PlayStation vs Xbox: il piano di Sony per competere? Mantenere la rotta
All in su studi e IP first-party con grandi investimenti, la risposta a Game Pass e acquisizione di Zenimax.
L'inarrestabile fenomeno degli scaffali vuoti e dei bagarini con assurdi sovrapprezzi degli ultimi sei mesi circa credo abbiano detto tutto ciò che avevamo bisogno di sapere ma questa settimana abbiamo avuto un'altra conferma: sia Xbox Series X che PlayStation 5 se la stanno cavando piuttosto bene.
I risultati finanziari di Sony e Microsoft ci hanno fornito diversi gradi di dettagli sulle vendite delle console ma in entrambi i casi si potrebbe riassumere il tutto con il termine "solide", da record in realtà. L'hardware sta vendendo più velocemente di quanto le compagnie siano in grado di produrne e nonostante la carenza globale di semiconduttori che sta azzoppando la catena produttiva, i volumi mossi sono sufficienti da dare vita a quella che probabilmente sarà la generazione di console a vendere più velocemente di tutti i tempi.
Inoltre entrambe le compagnie stanno anche registrando numeri in crescita per i propri servizi in abbonamento. Un fatto molto importante, specialmente per Microsoft, che ha legato gran parte della propria strategia per questa generazione sul trasformare Xbox in un servizio videoludico sempre meno incentrato su un hardware preciso.
La vera gara tra le due parti, il punto in cui inizieranno a rubarsi a vicenda consumatori per ragioni che non siano la sola disponibilità rimane piuttosto lontana
Quindi per ora tutto sta andando alla grande ma è accurato affermare che la vera competizione tra queste piattaforme non è ancora davvero iniziata. Perfino mentre le basi installate si avvicinano al traguardo di 10 milioni di unità, pochi se non nessuno degli acquirenti che hanno affrontato bagarini, lotterie e siti dei rivenditori sovraffollati per mettere effettivamente le mani sulle nuove console avranno davvero fatto una scelta tra Xbox e PlayStation. Si tratta probabilmente di early adopter che intendono acquistare prima o poi entrambe le console o di super fan che sono pienamente coinvolti nell'ecosistema di una delle console e non penserebbero mai seriamente di acquistare l'altra. La vera gara tra le due parti, il punto in cui inizieranno a rubarsi a vicenda consumatori per una ragione che vada al di là della sola disponibilità rimane piuttosto lontana.
Nondimeno entrambe le compagnie guardano a quella futura competizione, stanno preparando i propri piani per affrontarla e per quanto ciascuna abbia una visione leggermente diversa di quello che sarà il futuro del mercato console, la necessità di avere videogiochi di alto profilo e alta qualità per attirare i giocatori verso macchine e servizi rimane cruciale sia per PlayStation che per Xbox. Cruciale esattamente come è sempre stato per ogni console realizzata.
Microsoft, che da questo punto di vista è indubbiamente indietro ma è chiaramente determinata a cambiare le cose, ha fatto importanti investimenti negli studi di sviluppo ma, forse ammettendo tacitamente che nessuno di questi investimenti avrebbe pagato per parecchio tempo, la compagnia ha sparato quello che finora è probabilmente il colpo competitivo più grande della generazione con l'acquisizione di Bethesda. Farlo ha garantito a Microsoft un publisher importante con una libreria di IP apprezzate e una ragionevolmente ampia capacità produttiva. E per quanto probabilmente non tutto sarà esclusiva assoluta Xbox, è ovvio (e chiaramente dichiarato) che l'intenzione dell'acquisizione è quella di nutrire il Game Pass, il servizio principe dell'ecosistema Xbox.
L'industria attendeva l'inevitabile: l'acquisizione di Bethesda è un grande turbamento nel panorama competitivo e Sony deve aver pianificato diverse risposte possibili. Non sottovalutate quanto sia importante l'acquisizione di Zenimax. Un produttore di console che acquista un grosso publisher tutto compreso è qualcosa genuinamente nuovo e piuttosto destabilizzante per l'industria.
Non sottovalutate quanto sia importante l'acquisizione di Zenimax. Un produttore di console che acquista un publisher importante è qualcosa genuinamente nuovo e piuttosto destabilizzante per l'industria
In precedenza, negli ultimi decenni, l'acquisizione più significativa da parte di un produttore di console consiste in Microsoft che acquista Rare, ai tempi conosciuta da molti come lo studio second party di Nintendo. Tuttavia per quanto importante quello era solo uno sviluppatore e a conti fatti la mossa ha avuto un impatto molto limitato sull'industria generale. Bethesda è un affare molto, molto più grande. Anche se molti dei videogiochi di Bethesda dovessero apparire anche su PS5 (assolutamente possibile e forse perfino probabile) "paga €80 su PlayStation o fallo tuo gratis con Game Pass" sarà una frase da marketing di sicuro impatto anche prima di considerare la probabilità di contenuti e feature esclusive o esclusive temporali di Xbox. Di conseguenza c'è un comprensibile interesse nel capire come risponderà Sony a questo guanto di sfida. Per questo i risultati di Sony erano particolarmente interessanti al fine di ottenere qualsiasi indizio che potesse essere rivelatore su questo fronte.
