Pokémon Unite - recensione
Il Sacro Graal dei MOBA portatili?
Il genere dei MOBA, nato dalla fervente fantasia delle community di modding di StarCraft e WarCraft e poi trasformato in un autentico fenomeno di massa dall'arrivo di Dota e League of Legends, è uno dei più fiorenti ed apprezzati archetipi videoludici dell'ultimo decennio, sia tra i ranghi dell'utenza più casual che, inevitabilmente, tra quelli dei professionisti eSportivi.
Va da sé, dunque, che i principali esponenti dell'industria abbiano tentato in tutti i modi di replicarne il successo, magari sfruttando brand iconici che avrebbero attirato più facilmente l'attenzione del grande pubblico. È il caso, ad esempio, di Heroes of The Storm, il cross-over definitivo tra tutte le IP di Blizzard; di Infinite Crisis, titolo sviluppato da Turbine per Warner Bros. con protagonisti tutti gli eroi DC Comics; di Guardians of the Middle-Earth che attingeva a piene mani dall'universo del Signore degli Anelli.
Il destino di questi prodotti, tuttavia, è stato a dir poco disastroso: il dominio assoluto di League of Legends, con più di cento milioni di giocatori attivi in tutto il mondo, sembrava assolutamente inscalfibile anche per IP di tale importanza e molti dei titoli concorrenti sono stati costretti a chiudere i server i tempi relativamente brevi.
Che succede, però, quando alla formula si aggiunge la serie videoludica più celebre e redditizia di tutti i tempi? L'esplosivo risultato è Pokémon Unite, il MOBA free to play di TiMi Studio Group approdato su Nintendo Switch e in dirittura d'arrivo anche su smartphone e tablet.
Lo studio TiMi, un'azienda sussidiaria dell'ormai onnipresente publisher cinese Tencent, ha già sul proprio curriculum alcune hit planetarie come lo shooter online Call of Duty: Mobile o il MOBA Arena of Valor perciò, già prima del lancio, sembrava avere tutte le carte in regola per sfornare un nuovo, travolgente evento mediatico sfruttando l'immortale notorietà delle creature tascabili ideate da Ken Sugimori.
Siamo di fronte ad un nuovo pretendente al trono di questo popolare genere? Pokémon Unite è davvero il Santo Graal dei MOBA portatili? Purtroppo dobbiamo riconoscere che non tutto è andato come speravamo.
Partiamo col dire che TiMi ha cercato di fare le cose in grande per Pokémon Unite andando addirittura a costruire una sorta di lore che avrebbe fatto da sfondo alle battaglie proposte dal titolo. Ci troviamo, infatti, sull'inedita Aeos, un'isola mai apparsa nella cronologia ufficiale ma su cui l'Istituto di Ricerca Pokémon sta conducendo degli esperimenti per fare luce su un enigmatico fenomeno che riguarda le nostre creature preferite. Pare che l'omonima energia misteriosa Aeos permei il suolo dell'isola e che possa essere utilizzata istintivamente dai Pokémon durante i loro combattimenti per moltiplicare la potenza delle mosse e per accelerare il processo di evoluzione.
Proprio per questo motivo l'isola di Aeos ospita una sorta di colosseo in cui due squadre di Allenatori possono scontrarsi in quelle che vengono definite Unite Battles, la principale forma di intrattenimento per gli abitanti locali.
Dopo aver avviato il gioco facciamo subito la conoscenza della Professoressa Pokémon di turno, in questo caso denominata Phorus, che ci spiega brevemente il nostro ruolo di Allenatori sull'isola prima di lanciarci in un approfondito tutorial che ha il compito di illustrare tutte le meccaniche alla base del titolo.
Diciamolo subito: Pokémon Unite non ha la pretesa di inventare la ruota, bensì parte dagli ormai consolidati canoni del genere e procede per sottrazione nell'ottica di offrire un'esperienza fresca, leggera e adatta a tutte le età. Dimenticate i tecnicismi di League of Legends o le estenuanti guerre di attrito di Dota 2: Unite vuole essere un prodotto accessibile e divertente prima che un campo di battaglia per le più accese competizioni virtuali.
Ciò risulta chiaro già dal design del campo di gioco che è sì diviso nelle tradizionali tre corsie ma rinuncia sia alle torrette di difesa poste simmetricamente a difesa del quartier generale che ai classici minion che avrebbero rimpolpato i ranghi del nostro esercito. La lane centrale, inoltre, è completamente sprovvista di punti di controllo ed assume il ruolo di una sorta di jungle semplificata in cui poter affrontare i Pokémon selvatici più potenti controllati dalla CPU.
L'assenza dei minion è compensata dall'introduzione di una serie di Pokémon allo stato brado che dovranno essere sconfitti in combattimento in modo da accumulare punti esperienza (utili a salire di livello e sbloccare nuove mosse) e ottenere la preziosa Energia Aeos, fondamentale per portare a casa la vittoria.
