Pokkén Tournament - prova
I mostri tascabili se le danno di santa ragione.
Milano - La fusione tra i Pokémon, i celebri mostri tascabili di Nintendo, e Tekken, l'altrettanto celebre serie di picchiaduro di Bandai Namco, poteva sembrare fino a qualche anno fa un'idea tanto folle quanto balzana. Adesso che abbiamo potuto provare Pokkén Tournament, non solo l'idea ci sembra piuttosto riuscita, ma ci fa sognare una versione del gioco di ruolo nella quale tutti i combattimenti si svolgano menando le mani. O le zampe. O qualsiasi cosa componga i diversi Pokémon.
D'altra parte Bandai Namco non poteva certo utilizzare solo quei Pokémon dotati di arti. Che gioco dei mostri tascabili sarebbe senza Pikachu? Per questo motivo ha dovuto trovare il modo di far combattere personaggi dalle forme, dalle dimensioni e dai poteri molto differenti tra di loro.
Mettere assieme Machamp e Lucario, Pikachu e Suicune non è stato semplice, ma da questo punto di vista Nintendo, grazie a Smash Bros., ha già una vasta esperienza e il team di Harada ha nel suo portfolio giochi del calibro di Soul Calibur e Tekken e quindi è tutt'altro che uno sprovveduto in materia.
E in effetti Pokkén Tournament riesce nell'intento di dare vita ad una produzione dalle meccaniche solide ma al tempo stesso accessibili, grazie alle quali provare a invogliare i fedelissimi di Tekken e la scena competitiva ad avvicinare il gioco e introdurre i fan dei mostri tascabili ai picchiaduro ad incontri.
Per questo motivo il pacchetto che arriverà su Wii U il prossimo 18 marzo affiancherà alle modalità competitive online viste nella versione da bar tutta una serie di contenuti in singolo giocatore studiati appositamente per consentire a chi è a digiuno di questo genere di capire le regole degli scontri, come eseguire le combo a disposizione di ogni personaggio, come gestire il cambio di fase o come utilizzare i Pokémon di supporto.
Per dare l'impressione di essere all'interno dell'universo dei Pokémon, gli sviluppatori si sono inventati una nuova regione chiamata Ferrum nella quale i combattimenti tra i Pokémon sono molto popolari. In questo caso, però, si combatterà attraverso il visore Lottapiù, uno speciale congegno che grazie ad una pietra di risonanza vi darà il diretto controllo del Pokémon.
Questa regione è divisa in varie città, ognuna con una propria specializzazione. C'è quella nella quale modificare l'aspetto del vostro allenatore, dove imparare a giocare, dove sfidare un amico in locale, dove tentare di scalare le classifiche online e infine dove giocare in singolo giocatore.
In realtà ognuna di queste città cela semplicemente una serie di sottomenù tra i quali scegliere cosa fare, ma il gioco è organizzato in maniera piuttosto chiara e apprezziamo lo sforzo per cercare di renderlo 'il più Pokémon' possibile.
Potrete scegliere tra 15 diversi lottatori, più uno "segreto", ognuno caratterizzato da una grande fedeltà coi mostri tascabili originali. In questo modo potrete scoprire come Pikachu e Lucario, in realtà, siano coperti da un sottile strato di peluria e anche tanti altri dettagli che non vi sareste mai aspettati. Bandai Namco, infatti, ha dovuto consultare lungamente The Pokémon Company per capire come "tradurre" in alta definizione dei personaggi che in venti anni non hanno mai potuto godere di così tanti pixel e dettagli.
Scesi sul campo di battaglia si ha una sorpresa: Pokkén Tournament non è né un picchiaduro in tre dimensioni, né uno in 2D, ma una sorta di ibrido diviso in fasi che garantiscono movimenti e mosse differenti. Per passare da quella Panoramica a quella Lotta sarà necessario compiere determinate azioni, solitamente legate ad una specifica mossa, e quindi la gestione di tali fasi e delle distanze tra i contendenti rientrano all'interno della strategia di combattimento.
Per consentire a due persone sulla stessa console di combattere in maniera fluida con questo sistema, Bandai Namco ha pensato di sfruttare il GamePad, in modo che entrambi i contendenti possano godere di uno schermo a loro dedicato e in grado di inquadrare al meglio l'azione.
In alternativa potreste decidere di utilizzare due console e due televisori separati, e giocare in rete locale, in modo da poter utilizzare due controller pro o il comodo pad disegnato appositamente da Hori per questo picchiaduro.
Pokkén Tournament, sotto uno strato di semplicità e immediatezza, nasconde comunque diverse sorprese e una discreta profondità che dovrebbero piacere agli amanti del genere. Per esempio c'è un sistema carta, forbice e sasso composto da colpo normale, parata e presa che dovrebbe garantire una certa strategia negli scontri, o un utilizzo strategico dei Pokémon di supporto che potrebbero essere utilizzati per interrompere una combo nemica o per accorciare le distanze dello scontro. In questo modo gli sviluppatori hanno garantito anche a chi non preme i tasti a caso un bagaglio di mosse tali da poter affrontare uno scontro con strategia e intelligenza e di portare a casa la vittoria.
Ogni cosa fatta nel gioco vi farà guadagnare delle monete da spendere all'interno della città centrale di Ferrum per personalizzare il vostro Allenatore. Questo avatar sarà la vostra carta d'identità online e quindi sarà divertente usare le tante combinazioni di oggetti a disposizione per creare l'immagine che meglio vi rappresenti o vi faccia ridere.
Graficamente i diversi lottatori sono realizzati con cura, ben animati e colorati, ma una strana patina rende la grafica un po' sfocata e poco dettagliata, con le ombre a pois e i contorni poco definiti. Una volta abituati, l'impatto globale non è spiacevole ma solo un po' strano. Il frame rate, invece, sembra piuttosto solido, ma attendiamo l'eventuale analisi del Digital Foundry per tirare le somme definitive sul comparto tecnico. Per quanto riguarda l'audio i pochi dialoghi presenti, quasi tutti legati al tutorial, sono in Inglese, ma sottotitolati in un buon Italiano.
Ad un primo contatto Pokkén Tournament è un prodotto in grado di generare interesse in una folta schiera di giocatori, un po' perché è bello vedere i Pokémon in azione, visto che siamo un po' stufi della quattro animazioni in croce viste nei giochi per console portatili, un po' per il gameplay piuttosto solido e divertente.
Come sempre in questo genere di giochi, però, sarà il tempo e un lungo testing da parte della community a dire se il gioco è ben bilanciato (chi ha detto Diddy Kong?), ma al momento Pokkén Tournament sembra il classico titolo facile da imparare ma difficile da padroneggiare, adatto davvero a chiunque voglia un picchiaduro a incontri col quale divertirsi.