Skip to main content

Pikmin 3 Deluxe - prova

Battaglie napoleoniche a colpi di cipollotti.

Correva l'anno 2002 quando Shigeru Miyamoto decise che era giunto il momento di tornare in cabina di produzione per regalare sostanza all'ennesimo brand rivoluzionario di casa Nintendo. Il “padre dei videogiochi”, come sovente definito, aveva già dimostrato di sapersi destreggiare alla perfezione nel complesso mosaico del medium, confezionando platform da antologia, racing al cardiopalma, videogiochi d'avventura, esperienze RPG e persino simulatori di volo.

C'era però una dimensione che sembrava inconciliabile con le fiabesche caratteristiche della Grande N, un genere che su altri lidi si stava ritagliando una nicchia piuttosto importante: quella che intersecava i titoli Real Time Strategy con le sfumature gestionali. Ma Miyamoto san non si è mai piegato di fronte a una sfida, ed è proprio da questa ispirazione che ha preso forma l'universo di Pikmin. Un universo più che mai strano, alieno alla tradizione della casa eppure estremamente familiare, inaspettatamente profondo e al tempo stesso coloratissimo.

Il motivo per cui siamo qui oggi risiede nelle fibre di un fil-rouge che ha legato parecchi videogiochi usciti su Switch: oltre ad ospitare nuovi capitoli di saghe leggendarie, infatti, l'ibrida di Nintendo si è trasformata in una cassa di risonanza fondamentale per restituire la giovinezza a tutte quelle opere che, sfortunatamente per loro, vennero alla luce sulla dimenticata Wii U. Ecco, Pikmin 3 Deluxe è solamente l'ultimo episodio nella telenovela di titoli strepitosi che cercano una nuova chance sullo schermo da sei pollici.

Guarda su YouTube

Sappiate che quello di oggi rappresenta solamente un antipasto dei contenuti di Pikmin 3 Deluxe, un progetto che è molto più di un semplice porting della versione tradizionale. Sono tante le cose di cui vorremmo parlare, specialmente nell'ambito delle novità impattanti che caratterizzano questa edizione, ma per oggi ci limiteremo alla più classica delle infarinature.

Per chi non lo sapesse, la serie di Pikmin intreccia azione, avventura e strategia sullo sfondo dell'esplorazione di un mondo sconosciuto, un territorio ostile da conquistare passo dopo passo attraverso armate di minuscole creature. Sono i Pikmin per l'appunto, quei fedelissimi compagni di viaggio che costituiscono la mano, la spada e lo scudo degli astronauti provenienti dal pianeta Koppai.

A differenza del primo episodio della serie, che ha dato i natali a quel capitano Olimar ormai famosissimo grazie alle scazzottate su Super Smash Bros. Ultimate, nella terza istanza si vestivano i panni di Alph, Brittany e del capitano Charlie, tre sventurati piloti inviati sul pianeta PNF-404 in cerca di risorse alimentari indispensabili per salvare la specie dalla carestia. Quello che i piloti non sapevano, è che si trattava dello stesso pianeta su cui era precipitato il leggendario protagonista del passato.

Siete pronti a lanciare i vostri Pikmin nel cuore della battaglia?

La missione? Ovviamente tornare a casa! L'avventura è scandita dal sorgere e il calar del sole, eventi che dipingono un quadro fatto di giornate spese a conoscere l'ambiente circostante, raccogliere risorse, recuperare oggetti chiave e soprattutto combattere improbabili nemici. Insomma, all'inizio ci si sente come Tom Hanks in Cast Away, ma gli sforzi congiunti dei protagonisti, e soprattutto l'incalcolabile apporto dei Pikmin, trasformeranno il misterioso pianeta (che sia veramente la Terra in un futuro post-apocalittico?) in un'appendice della nostra navicella.

