POCO X4 GT recensione, gaming a 144 Hz a €350
Prestazioni top per la fascia media, ma come se la cava in tutto il resto?
POCO è un brand controllato da Xiaomi che negli ultimi anni ha saputo rivoluzionare il mercato degli smartphone, lanciando diversi prodotti dall’ottimo rapporto qualità/prezzo con un occhio di riguardo alle prestazioni. POCO F1, X3 ed F3 hanno fatto scuola in questo senso, e dopo il top di gamma F4 GT che abbiamo recensito il mese scorso, il produttore ha lanciato il POCO X4 GT insieme al cugino F4.
Mentre F4 è più orientato alle esigenze giornaliere come fotografia e social, X4 GT è un prodotto più orientato al gaming e quindi ha colto maggiormente la nostra attenzione. Si tratta infatti di uno dei primi, se non il primo, smartphone nella fascia da 300-400 euro a offrire prestazioni medio-alte e refresh dello schermo a 144 Hz, finora caratteristiche ad appannaggio dei device da 600 euro in su.
Partendo dall’aspetto estetico, il feeling è premium, con una scocca satinata e smussata in metallo e fibra di vetro leggermente riflettente; non trattiene le impronte e aiuta nella conduzione del calore. Lo spessore è di 74 mm, con il modulo delle fotocamere che sporge un po’ ma ben si adatta alla custodia trasparente in TPU inclusa nella confezione. Due altoparlanti stereo con tecnologia Dolby Atmos sono pensati per l’utilizzo orizzontale, un carrellino ospita slot per due sim 5G e a completare la dotazione I/O ci sono la porta USB-C con potenza da 67W e il sempre più raro jack 3,5 mm per le cuffie con filo.
Lo schermo è uno dei punti forti del device, almeno sulla carta. Si tratta di un 6,6” Full HD+ da 2460x1080 e rapporto di 20,5:9 per una maggiore maneggevolezza, con refresh di 144 Hz, supporto a HDR10 e Dolby Vision, e luminosità di picco di 650 nits. A questo giro POCO non è andata di Amoled, utilizzando invece un LCD. Una scelta dettata probabilmente per fornire alti refresh rate mantenendo contenuti i costi, che nel complesso funziona bene. Come però sappiamo, lo svantaggio degli LCD sta nell’incapacità di gestire i neri profondi: anche nelle scene scure i pixel rimangono accesi e oltre a fornire quell’aspetto grigiastro, lo schermo consuma sempre energia. La conseguenza naturale è che il contrasto è molto più basso e se negli Amoled si arriva a cifre di 5 milioni a uno, in questo caso il valore è di 1400:1. In combinazione a una luminosità non eccezionale, questo rende lo schermo poco visibile sotto la luce diretta del sole estivo.
Pur coprendo parzialmente il profilo di colore DCI-P3 e avendo la capacità di riprodurre 1 milione di colori, messo accanto a uno schermo SuperAmoled come quello del POCO F4, il risultato nella resa dei colori è deludente: manca quella vivacità e profondità di colore, anche visualizzano contenuti Dolby Vision. Lo schermo non delude invece nella definizione (407 ppi) e nella latenza al tocco, abbastanza rapida grazie a un valore di 270 Hz, specialmente se combinata con la frequenza di 144 Hz (il display può essere impostato anche a 120, 90 e 60 Hz).
Il POCO X4 GT è uno smartphone pensato per fornire ottime prestazioni con la massima efficienza e per assolvere a tal scopo la compagnia ha scelto uno degli ultimi SoC di Mediatek, il Dimensity 8100. Non è il più potente, c’è il 9000 ed è in arrivo il 9100, ma è in grado di fornire prestazioni pari, e in alcuni casi superiori, allo Snapdragon 888, ma con maggiore efficienza. Si tratta di un octa-core che combina quattro core a basso consumo Cortex-A55 da 2,0 GHz a quattro core prestanti Cortex-A78 fino a 2,85 GHz. La GPU è la Mali-G610 MC6.
Si tratta di un SoC performante ma anche molto efficiente (+25% e + 42% di efficienza in più rispetto alla generazione precedente): durante il test multi-core, Dimensity 8100 ha consumato mediamente 6,9W, contro i 7.9W e 8.9W degli Snapdragon 870 e 888 rispettivamente. La APU 580 coadiuva CPU e GPU nelle operazioni AI e fornisce un boost di 2,75x rispetto alla generazione precedente. A completare il quadro hardware abbiamo 8GB di LPDDR5 e 128 o 256GB di veloce storage UFS 3.1.
