Promesse next-gen
Cosa offriranno *davvero* le nuove console al day one?
La generazione di console di Sony e Microsoft che sta per finire è stata caratterizzata da moltissime innovazioni. Ad esempio abbiamo avuto l'enorme salto dalla definizione standard all'HD, con l'abbandono di tutti i problemi legati a PAL e NTSC (e relative magagne in fase di transcodificazioni e incompatibilità di giochi tra una regione e un'altra). Oppure il multiplayer, che per la prima volta è diventato un pilastro centrale su cui sono stati costruiti giochi e servizi, con conseguente sviluppo social anche delle console da casa.
Ma c'è un'altra cosa che oggi è considerata normale mentre fino alla PlayStation 2 e alla prima Xbox era impensabile: i sistemi operativi delle console si sono evoluti radicalmente nel corso del loro lungo ciclo di vita. La dashboard dell'Xbox 360 di cinque anni fa non ha praticamente nulla in comune con quella attuale e, seppure in misura minore, anche quella della PlayStation 3 si è evoluta (giusto per fare un esempio: vi ricordate quando i trofei non esistevano?).
Col passare dei mesi, a entrambe sono stati aggiunti nuovi servizi, più o meno utili a seconda del vostro uso della macchina: da Twitter a Facebook, da YouTube a persino un mondo virtuale come Home. Neanche troppo lentamente, le console si sono trasformate da "oggetto per videogiocare" a "hub multimediale".
La nuova generazione che tra qualche mese invaderà i negozi e le case di buona parte del mondo occidentale è lo step evolutivo successivo di questa tendenza. Ma c'è un'altra tendenza che si sta dimostrando sempre più vera da quando Sony e Microsoft hanno annunciato le loro nuove macchine: l'incertezza del futuro acquirente su cosa realmente offrirà la nuova console al momento del lancio.
Spesso distanti tra loro in fase di annunci e presentazioni, su questo argomento i due colossi dell'intrattenimento videoludico sembrano essere molto più vicini di quanto uno creda. Da un lato abbiamo la monolitica Microsoft, pronta ad annunciare una macchina che potrà integrarsi con la televisione, aggiungendo così servizi su servizi al flusso dei canali che normalmente disponiamo. Tutto interessantissimo ma con un dettaglio non trascurabile: quanto di quello che è stato detto varrà per gli acquirenti che abitano al di fuori degli Stati Uniti?
"Quanto di quello che è stato detto varrà per gli acquirenti che abitano al di fuori degli Stati Uniti?"
Due sono gli aspetti della questione che risultano ancora essere poco chiari. Il primo riguarda il "cosa": di sicuro sappiamo che i servizi sono forniti tramite ingresso HDMI nella console, quindi è ipotizzabile che un eventuale supporto della console qui da noi sarà solo per canali che si basino su decoder come quelli di Mediaset Premium e Sky. Ma non è detto nemmeno questo, perché molti decoder del normale digitale terrestre hanno l'HDMI out, e pure alcune televisioni, quindi in linea di principio si potrebbe avere un servizio anche per i canali non a pagamento.
Al "cosa" si aggiunge comunque anche il "quando": quando arriveranno questi servizi da noi? Arriveranno davvero? Il dubbio è lecito perché oggi il possessore americano di Xbox 360 gode di fantastiche opzioni e servizi che da noi non si sono mai visti (come quelli legati allo sport: provate a vedere questa pagina e chiedetevi perché non ci sia la stessa cosa per il nostro calcio, basket o pallavolo).
Ancora, come funziona realmente, e quali benefici avremo davvero, con il cloud computing di questa console? Riuscirà davvero a triplicare la potenza come sostenuto da Jeff Henshaw, Group Program Manager di Xbox, tempo fa? Sicuramente no, quello è solo un discorso da uomo del marketing, ma ci sarà un qualche reale vantaggio? Senza parlare dei comandi vocali, un aspetto importante su cui hanno puntato moltissimo in ogni presentazione dell'Xbox One ma che non saranno disponibili al lancio in Italia.
Nessuna informazione, ovviamente, su quando saranno disponibili anche per noi. L'incertezza per l'acquirente informato è tale che dopo il suo annuncio, la console di Microsoft ha ottenuto un aumento di potenza del 6,62% grazie a una apertura a una parte della GPU che finora è riservata al Kinect e ad altre istruzioni del sistema operativo.
"Microsoft e Sony ci vendono un prodotto che è reclamizzato per molto più di quello che gli early adopter italiani si troveranno in mano a novembre"
La situazione in casa Sony non è poi molto diversa, anche se sicuramente la console giapponese soffre meno di questo problema visto che è stata creata con un focus meno ampio. Una delle feature più interessanti di PlayStation 4 è la retrocompatibilità via Gaikai, cioè il servizio di streaming/cloud gaming comprato da Sony nel luglio dell'anno scorso. Chi sa quando potremo accendere le nostre PS4 e caricare Last of Us? Al momento nessuno, probabilmente non lo sanno con certezza nemmeno in Sony.
Si legge che il servizio partirà nel 2014 ma anche qui non è precisato il "quando". È però detto il "dove": Stati Uniti, ovviamente. Europa? Sì, certo, è nei programmi, ma non si sa in che periodo e in che paesi. E chi pensa che tutti i paesi d'Europa siano uguali, è un ingenuo.
Vogliamo parlare della tanto sbandierata funzione di cattura video su un output HDMI? Utilissima per chi voglia fare un po' di editing serio prima di caricare quanto registrato su YouTube o siti simili. Bene, la funzione arriverà in un secondo tempo come confermato recentemente da Shuhei Yoshida. Quando? Non si sa. Potrebbe essere marzo 2014 come ottobre 2015. Lo stesso Yoshida ci racconta anche che vorrebbero portare i giochi PlayStation su PC, tablet e compagnia bella, sfruttando ovviamente sempre Gaikai. Bella idea, ma quando la vedremo? "Tutto è ancora in fase di studio".
In questo clima di promesse che non si sa se e quando saranno mantenute, di fantastici futuri che si prospettano a chi saprà o vorrà aspettare, c'è una cosa che è ben chiara: gli Euro che dovremo spendere subito per comprare una di queste due splendide macchine. Microsoft e Sony ci vendono un prodotto che offre sicuramente già tanto, ma che è reclamizzato per molto più di quello che gli early adopter italiani si troveranno in mano a novembre.
Certo, nessuno di noi spenderà centinaia di euro per dare ordini vocali alla propria console o per caricare giochi della generazione precedente, ma è indubbio che la campagna mediatica delle due compagnie forse dovrebbe puntare più su quello che effettivamente ci sarà e meno su quello che prima o poi (eventualmente?) vedremo.
Resta quindi il dubbio collegato al discorso iniziale: ora che le console non sono più un oggetto monolitico ma che anzi cambiano molto col passare del tempo, e alla luce del fatto che a oggi ancora non è chiaro cosa avremo realmente in mano al momento del lancio, vale davvero la pena prenotare la PlayStation 4 o l'Xbox One?
Non avrebbe più senso aspettare una manciata di mesi e vedere a quel punto quale sarà la situazione e quale delle due macchine avrà davvero più cose da offrire? Io questo dubbio ce l'ho, e infatti ancora non ho prenotato nulla. E voi?