Una volta giunti presso uno dei punti di controllo della squadra avversaria, l'obiettivo sarà quello di incanalare tutta l'Energia in nostro possesso per mettere a segno un goal che verrà convertito in un determinato quantitativo di punti per il nostro team. La rimozione delle torrette automatiche di difesa, inoltre, garantisce un ritmo di gioco molto più disteso rispetto alla concorrenza riducendo notevolmente la durata delle partite ad una media di 10 minuti. Si tratta di una struttura ludica intelligente che si adatta perfettamente alla fruizione su supporti mobile come Nintendo Switch ma che, siamo sicuri, non troverà il favore degli utenti più smaliziati o di chi cerca una certa profondità strategica nel gameplay di un MOBA.
Sì, perché rimuovendo di fatto una delle tre corsie e riducendo all'osso la personalizzazione dei combattenti, il rischio è quello di vedere dimezzate le tattiche di combattimento che è possibile dispiegare durante le partite e di assistere a contese sempre piuttosto simili tra loro.
Il roster di Pokémon a disposizione dei giocatori, dal canto suo, aggiunge ulteriore validità a questa tesi. Allo stato attuale, Unite conta un totale di venti creature differenti, suddivise per tipologia di attacchi (ravvicinati o a distanza) e per ruolo (Attacco, Supporto, Difesa, Velocità o Tuttofare). Ciascun Pokémon ha a disposizione un attacco base eseguibile con la pressione continuata di un tasto, due abilità attive da selezionare tra le quattro disponibili più la classica tecnica Ultimate che può essere sbloccata progredendo tra i livelli.
Fin dalle prime battute, tuttavia, è facile percepire come Unite soffra di evidenti problemi di bilanciamento: Charizard possiede una Ultimate che lo rende praticamente invincibile, Zeraora riesce a sconfiggere facilmente un team di tre elementi tutto da solo, Pikachu e Absol possono essere talmente veloci da aggredire un nemico e fuggire prima ancora che se ne renda conto. Insomma, TiMi Studios dovrà fare gli straordinari per portare equilibrio nel suo roster che, sebbene appaia già da ora alquanto nutrito e variegato, deve essere bilanciato il prima possibile per evitare di assistere a partite tutte uguali tra loro.
L'unico metodo possibile per personalizzare lo stile di lotta del proprio Pokémon, attualmente, è la sezione Battle Prep del menu che consente di impostare la propria lane preferita, di gestire gli strumenti di lotta della nostra creatura preferita o di cambiarne l'aspetto estetico. Ed è proprio qui che Pokémon Unite mostra il fianco alla sua peggiore criticità: lo shop.
Proprio come in ogni progetto Free to Play presente sul mercato, anche il nuovo MOBA di Tencent ha un negozio virtuale in cui dilapidare il proprio patrimonio nell'acquisto di nuovi Pokémon, di nuovi oggetti cosmetici e anche, purtroppo, di oggetti che vanno a modificare attivamente i parametri dei mostri sul campo di battaglia. Si possono comprare oggetti utili ad incrementare il valore d'attacco, quello di difesa o, addirittura, quello della salute, proprio come accadeva negli FPS online gratuiti dei primi anni 2000.
Insomma, Pokémon Unite è letteralmente piagato da un modello di business predatorio che non abbiamo proprio digerito e su cui, ahinoi, aleggia l'oscuro spettro del Pay-to-Win. Se da un lato è vero che gran parte degli strumenti possono essere ottenuti semplicemente giocando, dall'altro è innegabile che chi è disposto a pagare di tasca propria parta avvantaggiato senza essere costretto a grindare per ore per ottenere qualsiasi cosa.
Per il resto, Pokémon Unite è un titolo piuttosto divertente che, soprattutto in compagnia degli amici, potrà garantirvi qualche ora di spensierato intrattenimento grazie anche ad un comparto tecnico coloratissimo e di facile lettura per i neofiti del genere.
Se invece siete dei veterani del genere o state cercando il prossimo MOBA su cui investire centinaia di ore nel tentativo di scalare le classifiche, probabilmente, dovrete guardare altrove. Pokémon Unite, almeno per il momento, si basa su un sistema di monetizzazione fin troppo aggressivo che non gli consente di raggiungere i requisiti necessari per fornire una competizione equa per tutti.
Sia chiaro, non siamo contro il commercio di personaggi o skin aggiuntive, anzi, siamo consapevoli del fatto che si tratti dell'unico modo per sostenere prodotti di questo tipo ma vedere in vendita oggetti che influenzano le statistiche dei personaggi è quantomeno preoccupante per il futuro del progetto, sia in ottica casual che esportiva.