Il massimo che abbiamo ottenuto in fin dei conti è il commento del CFO di Sony, Hiroki Totoki, riguardo al fatto che la compagnia pianifica di investire pesantemente nei propri studi interni., commento piuttosto standard in un incontro con gli investitori ma un commento che è diventato molto più interessante se si considera il denaro che Totoki ha associato a quell'investimento.
L'aumento a livello di personale negli studi first-party porta con sé una cifra di $180 milioni per quest'anno. Non si tratta del budget totale ma del solo aumento anno su anno, il che sottintende un tasso di crescita piuttosto drammatico per gli studi di Sony già esistenti e probabilmente la creazione anche di studi completamente nuovi. Insieme alla menzione da parte di Totoki di un rinnovato focus sulle relazioni second party, la strategia di Sony sembra chiara: esclusive, esclusive, esclusive ma con un'enfasi sul tipo di esclusive che vengono create piuttosto che su quelle che vengono acquisite.
Questo ha senso, dopo tutto la principale motivazione che ha spinto Microsoft ad acquisire Zenimax deve essere stata l'assistere a Sony sganciare hit dopo hit negli ultimi anni della vita della console riconoscendo quanto fosse difficile raggiungere o superare quel tipo di proposta.
La recente tempesta in un bicchiere riguardo la presunta decisione di non approvare un sequel di Days Gone non fa che evidenziare quanto la proposta first e second party di Sony sia stata straordinaria; Days Gone era un videogioco di buona qualità e ben realizzato che risulta scialbo solamente a confronto con le eccezionali hit che altri studi Sony hanno saputo plasmare durante lo stesso periodo. Dato che non è stato un pezzo da novanta della line-up, è comprensibile che non riceva un sequel. Non è nemmeno sbagliato affermare che se Days Gone fosse stato un titolo Xbox sarebbe stato assolutamente un pezzo forte della line-up, un fatto che non fa che illustrare ancora meglio il ripido pendio che Microsoft dovrà scalare da questo punto di vista e la ragione per cui abbia deciso di spendere miliardi per balzare verso l'alto con un'acquisizione importante.
Il piano di Sony è quello di mantenere la rotta, competere con Microsoft continuando il viaggio verso il diventare non solo un produttore di una piattaforma ma uno dei più grandi e importanti publisher di videogiochi
Quella grossa acquisizione in effetti cambia la struttura dell'industria dato che aumenta la posta in palio e per Sony può assumere per certi versi connotazioni da minaccia esistenziale. Sicuramente all'interno della compagnia sono state discusse e considerate diverse possibili risposte, per esempio si è parlato della possibile acquisizione di Square Enix ma i commenti di Totoki sembrano chiarire che l'immediata risposta di Sony sarà mantenere la rotta, puntando con molta più forza esattamente sulle strategie che hanno reso una buona parte del ciclo vitale di PS4 uno dei periodi più drasticamente di successo a livello creativo e commerciale nella storia delle console.
Se questo sia abbastanza per affrontare la competizione di una divisione videoludica di una Microsoft che sta vendendo una console fantastica con un servizio di assoluto livello e che è disposta ad aprire il portafoglio per investire sulle esclusive, è tutta un'altra questione. C'è in ogni caso una logica a lungo termine all'approccio di Sony che vale la pena tenere a mente. La compagnia vuole che PlayStation 5 sia un successo ovviamente ma tra dieci, quindici o venti anni è quasi impossibile affermare quello che sarà l'aspetto del business console (o perfino se esisterà un una forma che ricordi vagamente quella attuale).
Certamente è piuttosto certo che le compagnie che controllano i cataloghi più importanti di IP di valore e le abilità e conoscenze per sfruttarle al meglio se la passeranno sicuramente bene. Questo perché per quanto l'investimento di Sony probabilmente significherà raddoppiare l'impegno su alcuni dei franchise vecchi e nuovi della compagnia, è anche probabile che significhi importanti investimenti in diverse nuove IP perché espandere e costruire il proprio catalogo di IP è uno dei migliori modi con cui Sony può difendersi dalla competizione e dagli sconvolgimenti di mercato degli anni a venire.
Al momento non tutto sembra avere completamente senso. La riorganizzazione di Japan Studio e l'apparente volontà di lasciare andare talenti notevoli lasciandoli semplicemente svanire nel nulla è qualcosa che non riesco genuinamente a capire di fronte all'intenzione di aumentare lo sviluppo in altri ambiti. Quello potrebbe essere un risultato della compagnia stessa che sta ancora capendo esattamente ciò che ha bisogno di fare per rispondere alla sfida rappresentata dall'acquisizione di Zenimax e dalla possibile minaccia di ulteriori grandi acquisizioni future da parte di Microsoft.
Per ora, tuttavia, il piano con cui Sony vuole competere in questa generazione è semplice e audace: manterrà la rotta competendo con Microsoft continuando il proprio viaggio verso il diventare non solo un produttore di console ma uno dei publisher più grandi e importanti del mondo.