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Pro Cycling Manager 2011

Un’altra pedalata verso il traguardo.

Quasi a voler sottolineare il decantato rinnovamento della gestione strategica, il riuscire a raggiungere tutti gli obiettivi proposti si è verificato alquanto complicato, visto il giro di vite che è stato dato nelle relazioni con gli sponsor, mucche da mungere con attenzione per riuscire a portare a casa gli uomini e i materiali migliori.

Da una parte infatti i vostri magnati risultano ora decisamente più attenti ai risultati che saprete conseguire gara dopo gara, valutando anche eventuali abbandoni del team nel caso in cui le vostre prestazioni risultino particolarmente deludenti; dall’altra il differenziale competitivo dato da un telaio più performante o da pneumatici più costosi risulta più marcato rispetto al passato, richiedendo così un’oculata gestione dei propri risparmi.

A conti fatti stiamo parlando di una semplice equazione causa/effetto che però, vista la differenza col passato, probabilmente tanto semplice non era.

Gli altri aspetti della vita manageriale riportano invece pochi cambiamenti significativi, fra cui annoveriamo una migliorata gestione del mercato interno e una maggiore puntigliosità nella sezione dedicata allo scouting di nuovi talenti, grazie alla possibilità di parametrizzare meglio le ricerche in base alle nostre esigenze.

Le crono risultano più interessanti rispetto a quanto proposto in televisione.

Come premesso in apertura, le novità più gradite vanno ricercate nella parte “simulata”, ora graziata da un motore grafico solido e capace di rendere le corse più credibili e meno falcidiate da bug, comportamenti incomprensibili o smaterializzazione istantanea dei corridori.

Questi ultimi risultano ad esempio maggiormente definiti, tanto che inizia a rientrare nello spettro delle possibilità il saper riconoscere i campioni a colpo d’occhio, grazie anche a un’interfaccia più pulita e maggiormente funzionale.

In generale il comportamento degli atleti sembra sottostare a dinamiche più credibili, sia nella valutazione delle propria forma all’interno della gara, sia nel seguire gli ordini da voi impartiti: se l’attacco citato sopra era un esempio calzante, vedere funzionare in maniera efficace i cambi di un trenino in fuga è una soddisfazione di cui presto non potrete fare a meno.

Anche il pubblico a bordo strada beneficia di una maggiore “solidità”.

L’unico vero neo che ho riscontrato per quanto riguarda la simulazione delle corse riguarda il commento in quanto la nostra versione presentava un audio in lingua inglese, “sottotitolato” nel nostro idioma nell’area dello schermo deputata a fornire informazioni sull’andamento della gara. Poco male, ma che per gli appassionati delle due ruote può essere una mancanza non indifferente.

Un deciso scatto in avanti e un miglioramento complessivo dell’offerta di Pro Cycling Manager portano così la versione dedicata al Tour De France decisamente sul gradino più alto nel podio delle simulazioni ciclistiche targate Cyanide.

Certo, ci sono ancora diversi aspetti da limare, ad esempio un’ancora maggiore caratterizzazione dei singoli corridori e delle loro prestazioni nell’arco di una stagione, ma la strada intrapresa sembra essere quella buona.

Se siete quindi appassionati di due ruote e volete provare a vincere il Tour de France, direi che questo è un titolo da valutare con attenzione; se invece neanche la grande corsa a tappe a francese è in grado di smuovere il vostro animo sportivo, allora siete degli inguaribili poltroni!

8 / 10
Avatar di Roberto Bertoni
Roberto Bertoni: Proveniente dalla ridente Brianza, è cresciuto a pane e Amiga. Ama inoltre in maniera viscerale il retro, ma solo videoludico. Piatto preferito: pollo con la carrucola in mezzo.

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