Pokémon Platinum
Finiranno come i dinosauri?
I Pokémon rappresentano ormai da oltre dieci anni una delle più grandi fonti di guadagno per Nintendo, e il loro innegabile successo, prima su Game Boy e in seguito su DS, non ha fatto altro che crescere col passare del tempo. Sono trascorsi due anni dall’uscita di Perla e Diamante e ora, come da tradizione, ecco arrivare nei negozi Pokémon Platino, l’immancabile “director’s cut” che oltre a vantare tutte le caratteristiche dei suoi due celebri predecessori, racchiude anche qualche piccola novità volta a fare la felicità di tutti gli appassionati.
Chiariamo subito una cosa: se avete già giocato (e magari finito) uno tra Diamante e Perla, non aspettatevi che Pokémon Platino vi regali un’esperienza all’insegna delle novità. Come nel caso di Pokémon Giallo e Cristallo, questo titolo propone infatti la medesima storyline dei due capitoli che l’hanno preceduto (con qualche piccola variazione), una veste grafica leggermente ottimizzata ed alcune novità marginali che non però hanno alcun impatto significativo sull’avventura principale. A tutto questo si aggiunge poi un Pokédex contenente tutti i Pokémon delle precedenti versioni, per un totale di ben 493 esemplari.
La più grande novità del single player è senz’altro il Distortion World, un nuovo dungeon (accessibile solo dopo aver ottenuto il titolo di Campione) dove è possibile mettere le mani sul leggendario Pokémon Giratina. Nonostante una struttura molto particolare (e un design a dir poco appariscente, completamente in 3D), quest’ambientazione inedita non garantisce purtroppo grandi stimoli, sia per la sostanziale penuria di scontri, ma soprattutto per la monotonia dell’azione, incentrata sulla costante risoluzione di enigmi davvero banali.
Sul fronte del multiplayer, Pokémon Platino introduce una serie d’interessanti innovazioni. Sfruttando la connessione Wi-Fi della console è possibile affrontare il Battle Front in compagnia di un amico, o recarsi alla Wi-Fi Plaza per poi intraprendere una serie di semplici mini-giochi. Inoltre, come di consueto, si possono scambiare i propri Pokémon con altri giocatori, ma ora, a differenza delle passate edizioni, è possibile richiedere una email automatizzata che comunichi l’esito di ogni scambio direttamente sul proprio Wii.
Il tutto è poi impreziosito dall’implementazione del Battle Recorder, una nuova funzione che permette di registrare liberamente i propri incontri per poi condividerli con altri utenti; nel caso in cui non foste del tutto convinti delle vostre capacità di allenatori, potrete quindi i visionare i filmati di giocatori per “studiare” le loro strategie, migliorando così il vostro rendimento.
Ennesimo successo? Sì, ma solo in parte. Pur essendo un RPG di grande spessore, Pokémon Platino non propone purtroppo le novità che ci saremmo aspettati, rivelandosi un prodotto davvero invitante solo per chi si fosse perso i due precedenti capitoli della serie. Al di là di un dungeon inedito e delle nuove modalità multiplayer, gli appassionati della serie non troveranno infatti sufficienti stimoli per ricominciare un’avventura che dovrebbero ormai conoscere alla perfezione.