Pilotwings Resort
Sulle ali del vento col 3DS.
Il 3DS è finalmente uscito, portando con sé la tradizionale scorta di titoli di lancio più o meno riusciti. Come sempre accade in questi casi, anche questa volta la line-up iniziale della console è composta da giochi completi e da progetti piuttosto piccoli, assemblati in poco tempo nel tentativo di gonfiare la proposta di lancio e di illustrare senza troppi sforzi le caratteristiche principali del nuovo hardware.
Pilotwings Resort è, sotto molti punti di vista, una semplice variante di quanto Nintendo propose qualche mese fa con Wii Sports Resort, privata degli sport terrestri in favore delle esperienze aeree che milioni di giocatori hanno già avuto modo di provare su Wii.
L'aspetto estetico è il medesimo (salvo qualche piccola modifica qua e là volta a garantire una maggior pulizia generale), così come l'utilizzo dei Mii come protagonisti di ogni singola prova.
Qual è l'obiettivo di Pilotwings Resort? Semplice: una volta iniziata la partita, il giocatore deve impegnarsi a superare una serie di prove divise in due tronconi principali: l'esplorazione libera e le missioni.
La prima, esattamente come accadeva su Wii, lascia la più completa libertà di movimento, permettendo di esplorare l'isola del gioco per un lasso di tempo limitato. L'obiettivo, durante queste sessioni, è quello di scoprire i numerosi punti d'interesse dell'ambientazione, cercando di ottimizzare i secondi a disposizione per raggiungere tutte le zone dell'isola di WuHu.
Procedendo con il gioco si ottengono bonus capaci di garantire un maggior numero di secondi da dedicare alla gita turistica, permettendo quindi di arrivare a zone precedentemente troppo distanti.
Il fatto che l'ambientazione sia la stessa di Wii Sports Resort, purtroppo, toglie a tutti coloro che hanno già spolpato il capitolo per Wii il piacere della scoperta, elemento fondamentale di Pilotwings Resort. Il gusto di esplorare misteriosi cunicoli segreti senza avere idea di dove si finirà con l'uscire, infatti, viene completamente annullato dalla conoscenza derivata dalle precedenti esperienze del giocatore.
Sotto questo punto di vista è davvero assurdo che Nintendo non si sia sforzata di più, anche solo inserendo un'unica nuova ambientazione da affiancare a quella di Resort. Così facendo, infatti, avrebbe di certo garantito al gioco una maggior longevità.
Fortunatamente, là dove l'esplorazione libera fallisce nell'intrattenere i giocatori per lunghi periodi di tempo (a meno che questi non abbiano mai provato Wii Sports Resort) intervengono le missioni, che spingono a raffinare sempre di più le proprie qualità di pilota in modo da ottenere i punteggi migliori in ogni singola disciplina.