PlayStation 5 infiamma la lotta per la next-gen - editoriale
Tutto quello che sappiamo su PS5: hardware, funzionalità, controller e giochi.
È ufficiale: si chiamerà Playstation 5 e approderà sugli scaffali ad autunno del 2020. L'annuncio ha smentito le voci che volevano un lancio anticipato in primavera, probabilmente viziate dalle prossime esclusive in arrivo nel portfolio di Sony, ovvero The Last of Us Part II e Ghosts of Tsushima, con quest'ultima che potrebbe concretamente accompagnare l'esordio della nuova macchina, pur essendo prevista per fine agosto. Solo una cosa è certa: l'E3 2020, o gli eventuali eventi connessi, saranno senza dubbio una cornice di fuoco per la next-gen.
Il nome Playstation 5 non è più una speculazione. Jim Ryan, CEO di Sony Interactive Entertainment, ha dichiarato a Wired che "è bellissimo poterne finalmente parlare. È come togliersi un gigantesco fardello dalle spalle". Una volta annunciata la finestra di lancio della nuova console, c'è stato spazio anche per condividere qualche chicca riguardo il nuovo controller, pertanto ci è sembrata l'occasione perfetta per ripercorrere quel lungo sentiero di briciole che sta lentamente accompagnando il pubblico fino al momento della release.
C'è da dire che gran parte delle dichiarazioni rilasciate fino a questo momento hanno martellato incessantemente sulle possibilità offerte dall'integrazione dell'SSD, il grande punto in comune fra tutte le case produttrici, sistema che nel caso di PS5 è pensato anzitutto per rendere più flessibile la configurazione dei titoli; in fase di installazione, ad esempio, sarà consentito agli utenti di gestire separatamente il carico fra single player e comparto multigiocatore.
Allo stesso modo, sempre grazie ai benefici del nuovo sistema di archiviazione, la dimensione dei giochi dovrebbe diminuire drasticamente, o quantomeno essere ottimizzata in modo più efficiente: dal momento che gli sviluppatori non dovranno più duplicare dati, ci sarà molto più spazio a disposizione dei creativi. Wired ha dichiarato che: "ai devs sarà lasciata totale libertà riguardo lo sfruttamento di queste nuove risorse: alcuni potrebbero realizzare mondi più vasti e dettagliati, altri scegliere di ottimizzare i progetti per ridurre sia il peso dei titoli sia quello delle patch successive al day one".
Mark Cerny, dal canto suo, aveva già elogiato l'architettura della nuova schermata home, un'interfaccia pensata per essere la più dinamica possibile e adattarsi in tempo reale alle scelte del giocatore, permettendogli di tracciare attività e trofei, oltre che di interagire con una nuova mole di contenuti live. Lo scopo della nuova infrastruttura è quello di consentire ai giocatori di "saltare da un'offerta all'altra in qualsiasi momento, senza soluzione di continuità"; una funzionalità, questa, che assieme alla riduzione dei tempi di caricamento sembra l'unica costante nella mente di tutte le compagnie.
PS5 offrirà supporto completo ad un sistema di retrocompatibilità per tutti i titoli PS4: si tratta di un compito piuttosto semplice, dal momento che parte dell'architettura next-gen deriva direttamente dall'hardware corrente. Come da copione, la nuova console non sarà only digital, mantenendo attive tutte le attuali forme di dischi ottici. Del resto, pare che diversi titoli siano destinati a vedere la luce tanto per PS4 quanto per PS5, con Death Stranding saldamente in vetta alla lista delle speculazioni. Attenzione però: questo non significa che non esisteranno giochi esenti dal privilegio del cross-gen.
Fra i quirk della macchina spiccano le funzionalità legate al cloud-gaming, settore in cui secondo Cerny "Sony è pioniera", un segmento quasi inedito che si ritaglierà uno spazio da protagonista nei mesi antecedenti alla release. Ovviamente, è stato confermato anche il supporto a PSVR, che sarà compatibile al lancio "almeno nella forma dell'attuale headset". Ma a fare capolino dal recentissimo annuncio, oltre alla data d'uscita, sono intervenute le nuove e piccanti informazioni riguardo al controller.
Ci piace pensare che si chiamerà DualShock 5, anche se il nome non è ancora stato confermato. La novità più grande risiede nei grilletti definiti "adattivi", ovvero pensati per offrire diversi livelli di resistenza a seconda dell'esperienza in esecuzione: Ryan ha portato come esempi la tensione della corda di un arco prima di scoccare la freccia, oltre che la palpabile differenza fra il feeling del fuoco di una mitragliatrice e quello di un fucile a pompa.
