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Portal Knights - prova

Un coloratissimo mix di RPG, esplorazione e crafting.

Parlare di cloni di Minecraft non ha più molto senso ora che i mondi a blocchetti sono talmente tanti che vanno classificati come esponenti di un genere preciso. Del resto non diciamo che ogni platoform tridimensionale è un clone di Super Mario 64, e non tutti gli sparatutto sono copie di Doom, quindi mettiamoci il cuore in pace e cerchiamo di superare il bisogno di tirare in ballo l'opera di Notch ogni volta che troviamo un gioco con crafting ed esplorazione tra i cubi.

Va bene, non parliamo di cloni, ma un po' come il Walkman che da marchio è diventato il nome di una categoria di prodotti, o la PlayStation che è diventata sinonimo di console, anche nel caso di Minecraft troviamo lo stesso procedimento. Per capire in un attimo di cosa parliamo quando analizziamo Portal Knights, la via più semplice è proprio chiamare in causa Minecraft, anche se non sono poi tanti i punti in comune tra i due giochi.

Portal Knights parte con un semplice editor del personaggio nel quale troviamo un'opzione con il potenziale di approfondire non di poco il gameplay: la scelta della classe. Possiamo infatti creare un mago, un guerriero o un arciere, ognuno con le sue specifiche caratteristiche e soprattutto con il suo personale stile di combattimento.

Il sistema di crafting è inizialmente molto accessibile, e l'impressione è che non diventi mai troppo complesso.

Il guerriero dà chiaramente il meglio di sé nel corpo a corpo, mentre mago e arciere eccellono sulla distanza con colpi magici il primo, e arco e frecce il secondo. Il meccanismo, che come dicevamo ha potenziale da vendere, in realtà non viene sfruttato più di tanto dagli sviluppatori che non sembrano dare molte attenzioni all'aspetto ruolistico, limitando le opzioni nelle mani del giocatore.

Uccidendo i mostri (che impazzano durante la notte come da tradizione) si ottengono punti esperienza, e col passare di ogni livello possiamo potenziare forza, agilità e intelligenza del nostro personaggio. Purtroppo però non c'è modo di scegliere dove andare a mettere i punti abilità, visto che il gioco fa tutto da sé e limita la personalizzazione.

Al raggiungimento di alcuni livelli si sbloccano alcuni talenti che però, di nuovo, non sono parte di un sistema particolarmente profondo, anzi. L'effetto sulle partite c'è ma è modesto, soprattutto se paragonato con quello invece molto evidente dato dall'equipaggiamento.

Le isole sono collegate da portali, per attivarli bisogna recuperare gli appositi cristalli magici combattendo ed esplorando.

I vestiti che posiamo indossare, dopo averli creati, sono dotati di caratteristiche che migliorano gli attributi del nostro personaggio rendendolo più resistente, più forte, o aumentando il mana per esempio, tutti effetti che hanno un discreto peso tanto che una delle prime cose da fare è proprio la creazione di nuovi vestiti e armi. Anche bacchette magiche, spade e archi garantiscono un netto miglioramento delle capacità offensive, confermando la necessità di vestirsi al più presto per avere ragione dei nemici nelle zone avanzate.

Si parte infatti in un'isoletta sospesa nel vuoto dove imparare le meccaniche base del titolo grazie ad una serie di semplici quest, e poi si sblocca il portale per passare a quella successiva. Di isola in isola si continuano a scoprire nuove ambientazioni, nemici e materiali, ma proprio questa progressione dà l'idea di una serie di livelli piuttosto che di un unico mondo collegato.

Le isole sono tutte piuttosto minute, ognuna offre un qualcosa di particolare, ma si finisce sempre per tornare alla base dove si iniziano a costruire una dopo l'altra le varie attrezzature per il crafting. Oltre al tavolo da lavoro c'è la forgia, l'incudine, l'altare per sviluppare le magie per il mago (semplici attacchi da alternare a quello base) e via dicendo.

Il sistema di combattimento è piuttosto semplice: le classi ranged sembrano decisamente avvantaggiate sui guerrieri però.

Portal Knights è in Early Access su Steam e al momento è difficile dare un giudizio completo sull'esperienza. Il gioco sembra avere potenziale ma si avvicina troppo timidamente agli aspetti più interessanti, come per esempio l'esplorazione e la personalizzazione del proprio eroe.

I momenti più divertenti sono infatti legati proprio a questi aspetti: scoprire un dungeon dove sconfiggere nemici, recuperare tesori e attivare portali è davvero piacevole, ed è un peccato che per ora non ci sia particolarmente spazio per queste attività.

Altro aspetto che non possiamo valutare è quello legato al multiplayer: Portal Knights promette di metterci in party con altri tre giocatori per rendere tutta l'operazione più coinvolgente, ma durante la nostra prova non c'è stato verso di incontrare compagni di giochi. Può essere che il matchmaking ancora non sia perfetto, e torneremo alla ricerca perché l'impressione è che si tratti di un aspetto non marginale della produzione.

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Abbiamo giocato a Portal Knights diverse ore e non ci siamo annoiati, anzi, la voglia di scoprire cosa si nasconde nelle varie isole non manca anche se tutta l'esperienza è apparsa incompleta. Siamo in Early Access del resto, e il senso di un'operazione del genere è proprio quello di far sbirciare dietro le quinte per raccogliere feedback e pareri (che infatti su Steam non mancano).

Il prezzo di 14,99 Euro chiesto per ottenere l'accesso alla versione di prova sembra insomma adeguato visti anche gli evidenti buoni valori produttivi sul fronte estetico e tecnico (design convincente e non un singhiozzo): tenete d'occhio Portal Knights se siete appassionati del genere, perché se tutto fila liscio ne sentiremo ancora parlare.

Avatar di Alessandro Arndt Mucchi
Alessandro Arndt Mucchi: Giocatore cronico, lettighiere notturno, cuoco discreto, giurisprudente perplesso, musicista part-time, giornalista dal 2006. Da sempre esperto di versetti.
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Portal Knights

PS4, Xbox One, PC

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