Sulla carta quindi ha tutte le carte in regola per fornire prestazioni gaming eccellenti e a detta del produttore prive di rallentamenti e thermal throttling, ma sarà davvero così? Per scoprirlo abbiamo messo sotto torchio il telefono con la nostra rodata suite di test, composta dai migliori benchmark sintetici e grafici e dall’immancabile prova su strada dei giochi reali. Iniziando dai benchmark, abbiamo aperto le danze con AnTuTu, che ha restituito l’impressionante punteggio di 820.000, quando smartphone del calibro di ROG Phone 6 e Redmagic 7 Pro fanno poco più di 1 milione. Dopodiché abbiamo proseguito con GFXBench, Geekbench 5 (914 single e 3647 multicore) e 3DMark Wildlife Extreme (1316), PC Mark Work 3.0 (13067). Sono risultati decisamente buoni e ben superiori alla sua fascia di mercato.
Anche lo storage è molto veloce. Con PCMark abbiamo eseguito il test specifico ottenendo 30620 punti e letture e scritture sequenziali pari a 1435 MB/s e 1233 MB/s rispettivamente. A titolo comparativo, il ROG Phone 6 fornisce 38356 punti e 1490 MB/s e 1266 MB/s. Grazie anche agli 8GB di veloce LPDDR5, le app si aprono in un batter d’occhio ed è garantito un multitasking mediamente intenso senza bisogno di ricorrere alla cache, pur senza esagerare.
Passando ai test dei giochi, ne abbiamo testati tanti e di ogni genere. Dai rinomati shooter online come Cod Mobile, PUGB e New State, Fortnite e Apex Legends, al pesante open world Genshin Impact, fino ai giochi con supporto ai 144 Hz come Real Racing 3, Injustice 2 e Diablo Immortal. Il POCO X4 GT se la cava molto bene e anche se in alcuni giochi non è possibile ottenere frame-rate altissimi al massimo dei dettagli con texture HD, il gameplay è quasi sempre fluido e nel peggiore dei casi poco inferiore a 50fps. La modalità Game Turbo permette di incrementare le prestazioni fornendo più energia al SoC, che normalmente predilige invece l’efficienza regolando frequenza e prestazioni in base alla temperatura. Il target sembra essere quello dei 45°c: oltre questa soglia, il sistema inizia a scalare le prestazioni per mantenere la scocca confortevole al tatto. In Genshin Impact, ad esempio, in una scena statica lasciata su schermo per più di mezz’ora, le prestazioni calano dai 45fps iniziali fino a 30fps quando il SoC raggiunge i 46°C.
Qualche perplessità l’abbiamo quindi riguardo al sistema di dissipazione interna, quello che POCO denomina LiquidCool 2.0, con camera di vapore più grande del X3 e sette strati di grafite. Appare però evidente dai nostri test che questo SoC potrebbe fare molto di più e che la dissipazione non è adeguata. Sbloccando infatti sia il game turbo sia la modalità prestazioni nel menu della batteria, il SoC riceve tutta la corrente di cui ha bisogno bypassando il controllo del sistema. Ne consegue che le temperature salgono velocemente, specialmente in questa torrida stagione estiva con temperatura ambiente di 29°c nella sede dei nostri test. E infatti un benchmark di GFXbench in queste condizioni è stato interrotto da un messaggio di surriscaldamento.
A scanso di equivoci, occorre specificare che lasciando tutto a default queste condizioni non si verificano mai e il sistema gestisce perfettamente le temperature: considerato il caldo record dell’estate 2022 si tratta di casi limite. Durante il resto dell’anno le condizioni ambientali più fresche dovrebbero favorire un’ottima gestione del calore; ma appare evidente che con una dissipazione migliore si sarebbero potute garantire prestazioni più alte e più a lungo. Un motore di vibrazioni lineare sull’asse X garantisce una maggiore immersività nei giochi, ma mancano feature da vero gaming come i pulsanti dorsali tattili e programmabili.
L’immensa batteria da 5080 Mah, unita a un SoC non assetato di corrente, garantisce una longevità eccellente che nella maggior parte di casi copre due giornate con un utilizzo normale. Qualche esempio? Più di 20 ore di riproduzione video continuata, oltre 120 ore di riproduzione musicale e più di 30 ore in chiamata. Ovviamente, giocando il telefono si scarica più velocemente, ma si riesce comunque a coprire la giornata con 3-4 ore di gioco al giorno, e per ogni evenienza bastano 10 minuti di ricarica a 67W per aggiungere 90 minuti di autonomia di gioco, e 15 minuti per ricaricare del 50%.
