Pro Evolution Soccer 2014 - prova
La preparazione è quasi finita.
Colonia - Non ci stancheremo mai di ripeterlo, ma PES 2014 è un gioco profondamente diverso da quello dello scorso anno. Tanto cambiato che ci vorrà molta attenzione e tempo per comprenderne tutte le sfumature, capirne le potenzialità e scovare gli eventuali difetti.
Per questo motivo, ogni volta che ce ne si presenta l'occasione cerchiamo di provare una nuova build del gioco, com'è successo durante la Gamescom che s'è appena conclusa. Ecco dunque che l'ultimo giorno di fiera s'è trasformato nella più classica resa dei conti tra Stefano Silvestri e il suo più talentuoso ed affascinante collaboratore, il sottoscritto (:facepalm: ndSS). Per l'occasione si sono affrontate la fortissima Spagna di SS contro la mediocre Germania del sottoscritto (l'ho presa io, perché abbinare SS ai tedeschi faceva molto brutto!).
E la mia professionalità è così forte da farmi parlare bene di PES 2014 nonostante le sconfitte rimediate, ovviamente imputabili solo e solamente al gioco, non ai buchi lasciati in difesa! Ma l'aver perso, scherzi a parte, non ha fatto altro che radicare la convinzione di dover dedicare al nuovo capitolo diverse ore di gioco per re-imparare a giocare. Non si tratta infatti solo della rinnovata mappatura dei comandi (con una doppia pressione del tasto X per effettuare un contrasto o le nuove combinazioni per i dribbling), quanto della necessità di dover regolare nuovamente il tempismo per intervenire difensivamente o l'incidenza dell'inerzia per impostare un'azione d'attacco.
Tutto questo è ovviamente merito del chiacchieratissimo FOX Engine, motore di nuova (?) generazione sviluppato da Kojima Production per Metal Gear Solid V e riadattato al gioco da PES Production. Un cambiamento radicale per una serie che si era rifiutata di evolversi tecnologicamente con l'attuale generazione e che potrebbe portare con sé alcuni problemi di pulizia del codice o di varietà delle animazioni.
"Finalmente la sensazione è che siano stati simulati non solo i calciatori ma lo sport nel suo complesso"
Ciononostante il cambiamento è di quelli sperati da anni, con finalmente la sensazione che siano stati simulati non solo i calciatori ma questo magnifico sport nel suo complesso. Lasciando stare dunque i volti, impressionanti, o le caratteristiche specifiche dei maggiori atleti come l'ormai celebre Player ID, non ancora implementato nella demo di Colonia, quello che soddisfa in PES 2014 sono i movimenti di squadra, sempre piuttosto coerenti ed organizzati, il ritmo, mai indiavolato, e le animazioni finalmente fluide.
Con un po' di allenamento sarete in grado sia di costruire elaborate azioni di attacco, fatte di filtranti, cambi di campo e uno-due, sia di partire palla al piede per provare a bucare la difesa. Calciatori come Ribery o Robben avranno letteralmente la palla attaccata al piede e sarà impossibile strappargliela con le buone, mentre altri col piede meno educato rischieranno di perderla per un tocco troppo goffo.
L'impressione è che gli sviluppatori debbano lavorare ancora un po' per cercare di accorciare alcune animazioni virtualmente impossibili da interrompere, e di conseguenza rendere anche la fase difensiva più precisa e con un feedback maggiore tra la propria azione e quella del calciatore controllato.
"L'impressione è che gli sviluppatori debbano lavorare ancora un po' per cercare di accorciare alcune animazioni"
Questo risolverebbe anche uno degli altri problemi emersi in queste prove, ovvero un arbitraggio un po' casuale, a volte troppo rigido nel sanzionare gli interventi, mentre altre cieco a determinate entrate, oltre che una gestione delle compenetrazioni un po' problematica, che è costretta ad aggiustare in maniera forzata un'azione per poter unire due animazioni non perfettamente combacianti, con risultati non sempre eleganti.
Inoltre prima dell'uscita della demo, prevista per il prossimo 11 settembre, e ovviamente del gioco completo, speriamo di poter mettere le mani su di una versione del gioco nella quale siano state implementate tutte quelle conquiste che la serie ha fatto negli ultimi anni, che dovrebbero essere state recuperate dal team di Kei Masuda. Stiamo parlando appunto del Player ID, dei movimenti di squadra e magari di qualche animazione in più per i portieri.
Non ci resta dunque che attendere con ansia una nuova versione di Pro Evolution Soccer 2014, per studiare ancora più a fondo i cambiamenti di quest'anno e vedere se il team giapponese sia riuscito in queste ultime settimane a sistemare gli ultimi difetti e poter competere in questo modo alla pari per la palma di miglior simulazione calcistica del 2014. Sicuramente la politica di prezzi aggressiva applicata da Halifax, il distributore locale, potrebbe aiutare a bilanciare la situazione.