PlayStation 4: review
La next-gen di Sony sotto la lente d'ingrandimento.
Maggio 2005: Sony annuncia al mondo PlayStation 3, una tra le console più costose di sempre al lancio (599 euro), tra le più grandi come dimensioni fisiche, basata su un'architettura di CPU e GPU completamente proprietaria e con l'ambizione di essere molto di più di una semplice macchina per videogiochi. Lo slogan era "it only does everything", e PS3 faceva veramente "tutto", tanto che un Ken Kutaragi mai così tronfio ci disse che avremmo voluto fare gli straordinari al lavoro per comprarne una. Tutti sappiamo come andò a finire: ironicamente, PS3 è stata la console di Sony che più in assoluto ha faticato ad affermarsi sul mercato.
Oggi, a solo otto anni di distanza (ma in un mondo economico e dell'intrattenimento completamente mutati) assistiamo alla nascita di PlayStation 4, una console radicalmente diversa rispetto all'hardware che l'ha preceduta, sia come design che come filosofia base. PlayStation 4 è piccola, "economica" (relativamente alla concorrente Xbox One), basata su componentistica standard di derivazione PC e soprattutto focalizzata su un singolo aspetto: i videogiochi.
Non fraintendiamo: la multimedialità è presente in PS4, ma senz'altro messa in secondo piano nel "messaggio" di Sony, che dopo le manie di grandezza della scorsa generazione sembra ora essersi raccolta intorno al vecchio "core business" del marchio PlayStation. Il suo nuovo slogan, parafrasando quello di un tempo, potrebbe essere "it mostly does games": serve soprattutto a giocare.
E questa impostazione di "semplicità" è palese sin dal primo impatto con l'hardware PS4. La console ha dimensioni realmente contenute, come non ne vedevamo ormai da tempo in un hardware "di lancio" (esclusi Wii e Wii U, che però fanno un po' categoria a parte). È quasi difficile riuscire a capire come Sony sia riuscita ad inserire al suo interno anche l'alimentatore, che invece è esterno nella ben più voluminosa Xbox One.
"PS4 sembra un hardware già maturo, non una prima versione destinata ad essere sostituita a breve da un modello più piccolo ed efficiente"
Sul retro, una manciata di connessioni (cavo per la corrente, HDMI, Ethernet, uscita audio ottica, ingresso per PlayStation Camera), sul frontale le due canoniche porte USB. Il quadro è completato dai due tasti "power" ed "eject", touch e quasi nascosti sul frontale, tanto che inizialmente si può addirittura far fatica a individuarli.
A livello di realizzazione fisica, PS4 sembra un hardware già "maturo" e non una prima versione destinata ad essere sostituita da un modello più piccolo ed efficiente nel giro di un paio d'anni. A meno di difetti congeniti imprevisti si fa fatica a ipotizzare che un redesign: la PlayStation 4 "slim" c'è già ed è quella che troverete nei negozi a partire dal 29 novembre 2013.
Ottimo anche il design del nuovo controller: Sony ha finalmente abbandonato l'ottica conservativa che ha mantenuto inalterato o quasi il DualShock nel corso degli ultimi 15 anni e ha creato senza ombra di dubbio il miglior pad PlayStation di sempre. Le "corna" dell'impugnatura sono più lunghe ed ergonomiche, i grilletti analogici (pessimi su PS3) sono finalmente concavi e dunque comodi da utilizzare, la croce direzionale è quella ottima di sempre e così anche gli immancabili tasti frontali (che non sono più sensibili ai livelli di pressione, ma non se ne accorgerà nessuno). Migliorati anche gli stick analogici, che ora offrono un grip più fermo e una corsa più precisa, e scomparsi (sacrilegio!) i tasti Start e Select, rimpiazzati ora da "Share" e "Option".