Il comparto fotografico è composto da un triplo modulo per la camera posteriore (64MP f/1,89, 8MP grandangolare 120° f/2,2 e Macro 2MP f/2,4) privo di stabilizzazione ottica (che invece ritroviamo sul cugino F4). Si tratta di una configurazione appena nella media e non all’altezza di concorrenti della stessa fascia di mercato. In condizioni di buona illuminazione si scattano buone foto ma il sensore soffre nelle situazioni più complicate. In compenso abbiamo una buona dotazione software con tante modalità interessanti come lo scatto prolungato per creare foto artistiche. Abbiamo scattato qualche foto nelle condizioni più varie e per l’uso normale va bene, ma certamente se siete interessati alla fotografia ci sono alternative più valide in questa fascia di mercato, a cominciare dallo stesso POCO F4.
Per quanto riguarda i video, il sensore si ferma a 4k30 ma abbiamo timelapse e lo slowmotion per i video (fino a 960fps a 720p e 120fps a 1080p ). I nostri test in slow motion hanno evidenziato risultati accettabili fino a 240fps, quasi inutilizzabile invece la modalità a 960fps, con registrazioni troppo brevi e molto rumore nelle immagini. Buona invece la fotocamera anteriore da 16MP, in grado di registrare a 1080p60. Apprezzabile anche qui la dotazione software, come la possibilità di spegnere lo schermo durante la registrazione per risparmiare energia.
POCO ha curato con attenzione anche il comparto audio. Oltre al Dolby Atmos per gli speaker, il device è certificato per l’audio Hi-Res sia wired che wireless. Per il bluetooth sono supportati l’ultimo protocollo 5.3 e i più avanzati codec ad alta qualità e bassa latenza come aptX, aptX HD, aptX Adaptive e LDAC e LHDC (fino a 900kbps a 24-bit/96KHz). Questi parametri fanno del POCO X4 GT un ottimo smartphone per l’ascolto della musica per audiofili, abbinando cuffie wired o wireless di alto profilo senza il rischio di riuscire a sfruttarle solo parzialmente.
Nell’utilizzo quotidiano X4 GT si è dimostrato un buon dispositivo. L’abbiamo tenuto con noi per circa due settimane e l’esperienza d’uso complessiva è soddisfacente. Mettendo da parte l’aspetto gaming che abbiamo già trattato a sufficienza, la navigazione web è sempre fluida, il processore non perde un colpo e lo scrolling delle pagine e dei social è velocissimo grazie ai 144 Hz. Il multitasking è pure senza intoppi con gli 8GB di RAM, la ricezione telefonica e l’audio in chiamata sono buoni, il 5G è reattivo e prestante (ma qui è soprattutto questione di operatore e zona) e il segnale WiFi prende bene e non crea colli di bottiglia grazie al supporto al WiFi 6. Il telefono è abbastanza maneggevole e non pesa moltissimo con i suoi 200 g, permettendo di scrivere bene anche con una mano. Ottimo anche il comfort, con la scocca che non scalda praticamente mai al di fuori del gaming, a dimostrazione dell’ottima efficienza energetica del SoC e dell’ingegnerizzazione a cui è stato sottoposto.
Tirando le somme, siamo di fronte a uno smartphone interessante, pieno di feature spesso esclusive di prodotti di fascia superiore. Ma chi dovrebbe comprare questo POCO X4 GT? Sicuramente chi vuole giocare al massimo e ha un budget di €300 o poco più a disposizione (al momento la versione 128GB è in offerta a €329). Le prestazioni ci sono tutte, sono costanti anche dopo ore di utilizzo, e non fanno rimpiangere troppo quelle di un top di gamma. Si tratta di uno smartphone pensato prevalentemente per questo ambito e per l’utilizzo al chiuso, grazie anche a un ottimo supporto video HDR per multimedia e audio HD per l’ascolto di musica. Con una batteria infinita e una ricarica rapidissima, aspetti come gaming e multimedia sono il terreno di caccia perfetto per X4 GT, che si comporta in modo ineccepibile e non vi lascerà mai a terra senza energia. All’aperto e nella fotografia è meno performante e se per voi questi aspetti sono importanti dovreste orientarvi verso il POCO F4, anche lui valido nel gaming ma forse di più in tutto il resto