Puzzle Agent 2
Il Layton dei Telltale è qui!
Una struttura tanto rigida si palesa anche nel sistema di salvataggio, che funzionerà in maniera automatica senza possibilità di intervento, una scelta invero abbastanza scomoda che qualora vi perdeste un particolare fra i vari dialoghi, vi costringerà a dover ricominciare il gioco dall’inizio.
Giusto perché siamo in argomento, è giusto elogiare proprio la componente dialettica che vi permetterà di gestire le conversazioni scegliendo la classica lista di argomenti a disposizione: ogni scambio risulta tagliente e velato di un’ironia particolare che, in più di un’occasione, riecheggia di quella particolare magia dei tempi che furono. Impressioni, forse, ma che fanno tanto bene ai videogame.
Occhio che però il gioco non è localizzata nel nostro amato idioma, sebbene la qualità dell’Inglese necessaria per godersi appieno il titolo e riuscire a comprendere come portare a termine gli enigmi non rasenti virtuosismi shakespeariani.
Quello che però a conti fatti è la mancanza più grossa che si può imputare a Puzzle Agent 2 è proprio nel comparto enigmi, non tanto per la loro qualità, mediamente alta e con la giusta varietà di tipologie, quanto perché il loro numero risulta davvero esiguo e molti di questi faticano a creare il giusto grado di sfida che un titolo di questo genere dovrebbe offrire. Siamo infatti nel lato casual del pubblico, platea che i Telltale sembrano voler sempre più spesso abbracciare.
Certo, anche la contestualizzazione risente di alcune forzature ma onestamente stiamo parlando di un male che è abbastanza tipico della tipologia di gioco (vedere ad esempio anche l'ultimo Layton) e nella brevità dell'avventura tale neo risalta in maniera meno evidente, dispersa nel veloce fluire delle vicende.
Dal punto di vista grafico/tecnologico ci troviamo invece sostanzialmente dalle parti dell'episodio pilota, tanto che molti dei personaggi e degli scenari che incontrerete sono gli stessi della volta precedente. Ciò non va ovviamente a penalizzare lo stile e la qualità del tratto di Annable, capace di rendere situazioni e contesti quanto mai peculiari, tanto da creare una versione del Minnesota che difficilmente dimenticherete presto.
Data inoltre la leggerezza del motore grafico, non sarà infattibile giocare Puzzle Agent 2 alla massima risoluzione concessa, così da beneficiare della capacità degli autori di rendere in maniera precisa e con poche animazioni gli stati d’animo e le motivazioni dei protagonisti.
Inoltre il 2D alla base dell'avventura ben si incastra con le necessità di una storia dove lo scopo dichiarato è passare in maniera più o meno indiretta fra un enigma e un altro, quasi che a volte si ha l’impressione di leggere un fumetto di ottima qualità.
Puzzle Agent 2 ha a mio modo di vedere sicuramente un grande pregio: riuscire a creare e contestualizzare una tipologia di giochi che su PC ha pochi emuli, portando in regalo una caratterizzazione peculiare frutto dell’accattivante visione di Graham Annable.
Se pertanto siete alla ricerca di un titolo che possa divertirvi facendo muovere qualche neurone senza rischiare di sovraffaticarlo, se siete amanti di Layton ma preferite utilizzare il vostro fedele mouse o se semplicemente volete provare un bel gioco, le avventure di Nelson Tethers sono fatte per voi.
La strada per l’eccellenza è quindi imboccata, sta a Telltale ora farla diventare una via maestra.