Ma la novità più grande è ovviamente l'inserimento, nel centro del controller, di un touch pad cliccabile, che nella nostra prova è sembrato molto reattivo e comodo: pensiamo che le sue applicazioni in ambito gaming possano essere molto interessanti. Peccato, però, che per ora la sua integrazione nell'OS della console sia ancora minima: non è possibile, ad esempio, impiegarlo per scrollare le pagine nel browser Internet.
"PlayStation 4 è veramente rapida nell'avvio: a freddo è pronta a farci giocare in circa 20 secondi"
Le ultime novità del pad corrispondono alla Light Bar frontale (che cambia colore a seconda di differenti fattori), lo speaker integrato (in grado di riprodurre un audio di buona qualità) e infine il jack da 3,5mm per cuffie standard, che rende possibile una caratteristica già ampiamente apprezzata su Wii U: collegare un normale paio di cuffie stereo al pad e riprodurre da lì tutto l'audio in uscita dalla console. Il DualShock 4 è completato infine dall'immancabile tasto "PlayStation" centrale, che tra le varie funzioni richiama la schermata home e può essere impiegato per accendere la console.
Parlando di accensione, PlayStation 4 è veramente rapida nell'avvio: "a freddo" è pronta a farci giocare in circa 20 secondi. Quello che ci accoglie una volta raggiunta la schermata principale è un menu molto pulito e veramente essenziale, specialmente rispetto all'abbondante interfaccia di Xbox One. Si tratta, in pratica, di due sole "righe" di icone: sulla riga superiore troveremo tutti i menu con le varie impostazioni, il PlayStatoin Store, la messaggistica, eccetera; sulla riga inferiore, composta da icone più grandi, avremo una lista di tutte le applicazioni utilizzate di recente e di tutte le funzionalità principali. Tra queste ci sarà sempre una pagina "what's new", che include aggiornamenti di vario tipo, ma troveremo anche i giochi installati o caricati, eventuali film su Blu-ray inseriti nel drive e soprattutto l'app dedicata allo streaming dei contenuti, apparentemente centrale nella nuova strategia Sony.
Quest'ultima consente di sintonizzarsi su una serie di "canali" di altri utenti PlayStation i quali stanno inviando in diretta video la loro partita, che potremo visualizzare a tutto schermo oppure in un'interfaccia più espansa, tramite cui potremo ad esempio commentare insieme agli altri spettatori. Nella nostra prova, il servizio ha dimostrato di funzionare bene, anche se la qualità dello streaming video è molto altalenante, presumibilmente a seconda della banda in upload dell'utente selezionato. Vedremo quanto questa feature si rivelerà un successo nel futuro di PS4: a giudicare dalla popolarità di servizi come Twitch, il suo potenziale è interessante.
"Killzone ha richiesto meno di 1 minuto per essere lanciato e Knack meno di 30 secondi. Entrambi i titoli hanno proseguito l'installazione in background"
Ovviamente, oltre ad essere spettatori passivi potremo anche effettuare noi stessi il broadcast delle nostre sessioni di gameplay: per Sony questa caratteristica è talmente fondamentale da meritare addirittura un tasto sul controller. Premendo il tasto "Share" durante una partita potremo infatti scegliere se catturare uno screenshot (da condividere poi sui vari social compatibili), salvare un filmato (PS4, come Xbox One, registra costantemente in background il nostro gameplay) o se invece aprire un "canale" per lo streaming in diretta della partita. Il tutto con un buon grado di multitasking: aprendo la schermata "home" durante una partita, il nostro gioco resterà in sospensione e sarà pronto a ripartire immediatamente quando selezioneremo la sua icona, riportandoci esattamente al punto in cui l'avevamo lasciato.
