Skip to main content

Qualcuno salvi il Natale 2 - recensione

A ciascuno il suo giusto merito.

Francamente, quando nel 2018 su Netflix era affiorato il film Qualcuno salvi il Natale, non ci eravamo aspettati molto, nonostante la presenza di Kurt Russell, attore che in oltre mezzo secolo di carriera è riuscito a mantenere un gradimento inalterato da parte del pubblico.

E invece eravamo rimasti piacevolmente sorpresi, perché senza nessuna pretesa, il film si era rivelato spassoso, a tratti proprio divertente, ricco di gag, un'avventura allegra che poteva piacere a grandi e piccini. Visto il successo, inevitabilmente è stato messo in cantiere un sequel, che adesso torna con il difficile compito di allietarci, in un momento storico ben diverso da quello precedente. Arduo programma, si dirà.

Fra i protagonisti ci sono diverse novità. Torna ovviamente uno del Babbi Natale più cool mai visti, Kurt Russell, degno di diventare lui nuova immagine ufficiale al posto del vecchione con la pancia stile Coca Cola, che viene affiancato da Mamma Natale, l'amata moglie che nel film precedente compariva come cameo finale, affidata a un'altra professionista della commedia, Goldie Hawn.

Torna anche la ragazzina Katie, che è interpretata da Darby Camp, che nel frattempo ha fatto carriera, vista in Big Little Lies e NOS4A2. Anche il fratello Teddy è ancora interpretato da Judah Lewis, ma qui ha un ruolo marginale.

Guarda su YouTube

A condividere le avventure di Kate troviamo infatti Jack, new entry per Jahzir Bruno (appena visto ne Le streghe), giovanissimo attore che non ci entusiasma. Il villain della situazione è Julian Dennison che è Belsnickel, ex elfo deviato, che con fattezze umane è diventato un odioso ciccione (speriamo che la categoria dei sovrappeso non se la prenda). Altra novità è la presenza di Tyrese Gibson, anche lui in un piccolo ruolo diverso da quelli più muscolari cui ci ha abituato, che è Bob, nuovo fidanzato della mamma di Kate e Teddy (che è sempre Kilberly Williams-Paisley), in cerca di new start.

Ci ritroviamo infatti a Cancún, dove l'ancora giovane vedova sta passando una vacanza con l'amato Bob, vedovo pure lui e papà dell'ipocondriaco Jack. Ha trascinato lì anche Kate e Teddy e, se il ragazzo apprezza i vantaggi della vacanza al mare, Katie proprio rifiuta di passare un Natale al caldo, includendo nella sua ostilità anche Bob, mai disposta a dimenticare l'amato papà prematuramente morto.

Finisce così nel mirino di Belsnickel, che sta cercando la chiave per rientrare nel fatato mondo di Babbo Natale da cui era stato escluso, avendo peccato di arroganza e superbia. Perché va detto che Babbo Natale è tanto caro e simpatico, ma tende a prendersi tutti i meriti, sorvolando sull'importanza della schiera di elfi che lavora per lui e sul ruolo di coordinamento svolto dalla sua geniale consorte (dietro ogni grande uomo c'è una grande donna...).

La coppia più bella del mondo.

Quindi il desiderio di Kate di passare il Natale nel posto e con la compagnia giusta, sarà avverato, facendo però di lei una specie di cavallo di Troia, permettendo a Belsnickel di entrare nel regno di Santa Claus e di mettere a rischio un altro Natale. Santa insieme a Kate dovrà infatti recuperare una nuova stella di Natale, per ridare energia al suo regno, mentre Mrs. Claus insieme al tremebondo Jack dovrà affrontare l'esercito di elfi, tramutati da un perfido incantesimo in una massa di Gremlins scatenati.

Qualcuno salvi il Natale 2 è un film meno riuscito del precedente, con una sceneggiatura di cui si avverte una maggiore macchinosità, con un "cattivo" cui si cerca invano di attribuire un po' di spessore. C'è di nuovo una scenetta musicale, ambientata all'aeroporto di Boston nel 1990 (perché c'è anche un viaggio nel tempo, senza tema di paradossi temporali), in cui Kurt si esibisce a fianco di Darlene Love (ma era meglio la prima). Si butta lì un po' di "girl power", dando a Mrs. Claus il giusto merito e non viene dimenticato il peso della manodopera elfica (diritti ai lavoratori più disagiati?). Anche nella volontà di Belsnickel di fare del Polo Sud il nuovo regno natalizio, sottraendolo al Nord, potrebbe prestarsi a qualche lettura politica, ma non vogliamo esagerare.

A dirigere troviamo il famoso Chris Columbus (un paio di titoli per tutti, Mamma ho perso l'aereo, Harry Potter), che aveva prodotto il precedente film, mentre a scrivere la storia è di nuovo Matt Lieberman. Sempre attraenti le scenografie, che fanno del regno di Santa Claus il tripudio di ogni fantasia natalizia. Come nel primo film, anche questa volta non si è investito troppo nella CG per quanto riguarda gli animali e così le renne, la malvagia lince alleata di Belsnickel e le sue iene/coyote da traino non sono eccelsi.

Un Re e la sua Regina nel loro regno incantato.

Menzione d'onore ancora una volta per il "parrucco" di Kurt, mai vista capigliatura e barba più belle e splendidi anche gli abiti. Un paio di scontri fra slitte, di cui uno sembra citare la gara fra bighe di Ben Hur, sono accettabili.

Non ci sentiamo però di sparare a zero su questo Qualcuno salvi il Natale 2, che si pone come edificante prodotto natalizio grondante buoni sentimenti e non potrebbe essere diversamente. Questa volta però il film potrebbe piacere più ai piccini che ai grandi. A conferire un valore aggiunto, a indurre alla visione, c'è indubbiamente la coppia Kurt Russell/Goldie Hawn, che di Natali insieme ne ha passati almeno 37 e questo già di suo sembra un miracolo più che natalizio.