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Quake Champions - prova

Siete pronti a fraggare?

Sul finire degli anni novanta Quake III Arena e Unreal Tournament hanno definito gli standard per quanto riguarda gli FPS competitivi. Entrambi dotati di un gameplay velocissimo ed estremamente skill based, questi due titoli hanno gettato le basi per quello che sarebbe stato il futuro degli arena shooter. A parecchi anni di distanza ID Software, sotto l'ala protettrice di Bethesda, ha deciso di riprovarci. Dopotutto, se ce l'hanno fatta con DOOM perché con Quake dovrebbero fallire?

Domanda spinosa alla quale, dopo aver passato un bel po' di ore sulla beta, ancora non ci sentiamo di rispondere. Il dubbio più grosso riguarda la formula commerciale free to play che, come nella maggior parte dei casi, nasconde malamente qualche inghippo. Lo specifichiamo subito però, Quake Champions sarà giocabile gratuitamente (con le restrizioni che leggerete a breve) oppure potrà essere acquistato, per avere fin da subito un'esperienza completa.

Il titolo, per quanto abbiamo visto finora, non possiede una mole di contenuti tale da giustificare un esborso (ancora da quantificare) e l'esperienza free to play ci è sembrata fin troppo limitante. La parola "Champions" affiancata a Quake, dimostra chiaramente come l'intento di Bethesda sia quello di fare concorrenza ad altri titoli hero based che in questo periodo stanno andando forte (qualcuno ha detto Overwatch?). Ebbene, se il titolo uscirà sul mercato così povero di contenuti, con un costo all'acquisto sproporzionato e una versione F2P così castrata prevediamo davvero un brutto bagno di sangue.

L'abilità del Ranger consiste in una sfera di plasma che provoca danni a contatto e nella quale è possibile teletrasportarsi semplicemente riattivandola.

Ma bando alle elucubrazioni riguardanti la parte commerciale e parliamo di quello che ci interessa davvero, ossia il gioco. Quake Champions mette a disposizione nove eroi, ognuno con diverse statistiche per quanto concerne vita, velocità e scudo, un'abilità attiva e una o più abilità passive. Nessuna skill è particolarmente originale e ID Software ha preferito attenersi a cavalli di battaglia già rodati e perfettamente funzionali. Un esempio è Nyx, una bella assassina capace di diventare invisibile per un breve lasso di tempo, o il corazzatissimo Clutch, in grado di attivare uno scudo per proteggersi dai colpi.

Se avete intenzione di acquistare il gioco avrete tutti i campioni disponibili sin da subito, se invece non vi va di mettere mano al portafogli vi aspetta una brutta sorpresa. Per i meno avvezzi a spendere infatti l'unico eroe fruibile sarà il Ranger, mentre gli altri possono essere "noleggiati" per 24 ore spendendo Favor, la valuta guadagnabile in game. Questo significa che non potrete MAI acquistare un eroe permanentemente ma dovrete "affittarlo" ogni volta che desiderate giocarci, e vi durerà solo una giornata. Dobbiamo ammettere che i Favor si accumulano abbastanza velocemente, ma il pensiero di non poter mai dire "Questo eroe me lo sono sudato e ora è mio per sempre." non è che ci abbia fatto molto felici.

Oltre al numero di campioni limitato e l'impossibilità di farli nostri in modo permanente, se non acquistando il gioco, dobbiamo purtroppo segnalare anche il numero esiguo delle mappe. Queste sono solo tre e riprendono in maniera molto fedele tante delle caratteristiche che hanno reso famoso il brand. Ruins of Sanarath è un groviglio di rovine infestate dalla vegetazione, ha vari portali di teletrasporto ed una spiccata verticalità. Burial Chambers invece riprende le atmosfere infernali di DOOM, con molti spazi aperti e parecchie scalinate. L'ultima, chiamata Blood Covenant è una mappa al chiuso, le sue stanze dagli alti soffitti sono collegate tra loro da stretti corridoi e i jump point sparsi in giro sono utili per raggiungere le piattaforme sospese presenti.

Cecchinare qualcuno stando a mezz'aria da sempre una certa soddisfazione.

Come modalità abbiamo avuto modo di provare due classici senza tempo, ovvero Deathmach e Team Deathmach. In un secondo momento è stato aggiunto anche il Duello, in cui due giocatori sono chiamati a scegliere tre degli eroi a propria disposizione (se ne hanno) e a scontrarsi in un faccia a faccia all'ultimo sangue.

Se i personaggi sono pochi, così come le mappe e le modalità, almeno del gameplay non ci possiamo lamentare. Velocissimo, adrenalinico e che premia l'abilità sopra ad ogni altra cosa. Nessuna ricarica per le armi e il tempo di respawn ridotto a pochi secondi contribuiscono a dare fluidità al tutto, un'esperienza al fulmicotone davvero appagante. Improvvisamente siamo tornati indietro di vent'anni, quando i riflessi e la mira erano tutto e nessuno sentiva la necessità di inutili fronzoli come il numerino nell'angolo dell'icona del profilo o la skin pitonata per il fucile da cecchino.

Se il gameplay ci è piaciuto non condividiamo però l'idea del countdown che indica lo spawn del Quad-Damage. Esattamente come visto in DOOM quando appare la runa per trasformarsi in demone, il teatrino che si crea a pochi secondi dall'apparizione del power up è qualcosa di davvero fastidioso: dieci persone che saltellano su una piastrella sparandosi contro di tutto. Imbarazzante. Avremmo preferito di gran lunga partite pulite, con power up che appaiono senza indicazione alcuna in punti prestabiliti della mappa, lasciando ai giocatori più navigati la possibilità di recuperarli e usarli a momento debito.

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Immancabile, come in tutti i giochi basati sugli eroi, abbiamo anche un sistema di loot legato a forzieri che si guadagnano salendo di livello. Dentro a questi bauli si trovano nuove skin per gli eroi, per le armi e varie colorazioni applicabili. Se un accessorio non dovesse piacerci possiamo sempre riciclarlo per guadagnare frammenti con cui acquistare quello di nostro gradimento. Ovviamente anche gli scrigni sono acquistabili, con i Favor quelli meno fruttosi e con moneta reale quelli che invece si presume contengano la roba di pregio.

Tirando le somme questo primo assaggio di Quake Champions non ci ha lasciato l'ottima impressione che speravamo. Se Bethesda ha realmente intenzione di fare concorrenza ad Overwatch, dovrà tirar fuori ben altri contenuti e rivedere in maniera pesante la formula commerciale. L'idea che ci siamo fatti è che questo Quake si nasconda dietro alla formula free to play solo perché si vergogna troppo a farsi pagare in relazione alla mole di contenuti offerti. In quanto amanti del gameplay vecchia scuola speriamo vivamente di essere smentiti al momento della release, dopo il capolavoro che è stato DOOM trovarci tra le mani un nuovo (e degno) Quake sarebbe davvero una gradita sorpresa.

Avatar di Andrea Forlani
Andrea Forlani videogioca da sempre e scrive da parecchio. Il suo ambiente naturale è la sedia davanti al PC e si nutre principalmente di cibo spazzatura. Se importunato, potrebbe difendersi tirandovi contro manciate di dadi da 20.
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