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Pillars of Eternity: Complete Edition - recensione

Un gioco di ruolo per PC su console: si può fare!

Pillars of Eternity è un RPG targato Obsdian che ha visto la luce nell'ormai lontano inizio del 2015 e che, da allora, ha venduto più di un milione di copie; un successo assoluto per un team che è considerato, a ragione, una sicurezza quando si tratta di sfornare giochi di ruolo fantasy su PC. Obisdian infatti nasce dalla ceneri di Black Isle Studios (con cui condivide il fondatore Feargus Urquhart), storico team di sviluppo che viene fondato nel 1996 e sforna capolavori come Baldur's gate, Icewind Dale, i primi due Fallout e Planescape Torment.

Da questa illustre discendenza nasce Pillars of Eternity, una sorta di operazione di rilancio nostalgico della tradizione RPG iniziata con Baldur's Gate: visuale isometrica, gestione di un gruppo di personaggi, regole D&D, molto spazio alla narrativa e combattimenti tattici in tempo reale con possibilità di pausa. Questa la ricetta base di questa sorta di sotto-genere che, per molti, è tutt'oggi sinonimo di RPG da videogiocare. Per chi conosce già il gioco in versione PC abbiamo contrassegnato i paragrafi che discutono la conversione su console (verso la fine della recensione).

Pillars of Eternity, esattamente come i suoi predecessori, racconta una storia fantasy e affida al giocatore un personaggio che ne diventa presto il protagonista. La narrazione principale segue il giocatore nei suoi spostamenti e siamo sempre liberi di seguire la trama principale o di affrontare prima la miriade di quest secondarie sparse per il mondo. La struttura di gioco di POE è infatti caratterizzata da diverse storie che si intrecciano e che, insieme, costituiscono la situazione generale in cui ci troviamo a muoverci. Il diario personale svolge un ottimo lavoro nell'organizzare il tutto e il mondo che viene così a crearsi è estremamente ricco e vibrante di eventi emozionanti.

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Durante le nostre peregrinazioni è possibile assoldare personaggi diversi. Razze, classi, specializzazioni e storie personali hanno un netto sapore D&D e la profondità della gestione del proprio gruppo è alta e molto interessante. Lo schema è quello dei classici RPG con la divisione tra combattenti da mischia (i famosi 'tank') e i personaggi che, invece, operano dalle retrovie (arcieri, maghi, chierici, ladri e via dicendo), ma le sfumature sono molte e le possibilità di personalizzazione praticamente infinite.

Tutti i personaggi che entrano nella storia si distinguono per una quantità di contenuti molto alta e per una qualità dei testi di prim'ordine. Ma in verità questo livello qualitativo dei contenuti è generale e si estende a tutta l'avventura: c'è decisamente molto da leggere in POE (forse troppo) ma la qualità rende l'impegno più appetibile e, soprattutto, interessante.

Il combattimento segue lo schema classico per cui è possibile mettere il gioco in pausa e fare un micromanaging estremamente dettagliato dell'intero scontro. Il vostro gruppo (massimo sei personaggi) può essere lasciato alla propria iniziativa (l'IA è piuttosto efficiente, visto che questa versione include tutte le patch rilasciate per la versione originale per PC) o potete decidere di dare ordini a tutti o alcuni dei singoli personaggi. Questa seconda opzione è quella che consigliamo vivamente, per due ragioni.

La storia di Pillars of Eternity è misteriosa e densa di colpi di scena; il lavoro di professionisti della narrativa è visibile fin dall'inizio.

Innanzitutto è molto divertente sperimentare con le abilità dei personaggi cercando di capire, di situazione in situazione, quale approccio si adatta di più. Affrontare un gruppo di banditi è molto diverso dall'affrontare delle creature eteree o un singolo mostro carico di poteri magici; questo fa sì che il 'mix and match' adatto per la bisogna sia ogni volta diverso, e non è detto che l'IA scelga quello giusto per voi.

