Plants vs. Zombies Garden Warfare 2 - recensione
L'eterna lotta tra il giardinaggio e il male miete nuove vittime.
Dopo l'ottimo successo del primo Garden Warfare e soprattutto dopo il plebiscito che ha accolto Splatoon, le attese intorno a Plants vs. Zombies Garden Warfare 2 sono notevoli. EA e PopCap, infatti, verrebbero fare per gli sparatutto in terza persona quello che Nintendo ha fatto per gli FPS, ovvero creare una formula semplice, colorata e accessibile grazie alla quale catturare tutti coloro che, per motivi anagrafici o per scelte filosofiche, non possono o vogliono sfidarsi su sanguinolenti campi di battaglia.
Un obiettivo apparentemente semplice che però riserva diverse incognite e richiede un profondo studio per organizzare un'esperienza il più amichevole e accogliente possibile. In questa ottica PopCap ha sostituito i vecchi e freddi menù con un ambiente interattivo nel quale organizzare tutte le opzioni e le modalità, oltre che dare ai neofiti un campo giochi nel quale impratichirsi con le vecchie e le nuove classi create per l'occasione.
Questo hub è diviso in tre sezioni separate: agli estremi abbiamo la base delle piante e quella degli zombi, con in mezzo una zona franca nella quale le due fazioni si combatteranno incessantemente. L'organizzazione delle due basi è speculare e ognuna di esse darà accesso alle due modalità principali, ovvero il classico multiplayer e la nuova Operazione Giardino, una sorta di modalità orda per quattro giocatori in salsa PvZ.
In questo caso, infatti, dovrete impersonare gli zombie che dovranno difendersi dall'attacco di piante sempre più feroci e gigantesche, piantando trappole e collaborando con gli amici. O viceversa. La struttura di gioco è abbastanza classica ma essendo permeata dalla follia della serie di PopCap, ogni situazione assume dei connotati piuttosto divertenti e ricchi di nonsensi, come piante gigantesche infuocate o zombie armati di pali della luce.
Lo sviluppatore ha riempito il Cortile di Battaglia di cose da fare, così da darvi dei semplici obiettivi coi quali imparare a giocare e livellare un po' i vostri soldati prima di gettarvi nelle mischie online. Attraverso un semplice sistema di missioni, infatti, lo sviluppatore vi spingerà ad esplorare questo hub, a prendere confidenza con le abilità speciali di ogni personaggio, a cambiare classe e a sperimentare il sistema dei pacchetti di figurine, ovvero il metodo grazie al quale PopCap ha deciso di distribuire gli oltre 4000 pezzi di personalizzazione dei personaggi presenti nel gioco.
Ogni pianta e ogni zombie, infatti, avrà diverse varianti tra le quali scegliere, in modo da adattare ogni soldato, sia sul versante estetico sia su quello funzionale, alla modalità intrapresa o al vostro stile. Come da tradizione avrete a disposizione tre abilità oltre al classico sparo: due normali e una super in grado di capovolgere le sorti dello scontro.
Il piccolo Zombolino, per fare un esempio utilizzando le tre nuove classi di zombi, potrà chiamare un mech in pieno stile Titanfall grazie al quale aumentare in maniera spropositata il potere d'attacco. Super Zomb si esibirà in un vortice di pugni, mentre Capitan Barbamorta potrà allestire al volo un potente cannone. Le piante opporranno a questo rinnovato potere offensivo dei non morti la capacità di tramutarsi in una sfera d'acciaio di Cedro, grazie alla quale piombare in mezzo ai nemici e scatenare il suo potere offensivo, la capacità di Rosa di trasformare gli avversari in capre o l'elevato rateo di fuoco di Chicco di Mais.
Queste nuove skill andranno a completare le classi già viste in azione nel primo capitolo e amplieranno la scelta a vostra disposizione. Nonostante l'apparente semplicità e leggerezza dell'azione, infatti, Plants vs. Zombies Garden Warfare 2 nasconde una profondità invidiabile, che consente ai videogiocatori più abili di sfruttare tutte queste abilità a loro favore per dominare la battaglia. Ciò però porta a qualche possibile problema di bilanciamento tra i due schieramenti e al momento gli zombi ci sono sembrati un po' svantaggiati.
Anche le modalità di gioco continuano nel solco della rivisitazione in chiave PvZ dei classici contenuti che ci si aspetterebbe da un moderno sparatutto. Un massimo di 24 giocatori potranno infatti sfidarsi su 12 diversi scenari e nove modalità piuttosto differenti e folli. C'è una variante di Uccisione Confermata, nella quale non solo vi toccherà far fuori un nemico ma dovrete recuperare anche il seme che lascerà dietro di sé; o una versione di Corsa, nella quale dovrete prendere progressivamente il controllo di nuove porzioni della mappa.
Sembrerebbe tutto molto classico, non fosse che come al solito la follia di PvZ emerge saltuariamente, costringendovi per esempio a spingere delle enormi sfere all'interno di altrettanto grossi buchi, così da segnare un punto (gli avversari, ovviamente, vorranno fare lo stesso) o a impiantare degli esplosivi in aree specifiche della mappa, costringendo i nemici a fare di tutto per disinnescare l'ordigno.
In poche parole il gioco sembra arrivare sugli scaffali già ricco di contenuti che ovviamente verranno ulteriormente guarniti dopo il lancio. Tutte queste modalità si potranno giocare anche in solitaria o in split screen con un amico seduto dii fianco a voi. La cosa strana è che sarete comunque costretti ad essere connessi ad internet per poter iniziare qualsiasi attività, il che diciamoceloè un po' fastidioso.
Questo connubio tra un approccio semplice e scanzonato con uno sparatutto che può contare su delle meccaniche sufficientemente profonde e complesse, funziona e diverte ancora, anche grazie a un comparto tecnico molto riuscito che garantisce uno stile unico, tante esplosioni e un framerate davvero stabile. La nostra prova su Xbox One è stata convincente sotto il profilo tecnico, nonostante il Frostbite costringa a tempi di caricamento un po' lunghi, soprattutto quello iniziale, e non consenta agli sviluppatori di raggiungere una risoluzione in Full HD sulla console di Microsoft.
Durante la nostra prova non abbiamo avuto problemi per quanto riguarda l'infrastruttura di rete ma si è trattato di prove in ambiente controllato e con un numero limitato di persone, quindi non sempre indicativo per testimoniare la bontà dei server una volta giunto sei negozi. Vi aggiorneremo nel caso in cui la situazione non dovesse mantenere gli standard qualitativi mostrati in sede di recensione.
A conti fatti, dunque, Plants vs. Zombies Garden Warfare 2 conferma quanto di buono visto nel primo capitolo, espandendo e arricchendo la formula che tanto è stata apprezzata qualche anno fa. Se siete dunque alla ricerca di uno sparatutto immediato, divertente e con un pizzico di originalità, dunque, siete nel posto giusto. L'eterna lotta tra il giardinaggio e il male ha bisogno del vostro aiuto, non importa da che parte vi schiererete.