Veniamo dunque alla portata principale di PlayStation 4, ossia l'utilizzo di videogiochi. Anche qui, come su Xbox One, inserendo un disco non abbiamo alcuna scelta: possiamo solo assistere all'installazione, che partirà in automatico. La buona notizia è che i titoli da noi provati ci hanno consentito di giocare davvero prestissimo: Killzone ha richiesto meno di 1 minuto di attesa prima di poter essere lanciato e Knack meno di 30 secondi. Entrambi hanno proseguito l'installazione in background, mentre la nostra partita era già cominciata.
Una velocità davvero interessante, peccato che la stessa celerità non si applichi anche agli aggiornamenti di sistema, che invece sembrano avvenire ancora attraverso il macchinoso e lento sistema visto su PS3. Al primo avvio della console abbiamo scaricato la patch di day one, un pacchetto da circa 320 MB, che ha seguito questo iter: download, installazione, riavvio, installazione, riavvio. Molti passaggi e tanta attesa prima di poter di nuovo usare la console: speravamo di trovare la quarta incarnazione di PlayStation migliorata sotto questo punto di vista.
"Anche durante l'impiego dei giochi più pesanti, PS4 resta davvero silenziosa e non sembra scaldarsi troppo"
Ottima invece la performance dal punto di vista termico e del rumore: PlayStation 4, anche durante l'impiego dei giochi più "pesanti" di questa line up di lancio, resta davvero silenziosa e non sembra scaldarsi troppo, nonostante le sue dimensioni così compatte. Ovviamente bisognerà ripetere il test con le temperature estive per scoprire se la performance sarà ugualmente buona, ma per ora siamo sicuramente soddisfatti.
Per quanto riguarda la potenza dell'hardware, vale il medesimo discorso già fatto durante la recensione di Xbox One: è ovviamente presto per giudicare. Dobbiamo però dire che già in Killzone: Shadow Fall è possibile riscontrare un salto qualitativo notevole rispetto a PlayStation 3. Se nel corso degli ultimi anni avete già provveduto ad effettuare il vostro "salto generazionale" privato, dotandovi di un PC gaming di buona potenza, sicuramente non resterete a bocca aperta nel vedere la grafica a 1080p dei primi titoli PS4, ma se invece siete rimasti fedeli fino all'ultimo alle ormai vecchie console, il gioco dei Guerrilla sarà una discreta rivelazione e saprà darvi un buon antipasto di quello che questa next-gen è in grado di fare.
Molto interessante anche la funzione di "Remote Play", che consente di collegare una PS Vita alla PlayStation 4 e utilizzarla come schermo e controller secondario, un po' come avviene col GamePad di Wii U. Abbiamo effettuato una rapida prova della feature e ne siamo rimasti colpiti in positivo: il procedimento di sincronizzazione è rapido e indolore, lo streaming dei contenuti video da PS4 a PS Vita è davvero simultaneo, e la possibilità di sfruttare tutte o quasi le funzioni del nuovo hardware attraverso lo schermo della console portatile Sony è senz'altro apprezzabile.
"Il Remote Play con la PS Vita mostra fluidità dello streaming video e tempi di risposta discreti solo quando si è in prossimità della PS4"
A livello di gameplay vero e proprio, abbiamo riscontrato una fluidità dello streaming video e un tempo di risposta ai comandi discreti quando si è in prossimità della PS4: giocare non dovrebbe essere un grande problema, a meno che non siano prioritari tempi di reazione fulminei (come ad esempio in un FPS multiplayer online). Allontanandosi di appena qualche metro dalla console "principale", la performance del remote play cala drasticamente e l'aggiornamento video comincia a mostrare molti singhiozzi. Come punto di partenza, comunque, davvero non c'è male.
Ovviamente PlayStation 4 è anche un lettore di film in Blu-ray (ma non supporta il formato 3D, sorprendentemente). Nella nostra prova la funzionalità si è rivelata soddisfacente, anche se il layout dei comandi tramite joypad non è forse dei più completi e comodi. Singolare il fatto che l'interazione principale (per stoppare e riavviare la riproduzione) sia riservata al tasto Cerchio (in stile Giapponese), e non al più tradizionale X.
