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Pokkén Tournament - recensione

Un interessante ibrido per principianti e campioni.

Quando Pokkén Tournament venne annunciato furono in molti a trovare bizzarro l'accostamento del franchise dei Pokémon a un esponente storico dei giochi di combattimento come Tekken. L'idea di far convivere i celebri mostriciattoli Nintendo e le meccaniche complesse dei picchiaduro di Katsuhiro Harada sembrava interessante ma di difficile realizzazione, ma a quanto pare le cose sono andate nel verso giusto.

In Pokkén gli allenatori di Pokémon hanno la possibilità di vivere i classici scontri in modo diverso dal solito, sfruttando un apposito visore che gli permette di assumere il diretto controllo delle simpatiche creature collezionabili. Il risultato è un gioco di combattimento in cui il giocatore sceglie un Pokémon per cercare di sconfiggere il proprio avversario sfruttando combo, mosse speciali e tutte le opzioni previste dal gradevole sistema di combattimento.

Le meccaniche che regolano gli scontri sono interessanti e ben bilanciate, e riescono a garantire un gameplay capace di soddisfare sia i giocatori alle prime armi che quelli più tecnici cresciuti a pane e Tekken. La particolarità di Pokkén è la sua struttura a fasi, che in sostanza rende il titolo per Nintendo Wii U una sorta di ibrido tra i brawler 3d come i Naruto di CyberConnect2 e i classici picchiaduro 2d a incontri.

Una volta nell'arena l'azione comincia nella Fase Panoramica, durante la quale i combattenti si affrontano dalla lunga distanza tenendo a bada l'avversario con attacchi a lungo raggio. In questa fase è possibile muoversi in ogni direzione, dettaglio che permette di gestire con calma gli spazi cercando un modo adeguato per rompere la difesa avversaria.

I Pokémon sono divisi in tre categorie: Veloci, standard e potenti. Scegliete quello che si avvicina di più al vostro stile di lotta!

Per accorciare le distanze e passare alla Fase Lotta è necessario andare a segno con alcuni colpi ben precisi (che variano a seconda del Pokémon selezionato). Fatto questo l'angolo della telecamera cambia, passando a un più tradizionale piano laterale su cui i combattenti si muovono secondo le regole storiche di Street Fighter e degli altri picchiaduro 2d.

È in questa fase che i Pokémon possono sfoggiare le combo più articolate mettendo davvero alla prova il sistema di combattimento studiato per Pokkén. Ogni Pokémon ha a disposizione una vasta gamma di tecniche per danneggiare l'avversario, e a rendere più interessante l'esperienza ci pensa un sistema in stile "carta, forbici, sasso" molto simile a quello di Dead or Alive.

Ogni combattente ha a disposizione gli attacchi normali, le prese e il contrattacco. Ognuna di queste opzioni vince contro una delle altre, perdendo dalla rimanente proprio come accade con i colpi, le prese e le contromosse della saga Koei Tecmo. A questo si aggiunge la possibilità di caricare il contrattacco tenendo premuta la corretta combinazione di tasti, in modo da assorbire più colpi prima di eseguire un attacco potente e difficile da difendere. Durante la Fase Lotta, poi, è possibile sfruttare due pose differenti che regolano la gestione degli attacchi bassi e dei colpi in salto (utili per evitare approcci dal basso ribaltando situazioni di potenziale svantaggio).

Una volta riempito l'apposito indicatore, poi, è possibile attivare la Risonanza, una condizione temporanea in cui il Pokémon ottiene preziosi bonus in attacco e in difesa, oltre a sbloccare un attacco devastante in grado di ribaltare le sorti di uno scontro apparentemente compromesso.

Per ottenere buoni risultati negli scontri è fondamentale capire come e quando accorciare le distanze passando alla Fase Lotta.

Se nelle prime partite si tende a usare poche tecniche e a sfruttare strategie molto basiche, accumulando esperienza e sperimentando un po' nella modalità Allenamento è possibile affidarsi a un gran numero di approcci differenti. Bastano poche ore per rendersi conto che Pokkén è tranquillamente in grado di rivaleggiare con i giochi combattimento più blasonati in terimi di strategie su rialzo dell'avversario e di setup ambigui, magari realizzati sfruttando gli utili Pokémon di supporto.

I mostriciattoli di supporto possono essere usati in tanti modi differenti, a seconda della tipologia selezionata. Ci sono quelli che attaccano direttamente l'avversario, quelli che ne disturbano il gioco e quelli che garantiscono bonus al loro compagno di squadra o penalità al bersaglio di turno.

