Puzzle Chronicles
Un nuovo puzzle/rpg dai creatori di Puzzle Quest.
Tralasciando la particolare natura del titolo e la sua struttura, è comunque importante sottolineare che, a fronte di uno scarso livello di difficoltà generale, i veri appassionati della categoria potrebbero faticare nel trovare grandi stimoli con il passare delle ore. Una volta padroneggiate le meccaniche di gioco, vi accorgerete infatti che gran parte dei combattimenti potranno essere superati senza eccessivi sforzi.
In questo senso, la presenza di un’opzione multiplayer è senz’altro gradita, poiché ponendo due giocatori l’uno contro l’altro, garantisce quell’imprevedibilità che, per ovvie ragioni, non è possibile riscontrare nell’IA del gioco.
Tecnicamente parlando il titolo si attesta su dei buoni standard. Dal punto grafico gli sviluppatori si sono discostati molto dallo stile orientaleggiante di Puzzle Quest, ma l’impatto visivo si conferma comunque piacevole, anche grazie ad un’intrigante rappresentazione degli scontri.
Come potete vedere dalle immagini, lo schermo è infatti diviso in due parti: nella parte bassa troviamo la griglia con le gemme, mentre in quella alta un piccolo reticolo che mostra lo svolgimento del combattimento in maniera molto più diretta e chiara. Le animazioni sono ovviamente limitate e i modelli poligonali non fanno gridare al miracolo, ciononostante si tratta comunque di un pregevole surplus per ciò che concerne il coinvolgimento e l’impatto visivo con la realtà di gioco.
Il comparto audio è anch’esso di buon livello, nonostante degli effetti sonori che, come nel caso di molti altri esponenti della categoria, potrebbero portarvi a disattivare il volume della console dopo qualche ora di gioco. Le musiche di sottofondo sono orecchiabili e del tutto adeguate al contesto proposto, garantendo quindi un buon accompagnamento durante le numerosissime battaglie da affrontare.
Puzzle Chronicles si avvale dunque di un concept innegabilmente interessante, in grado di garantire ore di divertimento, ma nonostante ciò gli appassionati della categoria potrebbero comunque rimanere delusi dalla sostanziale mancanza di stimoli che si farà via via più evidente con il passare delle ore.
Tralasciando quindi un livello di difficoltà tutt’altro che proibitivo, il titolo spicca non solo per le possibilità di personalizzazione del personaggio ma soprattutto per le meccaniche di gioco che sapranno senz’altro catturare il vostro interesse per molto, moltissimo tempo. In definitiva si tratta quindi di un gioco da provare, ma che fallisce nel tentativo di spingere questo genere videoludico verso nuovi e migliori standard.