Pic Pic
Quando un puzzle game è per sempre.
Lasciate che vi racconti una storia d'amore. C'era una volta un tizio che amava i puzzle game. Un giorno ha acquistato il DS e da allora ha giocato ogni sorta di rompicapo per circa il 90% della sua vita da sveglio. Fine della storia.
Anche se breve, penso che sia sicuramente una delle più belle e commoventi storie d'amore e di felicità che il mondo abbia mai conosciuto. Per chi ama il genere, la consolina Nintendo è infatti qualcosa di molto prossimo al Nirvana. Scendete in strada, tenete il vostro DS in pugno e gridatelo pure a tutti (ma ricordate di indossare i pantaloni, in mutande sareste poco credibili).
Detto questo, passiamo ad accogliere come si deve Pic Pic. Alcuni di voi magari lo conoscono già, dato che è uscito da un anno. Qui però non si tratta di valutare roba inedita, ma di parlare di un grandissimo puzzle game di cui, probabilmente, avete sentito poco parlare. Noi rimedieremo a questa ingiustizia.
Pic Pic è ovviamennte un titolo nipponico (altri paesi non sembrano in grado di creare roba del genere) ma stranamente è anche stato localizzato in lingua occidentale. Si tratta nello specifico di ben tre giochi in un'unica cartuccia, il cui titolo originale era il meno orecchiabile PikuPiku: Toku to E Ninaru 3-tsu no Puzzle.
Tutti e tre i giochi condividono uno scopo comune: completare un puzzle rivelando poco alla volta una determinata immagine nello schermo superiore. Il più semplice dei tre è il labirinto, nel quale dovrete trovare l'uscita tracciando un percorso che verrà a creare magicamente un disegno. I primi saranno molto semplici, ma a lungo andare si presenteranno dedali davvero enormi. Ce ne sono oltre 400, e gli ultimi sono stati pensati certamente per i giocatori più temerari. Il touch screen presenta la funzione di zoom, consentendo di concenrtarsi su una ristretta parte del'intera immagine (si può arrivare ad un dodicesimo dell'estensione complessiva). Proprio mentre sarete intenti a superare il labirinto e il tempo scorre inesorabile, vedrete qualcosa di simpatico prendere vita pochi centrimetri più su, nello schermo superiore. Delizioso.
Il secondo è Magipix: qui avrete davanti una grata grigia, con alcuni numeri all'interno dei quadretti. L'idea è quella di colorare la quantità di quadretti adiacenti corrispendente al numero. Quindi se nel quadratino c'è un 9, dovrete di conseguenza colorare tutti gli altri quadratini che lo circondano. Più facile a dirsi che a farsi, visto che ovviamente dovrete tenere conto di altri numeri e del disegno che state cercando di creare.