Tutto questo dà vita a un gameplay divertente, non lineare e anche piuttosto vario, complici le grandi differenze tra i membri del cast. A seconda del Pokémon selezionato, infatti, si ha a che fare con una fisica ben precisa che influenza la velocità di movimento, l'arco dei salti e la mobilità generale.

Se dal punto di vista del gameplay Pokkén supera a pieni voti la prova sul campo, lo stesso non si può dire per la quantità di contenuti presenti nel disco. Stiamo parlando di un gioco che viene venduto a prezzo pieno (a differenza di Splatoon, tanto per fare un esempio legato alla medesima console), ma l'offerta non è certo all'altezza dei soldi richiesti per l'acquisto.

I modelli dei Pokémon sono ricchi di dettagli. I fan dei piccoli mostriciattoli apprezzeranno di sicuro.

Oltre alla Lega Ferrum, una modalità single player piuttosto blanda che vede il giocatore affrontare una serie di allenatori per diventare il campione della Lega ufficiale, troviamo infatti la Lotta in singolo (la classica partita veloce contro la CPU), il già citato Allenamento, il multiplayer offline e l'immancabile multiplayer online.

All'interno di Pokkén Tournament non troverete altro. Un po' poco per un gioco con un universo così vasto da cui attingere. Nonostante lo stile in linea con quanto visto negli altri giochi di Pokémon (lo stesso menu delle modalità rappresentato come un insieme di città dove svolgere le varie attività), è difficile non percepire la mancanza di una modalità single player più ricca e curata. La Lega Croma, infatti non è altro che una serie di incontri all'interno di un circuito diviso in quattro sezioni (verde, blu, rossa e croma) che indicano il livello degli allenatori al loro interno.

Il primo gruppo di incontri di ogni lega serve per raccogliere i punti necessari per partecipare al torneo finale, al quale vengono ammessi solo gli otto giocatori migliori. Una volta vinto il torneo, si ottiene la possibilità di affrontare l'esame per la qualificazione alla lega successiva, dove l'intero processo si ripete contro avversari più forti. Combattimento dopo combattimento, inoltre, si ottengono punti abilità da spendere per migliorare i parametri dei propri Pokémon, aumentandone la potenza di attacco, la difesa, la Risonanza (il parametro che regola la durata e i bonus garantiti dall'attivazione della Risonanza) e la strategia (per migliorare le capacità di supporto).

Una volta entrati nella modalità Risonanza si possono sferrare attacchi devastanti con cui chiudere il round o fare spettacolari rimonte.

Durante il nostro lungo periodo di prova non abbiamo avuto modo di testare la qualità dei server per l'online, visto che ogni nostro tentativo di connessione è stato accolto da un messaggio di errore. Per scoprire se l'online sia all'altezza di quelli già apprezzati in Mario Kart e Super Smash Bros, quindi, dovremo attendere l'uscita del gioco nei negozi.

Per il multiplayer offline, invece, segnaliamo l'uso obbligatorio del Gamepad per almeno uno dei due giocatori, scelta fatta per via dell'inquadratura atipica impossibile da gestire contemporaneamente per entrambi i giocatori su un unico schermo. Dal punto di vista tecnico il lavoro svolto dai programmatori è decisamente convincente, in particolar modo nella rappresentazione dei vari mostriciattoli all'interno delle arene. I modelli poligonali sono ricchi di dettagli e animati alla perfezione, e per la prima volta mostrano sfaccettature impossibili da ricreare sulle altre piattaforme colonizzate dai Pokémon.

A questo si vanno ad affiancare effetti speciali di buona fattura e, soprattutto, tutta la fluidità necessaria per rendere godibile un gioco di combattimento. La componente sonora, dal canto suo, non offre nulla di memorabile, accompagnando con una serie di musiche ambient senza particolari picchi qualitativi, e con un doppiaggio inglese nella norma.

Pokkén Tournament è l'ennesima esclusiva Wii U a distinguersi dalla maggior parte dei prodotti in circolazione sulle altre piattaforme. Ci troviamo di fronte a un gioco di combattimento atipico e caratterizzato da meccaniche interessanti. La sua struttura lo rende adatto sia alle partite rilassate tra amici che ai più importanti tornei competitivi in corcolazione. Per capire se e quanto si evolverà il suo metagame ci vorranno diversi mesi, ma il punto di partenza è comunque convincente.

8 / 10
Avatar di Filippo Facchetti
Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.

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Pokkén Tournament

Nintendo Wii U

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