Insetti giganti, colori accesi, fitta vegetazione e ruscelli scroscianti rifiniscono l'atmosfera di avvolgente familiarità che traspare da ogni poro dell'esperienza, infiocchettando una delle opere più originali fra quelle partorite dall'immaginario di Nintendo. I Pikmin sono il cuore pulsante del gameplay, orde di cipollotti colorati che scaglieremo nel cuore di battaglie napoleoniche per il controllo del territorio, ciascuno dotato di capacità uniche che variano a seconda del colore, alleati indispensabili per plasmare il mondo di gioco e risolvere qualsiasi inghippo.

Ci sarebbe tantissimo da raccontare riguardo l'avventura di Alph, Brittany e Charlie, una straordinaria mole di meccaniche da analizzare, per non parlare delle tonnellate di piccole chicche riservate ai giocatori che hanno conosciuto i capitoli precedenti. Ma per il momento ci limiteremo ad alzare il sipario sulle reali protagoniste del pacchetto Pikmin 3 Deluxe, ovvero tutte quelle caratteristiche che lo differenziano dall'opera originale.

La modalità storia in co-op si sposa perfettamente con il gameplay.

La prima e più impattante è senza ombra di dubbio la presenza della modalità storia co-op in locale, una funzionalità a tratti esilarante che si sposa perfettamente con le meccaniche di gioco basate sul trio di protagonisti. Oltre a coprire l'interezza dell'avventura, la possibilità si estende anche alle modalità opzionali già presenti nella release per Wii U, dalle meravigliose (perdonateci l'eccesso di aggettivi positivi, ma sono veramente meravigliose) Battaglie Bingo fino a tutte le missioni secondarie.

Ma a conti fatti, l'innovazione che più si fa sentire nel corso dell'esplorazione di PNF-404 è senza dubbio quella relativa al sistema di lock-on assegnato al dorsale destro, una meccanica talmente incisiva da far sembrare impossibile il fatto che prima non esistesse. Insomma, non bisognerà più lanciare decine di Pikmin per tentare di agguantare un fiore o un oggetto sopraelevato, e basterà semplicemente la pressione di un tasto.

Da segnalare anche il fatto che, oltre alla presenza di vere e proprie sequenze di gioco aggiuntive dedicate principalmente a Olimar, l'esperienza della storia si sia arricchita di nuovi dettagli e interazioni inedite, elementi pensati sia per introdurre al titolo chiunque conoscesse il capitano unicamente attraverso Smash Bros, sia per condire con un pizzico di novità il viaggio degli appassionati di vecchia data.

Accanto alla missione principale, sono stati aggiunti contenuti esclusivi per solleticare il palato dei fan.

Un compito simile ricade nelle mani di altre due funzionalità aggiuntive. La prima è la Piklopedia, la versione “pikminesca” dell'ormai immancabile bestiario enciclopedico presente nella maggior parte dei titoli moderni, che in questo caso assume note umoristiche grazie all'apporto dei protagonisti. La seconda, accanto alla mole di easter-eggs, è l'integrazione di una sorta di sistema di achievement interni, un innesto apparentemente banale che ci ha fatto un immenso piacere, dal momento che sulle sponde di Super Mario 3D All Stars abbiamo patito terribilmente la mancanza di obiettivi extra.

Insomma, la formula scelta da Nintendo per questo inaspettato rilancio di Pikmin rappresenta un'ottima sintesi di come bisognerebbe riproporre un'opera già conosciuta: da una parte fornisce tutti gli strumenti necessari per avvicinare al meglio i nuovi giocatori, mentre dall'altra introduce una serie di novità indispensabili per donare ai fan di vecchia data un'esperienza ancora fresca e vibrante.

Inutile dire, poi, che dall'istante in cui la splendida schermata del titolo prende forma sullo schermo di Switch e una melodia familiare inizia a risuonare nella stanza, l'atmosfera assume le tinte inconfondibili della proverbiale Nintendo Difference, quella magia particolare che avvolge gli universi immaginati da Miyamoto. Una magia che tuttavia, come da tradizione, il prossimo 30 ottobre raggiungerà gli scaffali dei negozi a prezzo pieno.