla noia delle procedure giuridiche. I dialoghi sono sempre azzeccati e strappano grasse risate, il che è un bene, visto che il gioco non è altro che questo: una serie di conversazioni con personaggi bizzarri, portate avanti attraverso diverse linee di testo e accompagnate dal suono monotono che tutti i GDR giapponesi usano per arricchire i dialoghi.

Se solo tutto il gioco fosse stato ridisegnato in questo modo...

Ci troviamo di fronte a un prodotto nato nel 2001 su Game Boy Advance e approdato quattro anni dopo su DS, dove ha riscosso un enorme successo. Nel passaggio da GBA a DS ci sono state alcune aggiunte, tra cui quella di un quinto capitolo extra da affiancare ai quattro già esistenti, e il controllo tramite pennino.

In questo secondo cambio di hardware i miglioramenti sono... inesistenti. Ci troviamo di fronte al gioco DS sparato a grandezza TV, con l'esclusione di ciò che veniva mostrato nello schermo inferiore, ora non più necessario.

L'unica concessione fatta all'ennesima versione di Phoenix è la possibilità di sventolare il Wii remote per presentare le prove. Si tratta di un'aggiunta di poco conto (si può anche premere semplicemente un pulsante per ottenere gli stessi risultati), ma si adatta benissimo allo spirito esuberante della serie.

Questo è tutto. Piuttosto che essere venduto sul canale WiiWare, questo gioco sarebbe potuto apparire benissimo nella line-up della Virtual Console, visto che in effetti si paga per emulare una cartuccia DS. Si paga molto meno della cartuccia, e questo è un bene, ma resta il fatto che questo gran gioco abbia ricevuto un trattamento davvero poco rispettoso.

Una delle tante cose spassose del gioco è il modo in cui si umiliano pubblicamente i propri avversari.

La schermata informativa che spiega come usare il Wii Remote è realizzata in modo piacevole e cartoonesco. Per il resto la grafica pixellosa non è così male e i veterani dei videogiochi potrebbero perfino trovare un piacevole fascino old-school nell'impatto generale, ma è un peccato che non sia stato fatto nulla nemmeno nell'unico dettaglio del gioco che si sarebbe potuto migliorare notevolmente. Dopo aver assistito ai risultati degli sforzi di LucasArts per il remake di Monkey Island sulle altre console, è abbastanza fastidioso constatare il fatto che Capcom non abbia mosso un dito, in questo caso.

Ovviamente chi si avvicina per la prima volta alla serie non si accorgerà nemmeno della pigrizia dell'operazione, e visto che tutto questo è stato pensato proprio per quel tipo di pubblico, avrebbe poco senso far pesare eccessivamente la cosa. È decisamente più grave il fatto che sia stato escluso dal pacchetto il quinto episodio, reso disponibile come contenuto scaricabile a pagamento. In questo modo il piacevole extra presente su Nintendo DS si trasforma in una microtransazione per gli utenti Wii. Capcom dà, Capcom toglie. Il prezzo dell'episodio è basso (appena 100 Punti Nintendo), ma è proprio la decisione presa a essere difficile da digerire. Perché rischiare di deludere i fan esistenti e quelli potenzialmente nuovi per una cifra tanto ridicola?

Nonostante tutto, però, è Phoenix Wright. Non si tratta di un gioco per tutti, di sicuro non per chi è costantemente a caccia di azione o per chi detesti il classico stile degli anime giapponesi, ma è un'esperienza che ogni giocatore dalla mente aperta dovrebbe provare. Se volete risparmiare, o più semplicemente non avete un DS, questo potrebbe essere un modo facile e sicuro per provare il grande carisma di questa serie, a patto che non vi aspettiate nulla di speciale dal punto di vista tecnico. Il modo di Capcom di riproporre i suoi vecchi classici nell'era del download, comunque, è tutt'altro che convincente. In questo caso non possiamo fare altro che alzarci, stendere il braccio e gridare: “obiezione!”

7 / 10
Avatar di Filippo Facchetti
Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.

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In this article

Phoenix Wright: Ace Attorney

Nintendo Wii, Nintendo DS

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