Il “regalo” di Sony è sufficiente? - editoriale
Bastano 5 giorni di Plus e il 10% di sconto per risarcire gli utenti?
Sony ha finalmente annunciato il risarcimento previsto per tutti gli utenti che durante le vacanze sono rimasti offline a causa dell'attacco dei Lizard Squad. E subito i commenti della rete si sono divisi tra chi ha gradito e chi no.
I primi si hanno accusato i secondi di essere avidi, invitandoli ad accontentarsi di aver ricevuto qualcosa. I secondi hanno rinfacciato i primi di essersi 'venduti l'anima' a Sony. La verità, come spesso succede, sta nel mezzo.
Partiamo da una prima osservazione: il fatto che il downtime non dipendesse direttamente da Sony, per l'utente finale non ha alcuna importanza. Qui non parliamo di una piccola startup senza risorse ma di una delle più grosse e importanti aziende del mondo, che di risorse ne ha eccome. E per quanto sia impossibile resistere a un attacco DDoS, ci si aspetta comunque l'adozione di soluzioni atte a minimizzare attacchi di questo tipo.
C'è poi una seconda importante considerazione: il risarcimento doveva esserci e quello di Sony non è un gentile dono. Se uno paga l'abbonamento al PSN e questo non è raggiungibile per alcuni giorni, come minimo ci dev'essere una compensazione.
Se Sky scomparisse dai nostri televisori per tre giorni potete stare certi che l'azienda di Rupert Murdoch ci allungherebbe di tre giorni l'abbonamento. E lo stesso accadrebbe per qualsiasi fornitore di servizi che non viva in un regime di completo monopolio.
Quindi togliamo subito dal discorso il fatto che questi cinque giorni siano un regalo: non lo sono e sono invece un atto dovuto. L'unico risarcimento vero che ci viene dato è allora questo sconto del 10%, promesso per le prossime settimane. Uno sconto che, pare, sarà sul carrello, quindi non legato a un unico prodotto.
Uno sconto che ancora non si sa se avrà una data di scadenza o meno (è ben diverso avere un 10% che da spendere in un mese, quando magari non c'è nulla d'interessante, o uno che dura invece un anno), né se avrà dei limiti (si potrà sommare ad altri sconti? Vale per i DLC o solo per i giochi completi ?).
Il risultato, diciamolo chiaramente, è una scelta non molto di classe da parte di Sony. Perché è troppo poco e, soprattutto, perché è abbastanza opinabile. A fronte di un disservizio, infatti, l'unica cosa che Sony ci offre è di guadagnare di meno sui nostri futuri acquisti. Ma pur sempre di guadagnare.
Perché il paradosso è che per accettare le 'scuse' di Sony dovremo spendere altri soldi sul PSN, che magari non avevamo neanche intenzione di spendere. Un gioco completo sarebbe forse stato meglio. O almeno uno sconto più convincente.
Va anche tenuto conto che, come già detto in altri articoli, bisogna considerare il periodo del downtime. Se il PSN va giù dal 22 marzo al 27, o dal 7 al 13 maggio, non è una tragedia. Se va giù a Natale e prosegue nei giorni successivi, che sono sempre festivi, il discorso è diverso.
Uno studente ha una certa elasticità nei propri orari, per una persona che lavora e che ha anche una famiglia con cui stare invece no, il discorso è molto diverso. In questo caso vuol dire perdere uno dei pochi periodi di festività garantiti all'anno.
E non dov'essere stato piacevole neanche per quelli che il 25 hanno scartato la PlayStation 4 e hanno potuto iniziare a usarla veramente solo qualche giorno dopo. È come ricevere uno smartphone in a Natale e poterlo usare solo per le telefonate.
Ma Sony era obbligata a darci uno sconto? A ben guardare no, men che meno un gioco completo. Nessuno si aspettava GTA V o L'ombra di Mordor gratis ma qualcosa in più sarebbe comunque stato meglio.
Una scelta azzeccata avrebbe potuto allora essere un mese gratis di Plus, con le PR del colosso giapponese che avrebbero potuto promuovere la cosa dicendo che Sony in questo modo stava regalando i giochi in omaggio con la Instant Game Collection.
Ma facciamo gli avvocati del diavolo e immaginiamo di sfruttare il 10% di sconto per comprare un abbonamento annuale al PSN. Con un costo annuo di 49,99 euro, la quota mensile ammonta a 4,16 euro. Il che è più o meno lo sconto di 5 euro che si otterrebbe acquistando la sottoscrizione annuale scontata del 10% a 45 euro.
Certo, significa dover acquistare un abbonamento al PlayStation Plus ma questa ormai è quasi una necessità e tanto vale approfittare di quest'offerta. Messa così non sarebbe male come compensazione e forse qui sta il vero errore di Sony, che poteva senz'altro comunicare meglio le possibilità offerte dal suo 'regalo'.