Questo ci porta al secondo motivo: POE è un titolo decisamente non semplice, se giocato dal livello normale in su. Questo significa che dopo le prime ore (costruite in modo da servire come tutorial), è consigliabile iniziare a ragionare: assoldare personaggi che abbiano senso per il vostro gruppo, studiarne le abilità, tenere i più fragili lontano dalla mischia, leggere le caratteristiche di armi e pozioni e via dicendo. POE non fa sconti sulla ricetta classica degli RPG, a meno che non si scelga il livello di difficoltà più facile, studiato appositamente per chi vuole concentrarsi sulla storia senza troppo pensare al micromanaging dei combattimenti.

Il sistema di combattimento funziona a meraviglia; da Baldur's Gate ben poco è cambiato ed è sorprendente quanto questa formula sia ancora fresca e capace di portare divertimento sotto forma di scelte interessanti in maniera consistente. Pillars of Eternity innova anche nel genere introducendo la gestione delle fortezze, basi logistiche per il proprio gruppo che è possibile riparare ed espandere per sbloccare particolari funzioni e bonus. Pur essendo una parte del gioco che non è stata proprio implementata in maniera approfondita, è comunque in grado di offrire scelte interessanti e aggiungere molto al livello di immersione nelle vicende.

Anche sui valori di produzione POE raggiunge livelli eccellenti con la consueta ottima grafica isometrica condita di effetti speciali e animazioni convincenti. Musica e parlato (molti personaggi sono doppiati) sono anch'essi di ottima fattura e riescono a immergere ancora di più il giocatore nell'atmosfera fantasy. Il lavoro svolto è di prima qualità e merita assolutamente il successo di critica e pubblico che POE ha ottenuto.

I developer hanno introdotto diverse novità nell'interfaccia per renderla appetibile anche su console. Tenendo premuto X e spostando il joystick possiamo decidere con chi interagire.

Nella versione che stiamo recensendo ('Complete Edition' per PS4) sono incluse, oltre a tutte le patch pubblicate per PC, anche le due espansioni, la parte I e II di The White March. Se la prima espansione fa un po' fatica a carburare e riesce solo parzialmente ad arricchire il gioco originale, la seconda si rivela presto una delle parti più interessanti e spettacolari di POE. Insieme aggiungono circa venti ore di gioco all'esperienza originale.

Convertire tutto questo su console può sembrare ai più scettici e ai puristi un compito decisamente complesso. La fruizione su console è infatti molto diversa: dallo schermo solitamente più lontano (divano e minimo due metri di distanza) all'utilizzo di mouse e menu ce n'è a sufficienza per storcere il naso in anticipo e bollare l'intero tentativo come un semplice 'money grab'.

Invece Paradox Artic (il team di sviluppo responsabile del port) ha fatto un lavoro egregio e ci sentiamo di affermare fin da subito che l'esperienza arriva su PS4 pressoché intatta. La grafica è stata ben adattata per la distanza dallo schermo (abbiamo provato tre metri, di più potrebbe essere problematico) e il pad è stato sfruttato intelligentemente per offrire tutto quanto è possibile fare con il mouse nella versione PC. I pulsanti sono tutti mappati intuitivamente, i joystick comandano direttamente il movimento dei personaggi (ed è anche possibile usare un puntatore per questo compito) e i pulsanti dorsali aprono i due menù radiali.

L'inventario è sorprendentemente user friendly su console; I due joystick lavorano in combinazione e in poco tempo vi muoverete velocemente all'interno dei menu.

Per intenderci, Pillars of Eternity: Complete Edition rimane un gioco in cui l'interazione con l'interfaccia costituisce ancora, fastidiosamente, una grossa fetta del tempo di gioco, ma questo è il prezzo da pagare per avere un'esperienza ricca e dettagliata tipica di un gioco di ruolo in cui ci si trova a prendere decisioni il più informate possibile.

Consultare il diario, analizzare le armi, scegliere gli incantesimi, studiare i personaggi, consultare la mappa di gioco... tutte queste attività, come ben sanno gli esperti del genere, sono costitutive dell'esperienza e renderle istantanee è probabilmente impossibile, viste le limitazioni della tecnologia contemporanea.

Detto questo, POE compie la conversione su PS4 in maniera sorprendentemente efficace. Si tratta di un'ottima notizia perché, pur con un ritardo di due anni abbondanti, apre un nuovo genere per i possessori di console, e non un genere di second'ordine, ma probabilmente il meglio che l'RPG videoludico possa offrire oggi.

8 / 10