Dal report di Wired sono emerse tonnellate di dettagli riguardo il pad: l'estetica ricorderebbe i prototipi iniziali di DualShock 4, e la differenza più impattante con il modello corrente risiederebbe nell'innovativo sistema di 'rumble' studiato per "regalare una sensazione unica a ciascuna superficie diversa, aggiungendo effetti stupefacenti a seconda del contesto". Inoltre, supporterà l'USB di tipo C, diffuso fra gli smartphone Android di ultima generazione e sfruttato da Nintendo Switch: in parole povere, è molto probabile che abbiate già in casa il caricatore adatto.
La nuova versione sarà più pesante di DualShock 4, e non si tratta di un fattore dovuto unicamente ai nuovi sistemi, ma soprattutto a causa della batteria più ingombrante. Una caratteristica, questa, che non significa necessariamente una maggiore durata della carica, perché è plausibile che questa sia principalmente sfruttata per alimentare le nuove meccaniche. In ogni caso, il product manager Toshi Aoki ha rassicurato i fan affermando che 'DualShock 5' sarà più leggero rispetto ad una controparte Xbox One con le pile all'interno.
Ma passiamo alle cose importanti, ovvero tutto ciò che ancora ignoriamo. A parte l'aspetto, che probabilmente diventerà protagonista assoluto di un evento dedicato, il grande assente resta ancora il prezzo della macchina. A questo riguardo è piuttosto difficile fare una stima esatta dal momento che non conosciamo l'interezza del pacchetto; stando alle specifiche fin ora dichiarate, secondo Digital Foundry questo potrebbe non allontanarsi eccessivamente dai 399 euro inizialmente previsti al lancio di PS4. In effetti, la scelta di una finestra di rilascio verso fine 2020 potrebbe essersi resa necessaria proprio per ottenere un sostanziale abbassamento dei costi di produzione.
Restano aperte le ipotesi riguardo un'eventuale retrocompatibilità con le console passate, anche quelle al limite del 'vintage', perché un brevetto risalente al 2018 faceva riferimento ad un inusuale "remastered by emulation", il meccanismo che, sulla carta, dovrebbe consentire di rimpiazzare tutte le texture più arcaiche dei giochi in qualsiasi momento. Tuttavia, è ancora un mistero se questo sia pensato per incidere sul catalogo moderno o per estendere il pacchetto della retrocompatibilità.
Veniamo al marchio di fabbrica di Sony, ovvero il parco titoli, al momento particolarmente nebuloso e costellato di speculazioni. Le notizie più concrete orbitano attorno al nuovo progetto di Bluepoint Games, sviluppatore del remake di Shadow of the Colossus, finito sotto i riflettori quando il presidente Marco Thrush ha dichiarato che di avere per le mani una vera e propria bomba. Già nel 2018, in effetti, i ragazzi di Bluepoint avevano comunicato a Digital Foundry di essere impegnati su un nuovo remake. Si tratterà della stessa produzione o di due esperienze separate?
Fra gli ingombranti TBA della prossima generazione spicca senza dubbio quel portfolio di Bethesda che, attraverso una conferenza E3 piuttosto minimalista, ha proiettato nel domani la nuova IP "spaziale" Starfield assieme all'immancabile teaser di The Elder Scrolls. Ovviamente è possibile che entrambe le produzioni si rivelino costruite col pensiero rivolto al cross-gen, ma le ultime interviste sembrano configurare il sequel spirituale di Skyrim come l'unico poderoso passo avanti per lo studio gestito da Todd Howard.
La grande domanda che tutti i fan si stanno ponendo, d'altra parte, è se il blasonato Bloodborne possa rendersi protagonista di un ritorno a sorpresa in occasione della nuova era, mettendo in scena un revival dell'ultimo esordio generazionale. Stando agli ultimi rumor maturati attorno ad Elden Ring, l'ultima fatica di From Software potrebbe raggiungere gli scaffali nella primavera del 2020, ma non è mai stato chiaro se la collaborazione con George Martin fosse l'unica impellenza ad impegnare gli sviluppatori giapponesi.
È di questi giorni, invece, la voce di corridoio che vorrebbe la prossima istanza nell'avventura di Spider-Man secondo Insomniac Games fra i prodotti presenti nella line-up del lancio, anche se si tratta di un'ipotesi ben lungi dall'essere confermata.
Allo stesso modo, l'incessante silenzio che ha seguito lo straordinario esordio di God of War ha scatenato la fantasia delle community di Reddit, ormai da tempo in attesa di comunicazioni non solo dai membri di Santa Monica, ma anche da quelli di Guerrilla Games.
Quel che è certo, è che resta pochissimo tempo per fare ulteriori speculazioni. Che sia nel corso di State of Play dedicati, di un evento proprietario o dell'E3 più scottante degli ultimi anni, PS5 sta per mostrarsi finalmente al pubblico. Conoscendo Sony, è molto difficile che scelga di presentare una nuda macchina del futuro, senza infiocchettare il pacchetto né lanciare qualche inaspettato fuoco d'artificio. La posta in gioco è altissima: riuscirà la casa giapponese a confermare la supremazia della filosofia "For the Players"?