Ci manca invece fortemente la possibilità di premere Select per aprire il pannello dei dati relativi ai codec: allo stato attuale dei fatti, su PlayStation 4 non siamo stati in grado di leggere il bitrate di audio e video, come invece era possibile fare su PS3. Si tratta però di un dettaglio che interesserà solo i videofili. La qualità di riproduzione è comunque soddisfacente, e da Sony non potevamo ovviamente aspettarci altrimenti.
"Ci sono svariati altri aspetti di PS4 che andranno valutati in futuro, a partire dall'App PlayStation per tablet e smartphone"
Ci sono svariati altri aspetti di PS4 che andranno valutati nelle prossime settimane e mesi, a partire dall'App PlayStation per tablet e smartphone, ancora non disponibile sul nostro territorio nel momento in cui vi stiamo scrivendo, fino alla performance della PlayStation Camera, che in sordina sembra destinata ad integrare una certa dose delle stesse funzionalità che rendono così interessante la rivale Kinect (comandi vocali, riconoscimento facciale, eccetera). Anche la coerenza dell'ecosistema "social" e delle piattaforme streaming, ovviamente, andrà valutata quando il numero degli utenti sarà corposo abbastanza da stressare a dovere il sistema, i server e la banda disponibile.
Imprescindibile sarà anche la qualità e lo sviluppo del PlayStation Store, che ripartirà da zero (vista l'assenza di retrocompatibilità col vecchio catalogo, peccato originale di questa next-gen che anche Microsoft condivide) e dunque dovrà di nuovo vincere i nostri cuori a suon di giochi originali e interessanti. Il successo di PlayStation 4 e la sua capacità di soddisfare o meno i giocatori, com'è ovvio, dipenderanno principalmente dal suo parco di titoli complessivo, che sarà tutto da scoprire nei prossimi anni.
L'impressione che PlayStation 4 ci ha dato in questi primi giorni di utilizzo è comunque decisamente positiva. Sony si è focalizzata su quello che secondo una parte del pubblico conta di più (l'esperienza di gaming) e ha decisamente semplificato tutto il contorno, offrendo ad esempio un'interfaccia e un set di feature molto più scarni di quelli presenti sulla rivale Xbox One. Al punto che se da una console "moderna" pretendete un approccio multimediale a tutto tondo, potreste quasi restare tiepidi di fronte alla sfacciata semplicità scelta da Sony.
"PlayStation 4 vanta realizzazione hardware davvero degna di lode per dimensioni, velocità, rumorosità e dissipazione del calore"
A suo vantaggio, PlayStation 4 può elencare una realizzazione hardware davvero degna di lode (per dimensioni, velocità, rumorosità e dissipazione del calore), un'interazione con PS Vita molto interessante e un controller rinnovato in ogni suo aspetto, adesso davvero fantastico da utilizzare.
C'è poi la diatriba sulla presunta superiorità in termini grafici rispetto ad Xbox One, che continuerà probabilmente ad aleggiare per i mesi a venire, ma ancora più importante sarà capire quale piattaforma sarà scelta dai developer come "base" per lo sviluppo dei propri titoli. Da quanto abbiamo visto finora, PlayStation 4 ci sembra avere tutte le carte in regola per riguadagnare quel posto di centralità nel mondo dei videogiochi che Xbox 360 le ha fortemente conteso, e inizialmente sottratto, nel corso dell'ormai vecchia generazione.
Les jeux sont faits: dopo anni di fremente attesa, la next-gen è finalmente arrivata. Noi abbiamo cercato di fornirvi tutte le indicazioni possibili per aiutarvi a scegliere il sistema che più si adatta ai vostri gusti e alle vostre esigenze. Qualunque mezzo scegliate per lanciarvi in questa nuova avventura nel mondo dei videogiochi, non ci resta che augurarvi buon divertimento.