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Portal Knights - prova

Abbiamo giocato una build quasi definitiva di questo sandbox-GDR.

Torniamo a parlare di Portal Knights e lo facciamo dopo avere provato una build quasi definitiva della versione PlayStation 4 del gioco. Proprio oggi potete trovare sul PlayStation Store o su Xbox Live una demo del titolo e, per festeggiare il lieto evento, Digital Bros. ci ha invitati a Milano per una giocata in compagnia.

Il multiplayer è infatti il fulcro dell'esperienza, c'è poco da girarci attorno, anche se è vero che da soli il gioco funziona (perdendo parte del suo accessibile appeal). Se ci seguite puntualmente già conoscete la produzione Keen Games (studio di sviluppo tedesco con all'attivo i lavori su un paio di capitoli di Anno e soprattutto Sacred 3), ma facciamo un breve riassunto per i più distratti: Portal Knights è un sandbox che mescola Minecraft (il mondo è fatto di blocchi da distruggere, collezionare e disporre) e una blanda componente ruolistca (classi, punti esperienza e alberi dei talenti), con un'aggiunta di combattimenti, esplorazione e boss fight.

Proprio la componente GDR diventa fondamentale nelle economie di gioco quando si comincia una partita in multiplayer: le tre classi (i soliti guerriero, mago e ranger) sono sensibilmente diverse l'una dall'altra e mescolarle dà i risultati migliori soprattutto sul fronte del combattimento. I guerrieri tankano mentre le classi ranged piazzano danni dalla distanza, anche se la differenza tra mago e ranger si nota particolarmente solo dopo qualche livello. Il mago, infatti, impara spell e usa bacchette elementali per sfruttare le debolezze dei nemici, mentre il ranger diventa via via più veloce per attacchi mordi e fuggi.

Scende la sera e, come da tradizione, le mappe si riempiono di nemici particolarmente pericolosi.

Il fatto che il multiplayer preveda fino a quattro giocatori, però, obbliga a doppiare una classe limitando un po' le opzioni. Magari ci sarebbe stata bene una classe di supporto come un bardo o un curatore, visto che si recupera vita solo con le pozioni o con i cuori droppati dai nemici e avrebbero fatto comodo un chierico o un prete. Gli sviluppatori già hanno esaudito varie richieste raccolte sulle pagine dedicate alla community su Steam (Portal Knights ormai è da un annetto buono in Early Access), quindi non si sa mai e può essere che anche nuove classi vengano aggiunte alla ricetta.

Ma in cosa consistono le partite? Si parte da una base sandbox, come detto, ma presto ci si affida alle varie quest che compaiono sulla mappa per ottenere più rapidamente punti esperienza e imparare a utilizzare i tanti strumenti a nostra disposizione. Alcuni NPC ci chiedono di uccidere nemici o raccogliere materiali, mentre altri ci insegnano a costruire i vari tavoli da lavoro che poi daranno accesso ad armature e armi più avanzate.

La mappa è strutturata in isole fluttuanti collegate tra loro da portali: di fatto si tratta di livelli a tema, ognuno con specifici nemici e soprattutto specifiche materie prime. Si parte dalle classiche ambientazioni verdeggianti e fantasy per arrivare a deserti, mondi innevati e location più astratte posizionate in qualche piega di una dimensione magica. Proseguendo di isola in isola si accede a materiali via via più rari e preziosi fondamentali per migliorare l'equipaggiamento, mentre sul fronte della costruzione il progresso non è così tangibile.

Alcune ambientazioni sono particolarmente invitanti: quella torre nasconde quasi sicuramente l'ingresso di un dungeon.

Già dall'inizio è possibile costruire la propria casetta proprio come si fa in Minecraft, magari piantando le piante che daranno risorse utili, ma la spinta a tirar su quattro mura non è così forte visto il continuo saltare da un livello all'altro e la relativa facilità con cui si raccolgono i materiali. L'esplorazione è importante anche perché soltanto andando a spasso si incontrano dungeon e boss, due aspetti fondamentali dal middle-game in poi.

I dungeon, inizialmente semplici e gradualmente più elaborati, nascondono tesori misteriosi (pet, punti esperienza, materiali...) e ci chiedono di esplorare segrete e prigioni. L'esperienza non è male, anche se una telecamera ballerina potrebbe mettervi in difficoltà negli spazi più stretti quando le spell riempiono lo schermo di effetti. A rinforzare le atmosfere da gioco di ruolo troviamo anche delle boss battle ben fatte, anche se piuttosto classiche: abbiamo potuto sbirciare a un boss di ventesimo livello circa per apprezzarne routine leggibili e meccaniche piacevoli, soprattutto se affrontate in compagnia.

Ecco, il singleplayer è possibile, ma evidentemente l'idea è di condividere con gli amici l'esperienza di Portal Knights. Per farlo, però, occhio che dovrete sempre essere tutti sulla stessa isola: purtroppo non è possibile dividersi con la conseguenza che sarà necessario essere tutti d'accordo sul da farsi.

Guarda su YouTube

Portal Knights sta per debuttare su PS4 e Xbox One, dove già da oggi troverete una demo per un assaggino. Se non avete mai provato un sandbox per paura di rimanere spaesati e senza cose da fare, ecco che la protuzione Keen Games potrebbe fare al caso vostro visto che non mancano quest e obiettivi, pur senza dimenticare la libertà. Se col vostro gruppo di amici siete a caccia di un gioco accessibile ma potenzialmente longevo, fatevi un giro sulla demo e potrete dare un'occhiata alla prima isola.

Avatar di Alessandro Arndt Mucchi
Alessandro Arndt Mucchi: Giocatore cronico, lettighiere notturno, cuoco discreto, giurisprudente perplesso, musicista part-time, giornalista dal 2006. Da sempre esperto di versetti.
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Portal Knights

PS4, Xbox One, PC

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